Guerra in Ucraina, il Vaticano si offre come mediatore per favorire il negoziato. VIDEO

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La Santa Sede si è offerta come territorio neutro chiedendo di evitare l’escalation militare, fermare le bombe e i combattimenti e aprire una trattativa. Parolin: “Non oso pensare che il conflitto possa allargarsi ad altri Paesi europei, sarebbe catastrofe di proporzioni gigantesche”

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Il Vaticano si offre come territorio neutro e terza parte tra due Stati in guerra, Russia e Ucraina, per facilitare le trattative e il negoziato, chiedendo di evitare l’escalation militare, fermare le bombe e i combattimenti e aprire una trattativa (IL CONFLITTO IN DIRETTA - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO - IL VIDEORACCONTO DI SKY TG24 DA KIEV).

Parolin: “Bisogna fermare escalation, sarebbe catastrofe”

“Sono convinto ci sia ancora e sempre spazio per il negoziato, non è mai troppo tardi”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede e numero due della Chiesa Cattolica. “Noi offriamo la nostra disponibilità a facilitare il dialogo, non oso nemmeno pensare che il conflitto possa allargarsi ad altri Paesi europei”, ha continuato Parolin. “Sarebbe una catastrofe di proporzioni gigantesche, ma purtroppo è una eventualità che non si può escludere. Bisogna fermare l’escalation e trattare”.

Le iniziative di Papa Francesco

Papa Francesco, durante l’Angelus di domenica, ha dichiarato di avere “il cuore straziato per quanto sta accadendo”. Il pontefice aveva anche telefonato al presidente dell’Ucraina dicendosi disposto a fare tutto quanto gli era possibile ed era andato a parlare con l’ambasciatore russo presso la Santa Sede per chiedere la fine dei combattimenti e di tornare al negoziato. 

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