Inchiesta stadio Roma, De Vito ai domiciliari

Lazio
Foto di archivio (Ansa)

Dopo tre mesi di detenzione, l’ex presidente dell’assemblea capitolina esce dal carcere. A deciderlo il gip Maria Paola Tomaselli, che ha accolto un’istanza presentata dalla difesa 

Marcello De Vito esce dal carcere. L’ex presidente dell’assemblea capitolina, arrestato lo scorso 20 marzo per corruzione, ha ottenuto i domiciliari. A deciderlo è stato il gip Maria Paola Tomaselli, che ha accolto un’istanza presentata dal difensore Angelo Di Lorenzo. Sulla richiesta la procura di Roma si era espressa favorevolmente. Nei giorni scorsi, aveva ottenuto i domiciliari anche l'avvocato Camillo Mezzacapo ritenuto dai magistrati il braccio destro di De Vito. 

La vicenda

Lo scorso 20 marzo, Marcello De Vito, figura di spicco del Movimento 5 Stelle e presidente dell’assemblea capitolina, è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione, con l’accusa di aver preso utilità dell'imprenditore Luca Parnasi, promettendo in cambio di favorire il progetto per la costruzione dell'impianto sportivo nell'area di Tor di Valle. L’indagine condotta dai carabinieri ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive, realizzate dagli imprenditori attraverso l'intermediazione di un avvocato e di un uomo d'affari. In un'intercettazione del 4 febbraio, Mezzacapo parlava con De Vito dicendo: "Questa congiunzione astrale tra ... tipo l'allineamento della cometa di Halley ... hai capito cioè ... è difficile secondo me che si verifichi ... noi Marce' dobbiamo sfruttarla 'sta cosa, secondo me guarda ci rimangono due anni". Parole che secondo il gip di Roma si riferivano allo sfruttare "il ruolo pubblico di De Vito per fini privatistici e ottener lauti guadagni".

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