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Meloni scrive a von der Leyen: “Su libertà informazione fake news contro governo”

Politica
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La premier ha sostenuto in una lettera che gli articoli di alcuni media sulla Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Unione europea riguardo l'Italia sarebbero "attacchi maldestri e pretestuosi che possono avere presa solo nel desolante contesto di ricorrente utilizzo di fake news che sempre più inquina il dibattito in Europa”. Malpezzi (Pd): “Meloni, come al solito, fa la vittima e cerca nemici inesistenti”

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La premier Giorgia Meloni, che si trova attualmente in Cina per incontrare domani Xi Jinping, ha scritto una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "Cara Ursula, qualche giorno fa, come accade ogni anno dal 2020, la Commissione europea ha pubblicato la Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Ue" e "le raccomandazioni finali nei confronti dell'Italia non si discostano particolarmente da quelle degli anni precedenti, tuttavia per la prima volta il contenuto di questo documento è stato distorto a uso politico da alcuni nel tentativo di attaccare il Governo italiano. Qualcuno si è spinto perfino a sostenere che in Italia sarebbe a rischio lo stato di diritto", "la libertà di informazione" in particolare in Rai. Secondo la premier gli articoli di alcuni media sulla Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Unione europea, riguardo l'Italia, sono "attacchi maldestri e pretestuosi che possono avere presa solo nel desolante contesto di ricorrente utilizzo di fake news che sempre più inquina il dibattito in Europa. Dispiace che neppure la Relazione della Commissione sullo stato di diritto e in particolare sulla libertà di  informazione sul servizio pubblico radiotelevisivo sia stata risparmiata dai professionisti della disinformazione e della mistificazione". Alla lettera della premier ha risposto Simona Malpezzi, senatrice del Pd: “Meloni, come al solito, fa la vittima e cerca nemici inesistenti: il rapporto sullo stato di diritto nella Ue è impietoso per il nostro Paese”. 

Meloni: “Da governo nessuna ingerenza su governance Rai”

"L'attuale Governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene non si sono ancora avvalsi della normativa vigente per il rinnovo dei vertici aziendali”, ha aggiunto Meloni. “Gli attuali componenti del CdA della RAI sono stati nominati nella scorsa legislatura da una maggioranza di cui Fratelli d'Italia non era parte, non si comprende dunque come si possa imputare  a questo Governo una presunta ingerenza politica nella governance della RAI". Inoltre - sostiene ancora la premier - la scelta di diversi giornalisti e conduttori di lasciare la Rai non sarebbe dipesa da cambio di linea editoriale, bensì da "normali dinamiche di mercato".

Meloni: “Norme su par condicio come con altri governi”

Nella lettera la premier aggiunge che “durante ogni passata competizione elettorale, tutti i governi in carica hanno potuto legittimamente continuare ad informare i cittadini sulla loro attività, senza che l'informazione istituzionale rientrasse nel conteggio dei tempi della par condicio, così come previsto dalla legge vigente". Inoltre “da parte del Governo italiano confermo ogni sforzo per assicurare in Italia e in Europa il pieno rispetto dei valori fondanti alla base dell'Unione Europea e l'assiduo impegno a far progredire l'Italia nell'ambito della libera informazione, del contrasto alle fake news e del pluralismo del servizio pubblico radio televisivo dopo decenni di sfacciata lottizzazione politica".

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L’Ue a Roma: “Rischi per libertà di stampa e indipendenza”

La Commissione europea, nelle raccomandazioni a Roma contenute nel report sullo stato di diritto, qualche giorno fa aveva scritto che in Italia "i giornalisti continuano ad affrontare diverse sfide nell'esercizio della loro professione" e il governo è chiamato a "proseguire l'iter legislativo sul progetto di riforma sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, evitando ogni rischio di impatti negativi sulla libertà di stampa e garantendo che tenga conto delle norme Ue sulla tutela dei giornalisti". Bruxelles si è soffermata anche sulla Rai, avvertendo che il governo deve "garantirne l'indipendenza" e "finanziamenti adeguati”.

Malpezzi (Pd): “Come sempre Meloni fa la vittima”

Il primo commento alla lettera di Giorgia Meloni è arrivato da Simona Malpezzi, senatrice del Pd: “Meloni, come al solito, fa la vittima e cerca nemici inesistenti: il rapporto sullo stato di diritto nella Ue è impietoso per il nostro Paese: bocciate la riforma costituzionale e della giustizia e pesanti rilievi su libertà di stampa. La reazione scomposta della premier dimostra un alto tasso di nervosismo. Governi invece di lagnarsi continuamente e raccontare bugie".

De Luca (Pd): “Penosa battaglia di Meloni contro mulini”

Il capogruppo del Pd nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca, ha scritto in una nota: “Per la premier sono fake news tutti i rilievi rivolti all'esecutivo che non gradisce. Invece di prendere atto di raccomandazioni che, come ogni anno, la Commissione elabora in modo oggettivo e asettico, Meloni preferisce inviare una lettera irrituale alla Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, per lamentare complotti politici inesistenti. Ancora una volta emerge l'incapacità di questo governo di fare i conti con la realtà. Invece di dialogare e collaborare con le istituzioni europee e invece di occuparsi dei problemi dell'Italia, Meloni preferisce continuare ad ingaggiare una penosa e inutile battaglia contro i mulini a vento".

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