Manovra 2025, il vertice di maggioranza fissa le priorità: tasse, giovani e figli

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Introduzione

Il vertice di maggioranza ha fissato i paletti politici entro i quali si muoverà la prossima Legge Finanziaria, che quest’anno dovrà sottostare in modo ancora più stretto ai vincoli dettati dalle nuove regole del Patto di stabilità Ue. La prima tappa di avvicinamento sarà il 20 settembre, quando l’Italia dovrà presentare a Bruxelles il suo Piano strutturale di bilancio di medio termine, dove dovranno essere presenti riforme e investimenti per rientrare dal deficit eccessivo entro 7 anni.

 

Assente nel comunicato congiunto post-vertice dei leader il tema pensioni, sul quale i partiti della maggioranza restano divisi, tra Quota 41, voluta dalla Lega, e l’innalzamento delle minime a cui punta da Forza Italia. Questione spinosa sono le risorse: Giorgetti si aspetta 2 miliardi dalla spending review e un miliardo dalle tax expenditures, mentre servirà più tempo per capire l'esito dell'adesione al concordato biennale delle partite Iva. "La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo", ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Quello che devi sapere

Le premesse della Manovra che verrà

  • Riduzione delle tasse, sostegno a giovani, famiglie e natalità e interventi per le imprese che assumono. Parte da queste priorità la prossima Legge di bilancio. A suggellarle è stato il vertice di maggioranza fra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, chiamato a blindare i diversi dossier che hanno agitato l'estate, in modo da affrontare l'autunno con il piede giusto

 

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Le tappe di avvicinamento alla Manovra/1

  • Tra i primi pensieri c’è certamente la Manovra, il cui sentiero è reso quest'anno ancor più stretto dai vincoli dettati dalle nuove regole del Patto di stabilità Ue. Il percorso di avvicinamento alla terza Legge di Bilancio del governo Meloni, attesa in Parlamento tra poco meno di due mesi, è già iniziato. Ma quest'anno, con le nuove regole del Patto di stabilità Ue, l'iter sarà diverso. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ne ha parlato ai ministri nel Consiglio che si è riunito ieri subito dopo il vertice, durante il quale ha illustrato le nuove procedure di bilancio, compreso il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psb)

Le tappe di avvicinamento alla Manovra/2

  • Ciò che sappiamo è che il nuovo documento, che di fatto sostituirà la Nadef, definirà la traiettoria della spesa netta, che sarà il nuovo aggregato di riferimento per la valutazione di Bruxelles. Il Piano, che per estendere il rientro dal deficit eccessivo a 7 anni dovrà prevedere anche un insieme di riforme e investimenti, è atteso a Bruxelles entro il 20 settembre

Le tappe di avvicinamento alla Manovra/3

  • L'intenzione del ministro dell'Economia Giorgetti è quella di portare il documento in Consiglio dei ministri entro metà settembre. Una volta definiti nel Psb gli obiettivi programmatici pluriennali per la traiettoria di spesa netta, il governo avrà poco più di un mese per mettere a punto la Manovra che dovrà poi approvare

Le premesse

  • Quel che si sa è che la Manovra parte da una linea condivisa da tutta la maggioranza. "Come le precedenti, sarà seria ed equilibrata", assicura il centrodestra nel comunicato congiunto diffuso dopo il vertice. E "confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono", aggiunge la nota

Il tema pensioni

  • Assenti però nel testo congiunto le pensioni, dossier delicato e che rischia di generare attriti, come hanno dimostrato le scintille innescate dalle ipotesi su una possibile stretta sulle uscite anticipate. Sul tema ogni partito ha i propri appetiti: la Lega insiste su Quota 41, Forza Italia punta a fare un altro step per l'innalzamento delle minime. E l'opposizione, Pd in testa, esprime preoccupazioni per le ipotesi circolate

Le risorse/1

  • Per capire quello che si potrà fare bisogna prima sciogliere il nodo delle risorse. Lo sa bene Giorgetti, che da tempo professa prudenza. Perché gli spazi sono pochi e non si può fare tutto. Lo avrà ripetuto anche ieri ai colleghi ministri, da cui attende 2 miliardi di risparmi della spending review

Le risorse/2

  • Sul fronte risorse si lavora anche sulle tax expenditures, il cui sfoltimento potrebbe fruttare fino a un miliardo. Si attende anche di conoscere l'effettivo andamento delle entrate che aprirà qualche spazio nei conti. Mentre servirà più tempo, a ottobre, per capire l'esito dell'adesione al concordato biennale delle partite Iva, da cui dipende la possibile estensione della rimodulazione dell'Irpef ai redditi fino a 50-60 mila euro

Risorse sulle priorità

  • In ogni caso "tutte le risorse disponibili" dovranno "essere concentrate" sulle priorità, è la linea della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che avverte: "La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo". Sulle misure, però, al momento, l'esecutivo non si sbilancia. La Manovra è "ancora da scrivere", dice la premier in Cdm, raccomandando a ministri e parlamentari "grande prudenza" nel commentare misure di cui parla la stampa, ma che "non sono mai neanche state proposte"

L’assegno unico

  • Il riferimento esplicito è all'assegno unico, le cui voci di una possibile rivisitazione della norma, citate ieri da alcuni organi di stampa, hanno sollevato un polverone. La presidente del Consiglio, dopo il video con Giorgetti in cui assicuravano che il sostegno non sarà abolito, torna a difendere la misura: "Fin quando ci sarà questo governo le famiglie non avranno nulla da temere"

 

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