Meloni: “Tra noi forze diverse ma troviamo sempre sintesi”. Salvini: “Arriveremo al 2027”
PoliticaLa premier ha inviato un videomessaggio all'assemblea nazionale di Noi Moderati. Dopo le crepe nella maggioranza, ha sottolineato: “Ognuna ha la sua identità e la sua storia, ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme, che è quello che ci consente di trovare un punto di incontro”. Salvini: "Questo è un governo in cui credo, che arriverà fino al 2027 nonostante il voto contrario su questo o quell'emendamento". Tajani: “Avere idee diverse è normale. Andremo avanti fino a fine legislatura”
Il governo prova a mostrarsi compatto dopo le tensioni e spaccature delle scorse ore. "La nostra coalizione è composta sì da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto, ma ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi e di trovare un punto di incontro", ha assicurato Giorgia Meloni. La premier ha inviato un videomessaggio all'assemblea nazionale di Noi Moderati, nel quale ha sottolineato ancora: "Siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo", "crediamo negli stessi valori", "abbiamo idee compatibili" e "intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti". Poco dopo, sempre in videocollegamento con l'assemblea nazionale di Noi Moderati, è intervenuto anche Matteo Salvini. Il vicepremier e leader della Lega ha ribadito: "Questo è un governo in cui credo, che arriverà fino al 2027 nonostante il voto contrario su questo o quell'emendamento". Poi ha preso la parola anche il vicepremier e leader di Fi Antonio Tajani: "Avere opinioni diverse è normale e giusto. Andremo avanti fino alla fine della legislatura".
Meloni: “Solo il centrodestra ha la possibilità di raggiungere certi obiettivi”
Tornando a Meloni, nel videomessaggio ha sottolineato che "Noi Moderati è un pezzo fondamentale della maggioranza di centrodestra”. Poi ha aggiunto: “Noi vogliamo affrontare i problemi della nostra nazione, fare le riforme che l'Italia aspetta da sempre, quelle riforme delle quali si è discusso per decenni, ma che poi alla fine non sono mai diventate realtà. Vogliamo scardinare quelle rendite di posizione che impediscono alle nostre migliori energie di liberare il loro potenziale. Vogliamo costruire una visione di sviluppo e di crescita di medio e lungo periodo per questa nazione. Vogliamo una strategia per questa nazione. Tutti obiettivi che solo il centrodestra ha la possibilità di raggiungere". E ancora: "I cittadini ci hanno dato la loro fiducia e lo hanno fatto perché sanno che si possono fidare di noi, che noi vogliamo attuare il programma con il quale ci siamo presentati alle elezioni. Una cosa non proprio scontata in Italia. Sanno anche che la nostra cifra è la concretezza”.
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"C'è ancora tanto da fare"
"C'è ancora tanto da fare", ha detto ancora Meloni, però "il cammino che abbiamo davanti è ancora lungo: dobbiamo e possiamo" farlo "insieme, rendendo il centrodestra sempre più forte e sempre più coeso". La premier ha aggiunto: "A noi piace approfondire le questioni, anche quelle più spinose, anche quelle all'apparenza troppo difficili da affrontare, anche quelle dalle quali in passato gli altri sono scappati. Valutare le opzioni possibili e tentare di scegliere quella che è più efficace o che si ritiene la più efficace. C'è il rischio di sbagliare, certo. Però penso che una politica senza coraggio, senza determinazione, senza la capacità di osare in fondo non sia politica, è sopravvivenza, amministrazione del potere, gestione dell'ordinario. Tutte cose che non ci interessano e che lasciamo volentieri ad altri". Poi Meloni ha concluso: "Tutto questo che ci tiene insieme da 30 anni a questa parte ci ha permesso in questi primi due anni di governo di raggiungere risultati inaspettati, di invertire quel declino al quale l'Italia sembrava ormai destinata. L'Italia è invece tornata a correre, lo dicono i dati macroeconomici, la crescita del Pil. I numeri eccezionali sull'occupazione, mai così alta dai tempi dell'Unità d'Italia, la ritrovata fiducia degli investitori, la performance del nostro export che ci ha permesso di diventare per la prima volta la quarta nazione esportatrice al mondo".
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Salvini: “Arriveremo al 2027”
Dopo Meloni, all'assemblea nazionale di Noi Moderati è intervenuto in videocollegamento Salvini. "Questo è un governo in cui credo, che arriverà fino al 2027 nonostante il voto contrario su questo o quell'emendamento", ha detto il vicepremier. Poco prima il leader della Lega aveva parlato a Radio24. Rispondendo a una domanda sui rapporti con Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier che ha invitato il collega di governo a occuparsi delle sue competenze in materia di Trasporti e non di politica estera, ha detto: "Ho smesso di essere permaloso quando facevo le scuole elementari. Non ci rimango male. Dovrei fare un altro mestiere se ci rimanessi male. Semplicemente ho ribadito quella che è una mia convinzione da sempre, il diritto alla difesa e all'esistenza di Israele, ribadendo che a mio avviso Netanyahu non è un criminale di guerra equiparabile ai terroristi islamici di Hamas. Poi, come Tajani fa i commenti sulle banche o sulla Rai, da vicepresidente del Consiglio è liberissimo di farlo. Ritengo che essendo vicepresidente del Consiglio anch'io, a precisa domanda che lei mi può fare io possa dare un'altra tanto precisa risposta". Riguardo al taglio del canone Rai, emendamento della Lega al dl fisco non passato per il voto contrario di Forza Italia, Salvini non ha drammatizzato in vista della Manovra: "Conto che sia un episodio, non è un emendamento che mette in discussione un governo che è il più stabile d'Europa".
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Tajani: “Andremo avanti fino alla fine della legislatura”
A margine dell'assemblea nazionale di Noi Moderati ha poi parlato Tajani. "Vi siete fissati con le divisioni, un'idea non è una divisione. Un'idea è un'idea. Avere opinioni diverse è normale e giusto, poi si fa la sintesi", ha detto il vicepremier e leader di Fi. "Non si illuda nessuno che ci siano delle divisioni profonde dentro questo governo. Andremo avanti fino alla fine della legislatura, se ne facciano una ragione. Avere delle idee non significa andare contro qualcuno, ognuno è legittimato ad avere delle idee. Poi si fa la sintesi, c'è un programma di governo da rispettare che noi abbiamo sempre votato. Poi su alcune questioni si possono avere idee differenti, altrimenti saremmo un partito unico. È inutile cercare divisioni che non esistono", ha ribadito. Poi ha aggiunto: "Il nostro compito è quello di allargare i confini del centrodestra, non tocca a noi andare a cercare voti tra FdI o Lega per avere mezzo punto in più, il nostro obiettivo è creare la grande famiglia rassicurante nel nostro Paese. Noi dobbiamo andare a occupare quello spazio enorme tra Giorgia Meloni e Elly Schlein, e non è una questione di bandierine". Dal palco dell'assemblea, Tajani ha poi rivendicato: "In questa coalizione ci sono tre anime diverse e si vede con l'appartenenza alle famiglie europee, Lega, Fdi e quella che noi rappresentiamo: siamo l'anima popolare che ha nel proprio album di famiglia Alcide de Gasperi, don Luigi Sturzo, Einaudi, gli altri avranno Che Guevara e Carlo Marx... Il pensiero popolare di don Sturzo è più attuale che mai".