Torino, scontri tra polizia e antagonisti: bruciate foto di Meloni e Salvini. FOTO
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Torino per prendere parte alla protesta organizzata da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale. Al corteo hanno aderito anche gli studenti universitari torinesi. Davanti alla stazione di Porta Nuova si sono verificati poi scontri tra forze dell'ordine e antagonisti che avevano partecipato allo "spezzone sociale" del corteo. Bruciate in strada le foto della premier Meloni e un fantoccio raffigurante il ministro Salvini
- Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Torino per prendere parte alla protesta organizzata da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale, indetto in tutto il Paese per chiedere al governo di cambiare la manovra finanziaria. Alla manifestazione hanno aderito anche gli studenti universitari torinesi, che hanno sfilato con cartelli e striscioni, bloccando gli ingressi del Campus universitario Einaudi
- Ad aprire il corteo per la protesta, lo striscione "Sciopero generale Cgil e Uil", seguito da quello delle donne del Piemonte "Fermiamo la violenza. Libere di scegliere in nome del lavoro, della salute e dell'autodeterminazione". Poi quelli delle categorie dalla funzione pubblica al commercio ai metalmeccanici. I manifestanti hanno sfilato tra le vie del centro città
- Vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, si sono verificati scontri tra le forze dell'ordine e gli antagonisti che avevano partecipato allo "spezzone sociale" del corteo. I manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone della polizia, scandendo slogan contro il ministro del Trasporti Matteo Salvini e la Tav
- Le forze dell'ordine hanno respinto i manifestanti con scudi e sfollagente, mentre alcuni di loro hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Alcuni dei partecipanti respinti hanno raggiunto, in metro, la stazione ferroviaria di Porta Susa. Lì, sventolando una bandiera palestinese, sono scesi su alcuni binari bloccando la circolazione dei treni
- "Contro i tagli e la precarietà blocchiamo l'Università" è uno degli slogan protagonisti dell'assemblea degli universitari di Torino. A manifestare insieme a precari, ricercatori, bibliotecari e docenti, anche gli studenti dei collettivi che ieri sera hanno occupato la sede delle facoltà umanistiche del capoluogo piemontese, a Palazzo Nuovo. La protesta, oltre che contro i "tagli all'Univesità e le riforme del Governo", è anche "contro la guerra", hanno precisato i manifestanti
- Al termine del corteo di studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, alcune centinaia di manifestanti hanno bruciato per strada tre grandi foto che raffiguravano la premier Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "Dimissioni, dimissioni"
- Altri manifestanti hanno bruciato anche un fantoccio che raffigurava il volto del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Il vicepremier ha risposto condannando "fermamente" l'accaduto. In una nota, la Lega ha chiesto "di identificare i colpevoli". "Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera", ha rimarcato Salvini
- Alla manifestazione sindacale hanno preso parte, in fondo al corteo, anche gli attivisti pro Palestina, con bandiere e striscioni. I manifestanti ha sfilato contro "il genocidio in Palestina". Si tratta di studenti delle scuole superiori, precari, disoccupati, militanti dei centri sociali
- Un gruppo di studenti e attivisti pro Palestina hanno occupato anche i binari della stazione di Porta Susa. Dopo i disordini scoppiati davanti alla stazione di Porta Nuova, i manifestanti hanno raggiunto anche l'altra stazione del centro città
- Per l'intera mattinata gli attivisti dell'assembla precari universitari hanno impedito l'ingresso nelle aule agli studenti, a eccezione di chi doveva sostenere la discussione di laurea. "La protesta è contro il taglio dei fondi all'università, la riforma Bernini e l'aumento dei finanziamenti all'industria bellica", avevano detto i manifestanti dal Campus Einaudi. "Chiediamo il ritiro della riforma Bernini e della legge di bilancio", avevano precisato
- Tra gli slogan e gli striscioni sventolati tra le strade di Torino, anche un cartello con scritto "Verità e giustizia per Ramy". Ramy Elgaml, 19 anni, è morto in un incidente stradale nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre, al termine di un lungo inseguimento da parte dei carabinieri in via Ripamonti a Milano
- Il corteo, partito questa mattina da piazza XVIII Dicembre, è poi arrivato in piazza Castello (in foto), dove sono intervenute la segretaria nazionale Uil Vera Buonomo e il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo. Lo sciopero, proclamato per oggi dalle sigle sindacali Gil e Uil, ha interessato i trasporti per quattro ore, esclusi i servizi ferroviari