La Lega compie 40 anni, la storia del partito da Bossi a Salvini. FOTO
Nata negli anni '80 come “Lega Autonomista Lombarda”, nel tempo cambierà nome, programma e leader. Il suo fondatore Umberto Bossi iniziò a fare proseliti girando in auto per la Pianura Padana e facendo scritte sui muri. Dal sogno della secessione all’obiettivo dell’autonomia, dall'ingresso in Parlamento all’entrata nel primo governo Berlusconi, fino al partito a carattere nazionale capace di sfondare il 34% alle elezioni Europee del 2019
- La Lega compie 40 anni. Era il il 12 aprile 1984 quando nello studio di un notaio di Varese, nasceva la Lega Autonomista Lombarda, embrione della futura Lega Nord (da cui a sua volta è nato l'attuale partito guidato da Salvini). I fondatori originari furono sei: Umberto Bossi, suo cognato, la sua futura moglie, un commerciante, un dentista e un architetto
- "Bossi prima della fondazione inaugura la moda dei manifesti e delle scritte sui muri delle autostrade e dei vecchi edifici, che faceva di notte, da antesignano dei graffitari", raccontano dalla Lega. "Girava il Nord freneticamente con una vecchia Citroen, per un'azione di proselitismo"
- Anni prima Umberto Bossi aveva fondato un giornale, Lombardia Autonomista, ne era il direttore responsabile e l'editore
- Il segretario della Lega Lombarda Bossi (c) e Francesco Speroni (s) marciano a Pontida dove si svolge la rievocazione storica del giuramento, in una foto del 25 marzo 1990. Il 20 maggio 1990, sempre a Pontida, giurarono circa 800 consiglieri della Lega eletti nei Comuni, Province e Regione
- Umberto Bossi durante un comizio della Lega Nord in Piazza Duomo a Milano il 22 giugno 1992. Dietro di lui Gianfranco Miglio. Il movimento "Lega Nord" nasceva ufficialmente il 4 dicembre 1989 (poi ratificato dai partiti nel 1991): il nuovo soggetto politico confederale riuniva in modo definitivo le diverse forze politiche regionaliste
- Bossi (S) e Marco Formentini durante il comizio della Lega Nord in Piazza Duomo a Milano il 22 giugno 1992. In questi anni, in cui gli altri partiti erano dilaniati dallo scandalo Tangentopoli, il movimento si confermò come una delle forze politiche più significative del Nord Italia, portando i suoi candidati alla vittoria in diverse amministrazioni locali
- Umberto Bossi vota a Varese il 5 aprile 1992. Le politiche del '92 sancirono l'ingresso in Parlamento della Lega Nord con 55 deputati e 25 senatori: al debutto nazionale il Carroccio raggiunse l'8,6%
- Bossi con la moglie Manuela Marrone nella casa di Gemonio a metà anni novanta. Marrone, all'epoca insegnante delle scuole elementari di Varese, presso il collegio Sant'Ambrogio, è tra i sei firmatari dell'atto costitutivo della Lega Lombarda, nel 1984
- Il 16 marzo 1993 Luca Leoni Orsenigo, deputato della Lega Nord, sventola nell’aula di Montecitorio un cappio, nell’esplicito riferimento alla necessità di fare pulizia di una classe politica corrotta che aveva indebitato il Paese oltre misura
- Nel 1994 la Lega Nord si alleò con Berlusconi per le elezioni politiche. La coalizione del Polo vinse e furono 5 i ministri leghisti nel governo: Maroni, Pagliarini, Gnutti, Comino e Speroni. Inoltre Irene Pivetti, a soli 31 anni, diventò la più giovane presidente della Camera della storia italiana (in foto Bossi con Speroni e Pivetti nel 1996 a Pontida). L'esecutivo però crollò dopo pochi mesi
- Nel 1996, dopo le nuove elezioni in cui la Lega si presenta da sola e ottiene il 10,4% dei voti, viene introdotto il nome "Lega Nord per l'Indipendenza della Padania". Nello stesso periodo, il movimento annuncia di voler perseguire il progetto della secessione delle regioni dell'Italia settentrionale
- Tra i più vicini al leader della Lega Nord c'è Roberto Maroni, nel 1996 portavoce del cosiddetto "Governo della Padania"
- Tra il 1999 e il 2000 la Lega si avvicina nuovamente alla coalizione di centrodestra, rinsaldando i rapporti con Silvio Berlusconi e il suo partito, Forza Italia. La nuova alleanza prende il nome di Casa delle libertà (nella foto: i due durante la precedente alleanza, nel 1997)
- In una foto del 2001 il nuovo ministro delle Riforme e Devoluzione Umberto Bossi stringe la mano al nuovo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Quirinale. Dopo quelle elezioni, la Lega Nord entra nel Governo Berlusconi II con, oltre Bossi, Roberto Castelli ministro della Giustizia, Roberto Maroni, ministro del Lavoro e Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato
- La mattina dell'11 marzo 2004 Bossi viene colpito da un ictus cerebrale. Nonostante le condizioni di salute, si candida e vince nelle elezioni europee di giugno. Sarà solo dal 15 novembre 2005 però che ritornerà a far politica a Roma, ripresentandosi al Senato
- Proprio il 16 novembre 2005, Bossi, con la moglie e il figlio, assisterà dalla tribuna del Senato all'approvazione della devolution, misura bandiera della Lega che prevedeva la devoluzione alle regioni di alcune funzioni esercitate dallo Stato
- Intanto, al Parlamento europeo siedono i rappresentanti della Lega Nord. Nella foto: Mario Borghezio e Matteo Salvini (nascosto dietro la bandiera) protestano in aula il 5 luglio 2005, durante il discorso del presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi
- Alle elezioni del 2006, la Casa delle Libertà perde di misura, si forma il Governo Prodi II e la Lega si colloca all'opposizione. Nella foto: Bossi, Berlusconi e il leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini durante una manifestazione contro il governo a Roma, nel dicembre 2006
- Alle elezioni politiche del 2008 la Lega partecipa alla coalizione del centro-destra con Il Popolo della Libertà, ottenendo l'8,30% alla Camera e l'8,06% al Senato. Nel Governo Berlusconi IV sono ministri: Umberto Bossi alle Riforme per il Federalismo, Roberto Calderoli alla Semplificazione Normativa, Roberto Maroni all'Interno e Luca Zaia alle Politiche agricole
- I ministri Maroni e Zaia sul palco di Pontida per la manifestazione della Lega Nord, il 14 giugno 2009
- Il 5 aprile 2012 Bossi si dimette da segretario Federale del partito a causa dell'inchiesta che coinvolge il tesoriere Francesco Belsito e la famiglia dello stesso Bossi: sono accusati di aver usato parte dei finanziamenti pubblici della Lega Nord per scopi privati. Nella foto: il figlio Renzo Bossi seduto al suo posto nella sala del Consiglio Regionale della Lombardia, 11 maggio 2010
- Durante il V Congresso Federale della Lega Nord che viene celebrato il 30 giugno e il 1 luglio 2012, il primo dopo le dimissioni di Bossi, Roberto Maroni, unico candidato alla segreteria federale al congresso, viene eletto nuovo Segretario Federale della Lega Nord
- Durante la segreteria di Maroni viene modificato il simbolo del partito: scompare la parola "Bossi" sostituita con "Padania". Rimangono però i temi cari al fondatore: primo fra tutti, l'attenzione al Nord
- Nel 2013 Maroni viene eletto governatore della Lombardia e il 7 dicembre di quell'anno si tengono le primarie per la segreteria del partito, dove Maroni non si ricandida. Le vincerà Matteo Salvini con l'82% di voti, battendo Bossi che ha ottenuto il 18%
- Fin dall'inizio della sua segreteria, Salvini rivolge lo sguardo oltre la Lombardia e la Padania e affronta temi sempre più nazionali, come lo scontro con l'Europa. Il 19 dicembre 2014 fonda il movimento "Noi con Salvini" come soggetto politico a sostegno del segretario nel Centro e Sud Italia
- Il 14 dicembre 2017 Roberto Calderoli esce dalla Lega Nord per fondare un nuovo partito: la Lega per Salvini Premier, con uno statuto praticamente identico a quello del partito originario, se non con un'impronta più federalista e nazionalista. Ha anche un simbolo nuovo, con la scritta bianca su uno sfondo blu
- Matteo Salvini al raduno della Lega a Pontida, 1 luglio 2018. Nelle elezioni politiche del 4 marzo, la Lega - Salvini Premier, senza più la scritta "Nord" sul simbolo elettorale, riscuote il miglior risultato elettorale della sua storia scavalcando Forza Italia all'interno della coalizione di centrodestra
- Il 1 giugno 2018 il governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte giura al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Matteo Salvini, alleato con il M5S di Luigi Di Maio, entra nel governo come vicepremier e ministro dell'Interno
- Alle elezioni Europee del maggio 2019 la Lega ottiene più di 9 milioni di voti, pari a oltre il 34% dei suffragi. Si tratta del miglior risultato elettorale della sua storia oltre a farlo diventare il primo partito italiano per preferenze
- Alla luce di questo risultato, in piena estate, l’8 agosto 2019, la Lega esce dalla maggioranza di governo e punta al ritorno alle urne. Salvini prova poi a ricucire la crisi ma il M5s intraprende la strada dell’alleanza giallorossa con il Pd. Nasce l’esecutivo Conte II, con la Lega che torna all’opposizione. Nel 2021 poi, con la caduta del governo tocca a un esecutivo di unità nazionale guidato da Mario Draghi: la Lega dà la fiducia ed entra in maggioranza ottenendo anche la guida di 3 ministeri
- Dopo la fine dell’esperienza Draghi, il centrodestra si ricompatta per le elezioni politiche del settembre 2022. La Lega è il secondo partito della coalizione dopo FdI, ottenendo poco meno del 9% (in netto calo rispetto alle precedenti tornate elettorali). Salvini è nominato vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il partito ottiene 5 ministri, 2 viceministri e 9 sottosegretari