Caso Boccia, Meloni difende Sangiuliano: “Parlato con ministro, gossip lo lascio ad altri”

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La premier, ospite su Rete4, parla di vari temi. Dalla Manovra, con il nodo risorse, alle priorità: pensioni, sicurezza e immigrazione. Assicura che il "centrodestra è compattissimo" e aggiunge che per la Liguria "troveremo un candidato adeguato a portare avanti l'ottimo lavoro" fatto in questi anni. Su Sangiuliano: "Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato e che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per lei"

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Il ministro Sangiuliano e il caso Boccia, la Manovra, le pensioni, la Liguria, il centrodestra, i migranti, la sicurezza. Sono tantissimi i temi di cui ha parlato la premier Giorgia Meloni su Rete4, ospite alla trasmissione “4 di Sera”. Riguardo al governo, Meloni ha assicurato: "Centrodestra compattissimo, bella riunione di maggioranza qualche giorno fa, quindi sono serena e ottimista. E tranquilla". Ha aggiunto che per la Liguria "troveremo un candidato adeguato a portare avanti l'ottimo lavoro" fatto dal centrodestra in questi anni. E ha confidato che la cosa che le ha dato più fastidio per le polemiche sulla sua estate "è che si sia messa in dubbio la mia responsabilità, che si sia procurato l'allarme della sparizione del presidente del Consiglio solo perché cercavo un posto dove avere un minimo di privacy. La prossima volta chiederò consigli a Elly Schlein, che è stata molto più brava di me, è sparita tre settimane e nessuno sa dove sia stata".

Il caso Sangiuliano e Boccia

Meloni ha difeso il ministro Gennaro Sangiuliano, dopo il caso della "consulente" mancata Maria Rosaria Boccia, e ha assicurato che non ci saranno ripercussioni sull'organizzazione del G7 della Cultura che si svolgerà dal 19 al 21 settembre tra Napoli e Pompei. "Io ho parlato con il ministro Sangiuliano, soprattutto per le questioni che interessano il profilo del governo, e mi dice che effettivamente lui aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito, poi ha fatto una scelta diversa, ha deciso di non dare quell'incarico di collaborazione per chiarire alcune questioni. Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7, e soprattutto mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona. E queste sono le cose che a me interessano per i profili di governo, poi il gossip lo lascio ad altri perché non ritengo di doverlo commentare io", ha detto la premier.

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La Manovra

Altro tema toccato da Meloni, la Manovra. “Noi avevamo poche risorse, le abbiamo concentrate su poche cose veramente importanti. Basta con i bonus a pioggia, basta con i soldi gettati dalla finestra – ha detto –. Per noi era importante aiutare le imprese che assumevano, aiutare le imprese che assumono, aiutare i salari dei laboratori, i redditi delle famiglie, la salute dei cittadini. Queste sono state le nostre priorità, queste sono state le questioni sulle quali abbiamo messo i soldi, anche in tema di taglio delle tasse, e queste sono le materie sulle quali anche in questa Legge di bilancio noi metteremo le nostre risorse. Quanto e come dipenderà dalle risorse che abbiamo a disposizione”.

Tra le priorità: pensioni, sicurezza, immigrazione

Tra le priorità, Meloni ha indicato le pensioni. "Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. In questi due anni noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo. L'abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un'opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato", ha detto. E poi, sempre tra le priorità, ha indicato la sicurezza. "La sicurezza è la mia priorità per questa stagione – ha spiegato –. È una materia sulla quale bisogna fare molto di più. Abbiamo fatto già molte cose, c'è un disegno di legge sulla sicurezza che secondo me può molto aiutare le forze dell'ordine e che dovrebbe essere finalmente approvato in Parlamento nelle prossime settimane". Riguardo all’omicidio di Sharon Verzeni e al triplice omicidio di Paderno Dugnano, ha aggiunto: “Credo che noi non stiamo capendo quello che sta accadendo in parte alle giovani generazioni, non stiamo capendo l'impatto che hanno avuto alcune nuove tecnologie, l'impatto dei telefonini, l'impatto di internet, l'impatto del Covid, averli chiusi dentro casa, l'incomunicabilità che questi ragazzi hanno, l'incapacità della società anche per noi, anche per i genitori”. Infine, tra le priorità, ha indicato anche il tema dell’immigrazione: “È un tema sul quale bisogna continuare a lavorare con efficacia e la diminuzione degli sbarchi aiuta". Poi ha aggiunto: "Ho sempre detto che mi sarei presa il tempo necessario per cercare soluzioni strutturali sul tema dell'immigrazione, mi pare che piano piano quelle risposte stiano arrivando: meno 64% di sbarchi quest'anno rispetto all'anno precedente ma anche quasi meno 30% rispetto al 2022. Sono dati che intendo continuare a migliorare ulteriormente, per far cambiare l'approccio in Europa. Quando siamo arrivati noi si parlava solo di come redistribuire gli immigrati illegali, adesso si parla solo di come tentare di fermare gli sbarchi nei confini europei, bisogna continuare a lavorare".

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Le altre misure

Meloni ha parlato anche di altre misure. "L'Autonomia differenziata – ha detto – non è una legge che sta introducendo questo governo. Esiste nella Costituzione italiana da 23 anni, da quando cioè fu fatta una riforma del titolo quinto nel 2001, e al governo c'era la sinistra. Che ha introdotto il principio per cui lo Stato poteva dare altre materie da gestire alle Regioni. Solo che hanno introdotto il principio e non l'hanno mai normato. Noi normiamo questo principio introdotto da loro e lo normiamo proprio per garantire che quando l'autonomia si realizzerà in nessun modo possa accadere che questo crei una sperequazione, una differenza, un divario tra alcune regioni ed altre. Come lo facciamo? Il presupposto dell'introduzione dell'autonomia differenziata voluta da questo governo è una cosa che si chiama livelli essenziali delle prestazioni". Poi un passaggio sull’assegno unico: "Non solo io non ho alcuna intenzione di abolire l'assegno unico, tutt'altro, lo sto difendendo, il governo lo sta difendendo. Noi l'abbiamo aumentato, 3 miliardi in più sull'assegno unico in questi anni, riguarda 6 milioni di famiglie. Che cosa accade adesso? La Commissione europea ci apre una procedura di infrazione perché dice che noi dobbiamo dare l'assegno unico anche a tutti gli immigrati che ci stanno in Italia, anche quando hanno figli che sono residenti all'estero. Questa previsione, insieme a una serie di altre cose che chiede la Commissione europea, rischia di rendere l'assegno unico insostenibile. Perché il Pd, che con Zingaretti ha detto di essere d'accordo con la Commissione europea, non ci dà invece una mano a batterci per difendere questa misura che è fondamentale per le famiglie italiane e che il governo italiano continuerà a confermare e a difendere?”.

Rear view of father and daughter, holding hands walking through forest in Oregon, USA

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I dati sull’occupazione

Sulla situazione dell’Italia, Meloni ha aggiunto: "I dati economici e macroeconomici sono obiettivamente la cosa che mi conforta di più. Noi siamo stati abituati per molti anni a un'Italia che era sempre un po' fanalino di coda nelle classifiche europee e macroeconomiche. Non è più questa la situazione oggi: noi vediamo un'Italia che cresce, secondo le stime della Commissione europea, più di quanto cresca l'Eurozona, più della Francia e più della Germania. Penso che siano molto importanti i dati sull'occupazione: noi abbiamo adesso il tasso di disoccupazione più basso dal 2008 e il numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l'Italia. Crescono i contratti a tempo indeterminato, quindi contratti stabili, e diminuisce la precarietà, cresce il lavoro femminile. Siamo quest'anno nell'export la quarta nazione al mondo per esportazioni, altra cosa che non era mai successa".

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