Nella regione più piccola d’Italia domenica si è votato per rinnovare il Consiglio regionale e 65 Consigli comunali. Per le Regionali affluenza al 62,98%: nel 2020 era al 70,5%. Con i dati definitivi, Union Valdotaine e i suoi alleati (Partito Democratico e Autonomisti di Centro) - che non hanno formalizzato una coalizione elettorale - sono al 54%. Il centrodestra unito è poco sotto al 30%. Il nome del presidente sarà deciso dall'assemblea regionale rinnovata
È una vittoria autonomista quella che arriva dalla Valle d'Aosta, dove ieri si sono tenute le elezioni regionali e comunali (il cui scrutinio inizierà martedì). Union Valdotaine ha infatti ottenuto il 31,97% dei voti, superando da sola l'intera coalizione di centrodestra. A seguire ci sono gli Autonomisti di Centro, al 14,05%. Fratelli d'Italia è invece al 10,99%, Forza Italia al 10,05%. Guardando alle coalizioni, l'Union Valdotaine e i suoi alleati (Partito Democratico e Autonomisti di Centro) - che non hanno formalizzato una coalizione elettorale - raggiungono oltre il 54% dei voti. Il centrodestra unito è poco sotto al 30%, lontano dal 42% utile a ottenere il premio di maggioranza. In calo l'affluenza: per il rinnovo del Consiglio regionale ha votato il 62,98% degli aventi diritto mentre nel 2020, quando si votava su due giornate, era andato alle urne il 70,5%. Nella regione più piccola d'Italia, il nome del prossimo presidente non uscirà dalle urne ma dall'assemblea regionale rinnovata.
I risultati del voto
Quando sono state scrutinate tutte le schede, quindi, l'Union Valdotaine è in testa con oltre il 31,97% delle preferenze. Seguono Autonomisti di Centro, al 14,05%. Nel centrodestra, Forza Italia-La Renaissance è al 10,05% e Fratelli d'Italia al 10,99%, la Lega è invece all'8,38%. Per gli autonomisti-progressisti, il Partito Democratico è all'8,04%. A sinistra, Avs-Rete civica è al 6,32% e Vda Aperta al 5,56%. Infine la lista Valle d'Aosta Futura è al 4,64%.
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Pd: “Confermare maggioranza con Uv”
"Avendo un giudizio positivo sulla legislatura uscente, avendo diciamo un accordo elettorale per le elezioni comunali di Aosta, l'auspicio nostro è che si confermi un'alleanza autonomista e progressista, a fronte anche di un risultato che noi consideriamo mediamente deludente delle destre, che si fermano sotto il 30% tutte assieme, il che vuol dire che i valdostani rifuggono da quell'idea di governo e da quell'idea di Valle d'Aosta che è stata promossa dalla destra unita durante questa campagna elettorale”, ha detto all'ANSA il segretario del Pd Valle d'Aosta, Luca Tonino, in merito alla possibile futura maggioranza regionale. Per Tonino un'alleanza tra Pd, Union Valdôtaine e Autonomisti di centro quindi "sarebbe sostanzialmente, al netto di una ricomposizione dell'area di centro avvenuta un po' di mesi fa, il perimetro politico uscente rispetto alla legislatura che si è chiusa qualche giorno fa".
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L’election day
Nell'election day di domenica erano 103.223 i cittadini chiamati alle urne per scegliere i rappresentanti in Consiglio regionale. La maggior parte dei cittadini, 97.402, dovevano votare anche per il sindaco e il rinnovo dei consigli comunali: la fascia tricolore si assegna in 65 su 74 enti locali, Aosta compresa. I seggi hanno chiuso alle 23.
L’affluenza
Alle elezioni regionali in Valle d'Aosta ha votato il 62,98% degli aventi diritto, cioè 65.014 votanti su 103.223. Il dato è stato fornito dall'ufficio elettorale della regione. Nel 2020, quando si votava su due giornate, era andato alle urne il 70,5%. Per l'elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta ha votato il 57,64% (16.480 votanti su 28.590 aventi diritto). Per le Comunali il comune valdostano con l'affluenza più alta è Valgrisenche con il 90,42%, quello con l'affluenza più bassa Courmayeur con il 50,57%.
Come funziona
Per quanto riguarda il sistema elettorale, la regione autonoma mantiene le proprie peculiarità: il nome del prossimo presidente non uscirà dalle urne, ma dall'assemblea regionale rinnovata. Solo dopo che i partiti troveranno un accordo per formare una maggioranza, i 35 nuovi consiglieri eleggeranno il governatore. In Valle d'Aosta, infatti, resiste un sistema proporzionale, con una soglia di sbarramento variabile (pari al doppio del quoziente naturale). Cifra che alle Regionali 2020 si attestò poco sotto quota 4mila, lasciando fuori dall'aula la lista di Forza Italia e FdI per una manciata di voti. È possibile anche l'attribuzione di un premio di maggioranza per la lista o la coalizione che riesce a ottenere almeno il 42%. Proprio a questo risultato ambiva alla vigilia il centrodestra, forte del 41,01% complessivo dei tre partiti alle Europee dell'anno scorso anno, quando però l'Uv non si presentò.