
Referendum, no a eutanasia e cannabis: ecco i quesiti approvati dalla Corte costituzionale
La Consulta ha dichiarato ammissibili alcuni quesiti in tema di giustizia, per i quali si voterà in una data compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno. Respinti invece quelli sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla depenalizzazione degli stupefacenti e dell’omicidio del consenziente

Degli otto quesiti referendari sottoposti alla Corte costituzionale, sono cinque quelli che hanno ricevuto il via libera e sui quali si voterà in una data compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno. Bocciati invece quelli sull’omicidio del consenziente, gli stupefacenti e quello sulla responsabilità civile dei magistrati. La Consulta ha dato l’ok a cinque quesiti in materia di giustizia, ecco quali
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LEGGE SEVERINO - Abolire l'intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge, è la richiesta di Lega e Radicali. Il che significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati
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LEGGE SEVERINO/2 - Ma anche eliminare l'articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati
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CUSTODIA CAUTELARE - Cancellando una parte dell'articolo 274 del codice penale, si vuole ridurre l'ambito dei reati per i quali è consentita l'applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell'indagato o di inquinamento delle prove
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SEPARAZIONE DELLE CARRIERE - Non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato è lo scopo del referendum. Oggi sono possibili 4 passaggi, che diverranno due con la riforma

ELEZIONI DEI COMPONENTI DEL CSM - Il quesito propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L'obiettivo è arrivare a candidature individuali libere, già previste nella riforma Cartabia

CONSIGLI GIUDIZIARI - Consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, è lo scopo dei referendari. Lo prevede già la riforma della ministra Cartabia, ma solo se il Consiglio dell'Ordine abbia segnalato comportamenti scorretti da parte del magistrato che si deve valutare

A questo punto bisogna attendere le sentenze relative a ciascuno dei quesiti dichiarati ammissibili. Una volta che saranno note nel dettaglio le motivazioni che hanno portato alla decisione dei giudici, verrà data d'ufficio comunicazione delle sentenze al Presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato. E sarà il Capo dello Stato, su deliberazione del Consiglio dei ministri, a indire con decreto il referendum

Il voto è previsto dalla legge in una finestra temporale compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. A quel punto si aprirà la campagna per portare gli elettorali alle urne: è necessario il quorum del 50%+1 degli aventi diritto per rendere valido il voto. Una campagna referendaria che si intreccerà con quella per il voto amministrativo, ma al momento non è previsto un election day: la normativa non prevede infatti l'abbinamento tra i referendum e altre elezioni

È stato invece dichiarato inammissibile il quesito sulla responsabilità civile diretta dei magistrati. Oggi la responsabilità è indiretta, lo Stato risarcisce il cittadino che ha subito un danno ingiusto e poi può rivalersi sul magistrato che ha sbagliato

Inammissibile anche il quesito sulla depenalizzazione degli stupefacenti: "Il referendum non era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali", ha detto il presidente della Consulta Giuliano Amato

Stop anche al quesito sull'eutanasia che chiedeva di depenalizzare l'omicidio del consenziente. Il referendum non era sull'eutanasia ma sull'omicidio del consenziente - ha detto Amato - L'omicidio del consenziente sarebbe stato lecito in casi ben più numerosi e diversi da quelli dell'eutanasia"