Roma, Atac: "Spagna riaperta in settimana". Mit: "Manca approvazione"

Lazio
La fermata della metro Spagna (ANSA)

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti smentisce le dichiarazioni del responsabile servizi generali di Atac, Franco Middei: "Mai dato approvazione a riapertura". Atac: "Errore nella notizia riportata, manderemo documentazione"

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti smentisce quanto sostenuto da Franco Middei, responsabile servizi generali di Atac, che, nel corso della commissione capitolina Mobilità, aveva garantito la ripaertura della stazone di Spagna entro la fine della settimana. Secondo il Mit, infatti, mancherebbe totalmente l'approvazione alla riapertura.
La stazione Repubblica è chiusa da ottobre scorso, dopo il crollo di una scala mobile al passaggio dei tifosi del Cska Mosca. Barberini, invece, è stata posta sotto sequestro in seguito al cedimento di un gradino, avvenuto nelle scorse settimane.
Spagna, infine, è chiusa per accertamenti.

Middei: "Spagna riaperta in settimana"

Nella mattina lunedì 15 aprile, Middei aveva affermato: "Siamo nelle condizioni di riaprire la stazione Spagna entro questa settimana". Il responsabile dei servizi generali di Atac aveva aggiunto che queste tempistiche sono dettate da quanto comunicato da Otis, la ditta che sta verificando lo stato delle scale mobili e che è anche la realizzatrice delle strutture.
Ustif (Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), struttura di controllo ministeriale, avrebbe "liberato quattro scale mobili e un'altra dovrebbe liberarla per domani", aveva spiegato Middei.

Presto la data di riapertura di Repubblica

Lo stesso Middei, poi, aveva aggiunto: "Entro questa settimana saremo in grado di fare una previsione anche sulla riapertura della stazione di Repubblica dove sono al lavoro cinque operatori di Otis: oggi non abbiamo una data ma avremo tutti gli elementi per pianificarla".
E ancora: "Abbiamo sottoscritto con la ditta Otis un contratto per effettuare verifiche aggiuntive sui loro 23 impianti, con una priorità su Spagna, una progressività già in corso su Repubblica, poi si occuperanno di Barberini e Flaminio. Otis in questo momento è operativa con 14 risorse, su ogni scala mobile sono necessarie 3 giornate di lavoro", aveva concluso Middei, che non aveva invece fatto previsioni sulla stazione Barberini "perché ancora sotto sequestro".

La risposta del Mit

Secca la risposta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: "È assolutamente destituito di fondamento che l'Ustif, l'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, abbia 'liberato' alcune scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma, come risulta essere stato riportato da Franco Middei, responsabile servizi generali di Atac, nel corso della seduta della Commissione capitolina Mobilità", si legge in una nota. Il Mit non solo non ha "mai dato l'approvazione alla riapertura delle scale mobili, ma sollecita nuovamente l'azienda a fornire la documentazione richiesta".

"Si fornisca la documentazione necessaria"

"Con diverse e ripetute comunicazioni e sollecitazioni, l'ultima delle quali inviata ancora il 12 aprile, sia la direzione generale competente del Mit sia l'Ustif stesso hanno richiesto ai responsabili di esercizio di Atac una dichiarazione sul rispetto dell'attuazione delle attività manutentive previste e 'la verifica delle manutenzioni eseguite al fine di accertare che le stesse siano correttamente compiute'", spiega sempre il Mit nella nota.
"Ad oggi non è pervenuto né all'Ustif né alla direzione competente del Ministero alcun riscontro da nessun responsabile di esercizio. Documentazioni necessarie e propedeutiche - prosegue - perché l'Ustif possa procedere con le verifiche e le prove funzionali straordinarie sulle scale mobili Otis delle stazioni di Repubblica, Barberini, Spagna e Flaminio, che sono state o saranno richieste. In particolare, per gli impianti ripristinati in seguito ad incidenti, è necessaria la documentazione inerente tutte le attività di ripristino svolte, in aggiunta a quella relativa alle operazioni previste nel piano manutentivo. Materiale più volte richiesto da questa amministrazione all'azienda capitolina e mai pervenuto".
E ancora: "In virtù di ciò non solo questa amministrazione non ha mai dato la propria approvazione alla riapertura delle suddette scale mobili, ma sollecita nuovamente l'azienda a fornire la documentazione richiesta e necessaria per effettuare le verifiche e poter procedere con la riapertura delle stazioni metro", conclude la nota.

La risposta di Atac

Atac, una volta ricevuta dal costruttore delle scale mobili Otis la documentazione necessaria, la invierà all'Ustif "per procedere alla verifiche richieste", fa sapere l'azienda. Il coinvolgimento dell'Ustif, infatti, "è subordinato all'invio della documentazione che il costruttore Otis invierà ad Atac preliminarmente allo svolgimento delle verifiche di Ustif". Quanto alla precisazione di Ustif, Atac sottolinea che si tratta "di un equivoco indotto da una notizia riportata erroneamente a valle dell'audizione di un dirigente Atac durante la Commissione Mobilità che si è svolta oggi con i consiglieri di Roma Capitale. Il testo corretto della dichiarazione era infatti che 'Otis ha liberato quattro scale mobili e un'altra dovrebbe liberarla per domani', mentre è stato erroneamente riportato che Ustif 'ha liberato quattro scale mobili'". Il Ministero dei Trasporti, a sua volta, "prende atto della precisazione di Atac in merito alla riapertura delle scale mobili nelle stazioni della metropolitana e resta in attesa della documentazione richiesta, pronti a collaborare, secondo i nostri compiti istituzionali, per la riapertura degli impianti a valle di una dovuta e attenta verifica dello stato degli stessi e delle condizioni di sicurezza".

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