Elezioni comunali 2025, città al ballottaggio l'8 e 9 giugno: come e dove si vota
PoliticaIntroduzione
È in programma domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno il turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. Sono chiamate alle urne tutte le città con più di 15mila abitanti in cui, al primo turno del 25 e 26 maggio, nessun candidato ha raggiunto la soglia del 50%+1 dei voti necessari a essere eletto sindaco. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Il voto si terrà insieme alla consultazione referendaria, che coinvolge invece tutta Italia, sui temi del lavoro e della cittadinanza. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Quello che devi sapere
Il ballottaggio a Matera
Il primo dei due capoluoghi di provincia dove gli elettori sono chiamati a votare al ballottaggio dell’8 e 9 giugno è Matera. Il candidato di centrosinistra Roberto Cifarelli ha infatti raccolto il 43,5% dei voti al primo turno, mentre in seconda posizione si è classificato lo sfidante di centrodestra Antonio Nicoletti che ha ottenuto il 37% dei consensi. In ogni caso le liste a sostegno di Cifarelli hanno ottenuto il 52,4% dei voti, che garantisce la maggioranza dei seggi nel Consiglio comunale anche in caso di vittoria di Nicoletti. Nel caso a prevalere fosse quest’ultimo, dunque, si profilerebbe una situazione da ‘anatra zoppa’, con il sindaco di una fazione diversa dalla maggioranza del Consiglio.
Per approfondire: Elezioni comunali a Matera, si va al ballottaggio tra Cifarelli e Nicoletti
La situazione politica a Matera
In ogni caso il candidato del centrosinistra Roberto Cifarelli ha detto di non temere l’eventuale scenario da ‘anatra zoppa’, ma “la devono temere i materani”. Nei giorni immediatamente successivi al primo turno Cifarelli e Nicoletti avevano annunciato che non avrebbero condotto trattative con gli altri tre candidati alla carica di primo cittadino, due dei quali del campo del centrosinistra: uno era l'uscente Domenico Bennardi del Movimento 5 Stelle, l’altro Vincenzo Santochirico di Progetto Comune. Il M5s ha fatto sapere che non darà indicazioni di voto ai suoi elettori. Secondo quanto si è appreso, tra i candidati al Consiglio comunale, la più votata è stata Adriana Violetto, della lista Matera in Azione, a sostegno del candidato sindaco Cifarelli.
Il ballottaggio a Taranto
L’altro capoluogo di provincia chiamato al voto nel ballottaggio dell’8 e 9 giugno è Taranto. La sfida sarà tra Piero Bitetti, espressione del movimento civico Con di Michele Emiliano e sostenuto dagli altri partiti di centrosinistra, e Francesco Tacente (26,14%) che ha guidato una coalizione formata da movimenti civici, alcuni con candidati vicini all'ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, e sostenuto anche da Udc e Lega (senza il proprio simbolo ma che ha presentato la lista 'Prima Taranto'). Bitetti al primo turno ha ottenuto il 37,39% senza poter contare sul sostegno del Movimento Cinque Stelle che ha candidato come sindaco la giornalista Annagrazia Angolano e che ha raggiunto il 10,9%.
Per approfondire: Elezioni comunali a Taranto, si va al ballottaggio tra Bitetti e Tacente
La situazione politica a Taranto
A Taranto, se Francesco Tacente ha bisogno di raccogliere i voti (19,4%) ottenuti al primo turno dal candidato di Fratelli d'Italia e Forza Italia Luca Lazzaro, la situazione nel centrosinistra sembra più complessa: “Il Movimento 5 stelle, coerentemente con il proprio impegno per la trasparenza e la partecipazione, conferma che non farà parte di alcuna coalizione di governo nel nuovo consiglio comunale di Taranto”, hanno scritto Mario Turco, senatore e vicepresidente del Movimento 5 stelle, e Leonardo Donno, deputato M5s e coordinatore regionale Puglia. Piero Bitetti ha comunque bisogno di raccogliere i voti di Annagrazia Angolano (10,9%).
Gli altri comuni al voto
Al primo turno erano in totale 32 i comuni al voto con più di 15mila abitanti. Tredici di questi sono chiamati al ballottaggio dell’8 e 9 giugno. Di questi alcuni hanno oltre 30mila abitanti: oltre ai capoluoghi di provincia Matera e Taranto, si tornerà a votare anche a Cernusco sul Naviglio, Saronno, Lamezia Terme e Massafra. Curioso infine il caso del piccolo comune di Bisegna, in provincia de L’Aquila: con soli 216 abitanti e ben 25 liste, si va al ballottaggio perché due candidati hanno ottenuto lo stesso numero di voti.
Come si vota per il ballottaggio
Per il ballottaggio ogni elettore riceverà una scheda con il nome e il cognome dei due candidati alla carica di sindaco e, sotto, i simboli delle liste collegate. Le liste che supportano i candidati possono essere di più rispetto a quelle del primo turno, dipende dagli eventuali apparentamenti formali con le liste rimaste fuori dal ballottaggio. Per esprimere il proprio voto basta tracciare un segno sul rettangolo in cui c’è scritto il nome del candidato prescelto oppure sul simbolo di una lista a cui è collegato. Non è previsto il voto disgiunto: la scelta, infatti, è solo tra i due candidati sindaco e non sulle liste come al primo turno. Se si barra il nome di un candidato sindaco e la lista che sostiene lo sfidante, il voto è nullo.
I risultati del primo turno
I risultati emersi dal primo turno delle elezioni comunali hanno certificato la vittoria del centrosinistra allargato, guidato da Silvia Salis, nella città di Genova, unico capoluogo di Regione coinvolto da questa tornata. Anche a Ravenna si è imposto il centrosinistra con Alessandro Barattoni, mentre come detto gli altri due capoluoghi di provincia Matera e Taranto vanno al ballottaggio. L’affluenza al primo turno è stata in linea con la precedente tornata elettorale: è stata infatti 56,29% secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno, mentre l’ultima volta era stata del 56,32%.
Per approfondire: Elezioni comunali a Genova, Silvia Salis del centrosinistra è la nuova sindaca
I referendum su lavoro e cittadinanza
L’8 e il 9 giugno non è comunque in programma solo il ballottaggio delle elezioni comunali: in tutta Italia, infatti, si tengono i referendum abrogativi sui temi del lavoro e della cittadinanza. I risultati dei quesiti saranno validi solamente se andrà a votare la maggioranza delle persone che hanno il diritto di farlo, cioè almeno una in più della metà, come prevede l’articolo 75 della Costituzione. Per la prima volta gli elettori fuori sede potranno votare senza dover tornare nella loro città. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato che andrà a votare “ma non ritiro la scheda, è una delle opzioni". La posizione della premier è stata duramente criticata dalle opposizioni: “Indigna ma non stupisce”, ha detto Giuseppe Conte. "Prendere in giro le italiane e gli italiani non è degno di una premier”, ha rincarato Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati.
Per approfondire: Referendum su lavoro e cittadinanza, quesiti e come si vota: date e cosa sapere