Meloni al presidente Consiglio Ue Costa: "Bene leadership condivisa"

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Il presidente del Consiglio italiano ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente eletto del Consiglio Europeo, che ha scelto Roma quale prima tappa del suo giro di presentazione nelle capitali europee. "Al centro del colloquio - si legge in una nota - le priorità di azione Ue per il prossimo ciclo istituzionale, a partire dai principali scenari di crisi a livello internazionale e dai temi della competitività e della gestione dei flussi migratori"

 

 

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Oggi si è svolto a Roma un incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente del Consiglio europeo in pectore, Antonio Costa. L’obiettivo non dichiarato era quello creare le condizioni per un primo disgelo tra Italia e Ue, all'indomani della conferma di Ursula von der Leyen alla testa della Commissione e, soprattutto, del "no" di Fratelli d'Italia. Un voto contrario che, lo scorso giugno, l'Italia ha certificato anche sullo stesso Costa, scelto favorevolmente, invece, da tutti gli altri Paesi membri. 

Meloni: "Apprezzamento per proposito di assicurare leadership condivisa e pragmatica"

Alla fine del faccia a faccia, Palazzo Chigi ha diffuso una nota Il presidente del Consiglio Giorgia in cui Meloni "ha ribadito i propri auguri di buon lavoro al presidente Costa esprimendo apprezzamento per il proposito di assicurare una leadership condivisa e pragmatica del Consiglio Europeo". Al centro del colloquio, si legge in una nota di palazzo Chigi, "le priorità di azione Ue per il prossimo ciclo istituzionale, a partire dai principali scenari di crisi a livello internazionale e dai temi della competitività e della gestione dei flussi migratori". Sono stati discussi allo stesso tempo i "metodi di lavoro del Consiglio Europeo, con l’obiettivo di valorizzarne ulteriormente il ruolo e l’efficacia". 

 

Costa: importante sapere priorità premier Meloni

“È stato un ottimo incontro di lavoro, per me è importante adesso valutare quali sono le prospettive e le priorità dei vari membri, e poiché l’Italia è un Paese fondatore dell’Ue è importante sapere e prendere nota delle priorità della premier Meloni”, ha detto invece Costa lasciando Palazzo Chigi dopo l’incontro con la premier Giorgia Meloni che è durato circa un’ora. 

La missione in Italia

Costa è noto per il suo atteggiamento inclusivo e per essere un politico dalle posizioni ferme ma sempre all'insegna del dialogo. La missione in Italia - prima tappa di un tour europeo - è quindi un segno ulteriore del modus operandi che Costa potrebbe avere quando, dal prossimo dicembre, dirigerà il Consiglio europeo. Nonostante il voto contrario espresso da Meloni, da parte di Costa c'è tutta la volontà di collaborare con Roma, nonostante la posizione dell'Italia non può che aver seminato delusione nei vertici di Bruxelles. E poi c'è da tener conto dell'origine politica: Costa è uno dei più importanti leader del socialismo europeo e su diversi dossier, da premier, ha avuto posizioni radicalmente diverse rispetto all'Italia. A unire il presidente del Consiglio europeo e Meloni c'è invece il sostegno all'Ucraina. Per Meloni l'incontro è stata una prima occasione per allontanare il rischio isolamento di un governo che, di fatto, ha votato contro alle tre massime cariche comunitarie. 

Italian Prime Minister Giorgia Meloni during a press conference after her meeting with Czech Prime Minister at Palazzo Chigi in Rome, Italy, 13 May 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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La prossima settimana Meloni incontra von der Leyen

Nelle prossime settimane la premier tornerà a parlare anche con von der Leyen, in vista dell'indicazione dei due profili - un uomo e una donna - per il ruolo di commissario. È difficile, tuttavia, che l'Italia abbia una vice presidenza esecutiva. Il commissario al Bilancio e al Pnrr resta forse l'obiettivo massimo a cui può aspirare il governo, senza disdegnare il portafoglio della Coesione o della Sburocratizzazione come alternative. Meloni "non si è trovata d'accordo sul programma, ma ha ampio margine per trattare sui ruoli in commissione e ha noi, nel Ppe, che rappresentiamo la seconda forza del governo", ha spiegato Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri, tuttavia, ha davanti a sé una strada in salita: nei Popolari c'è chi, dopo il voto all'Eurocamera, vorrebbe spingere ai margini Meloni nel segno di una maggioranza a trazione europeista e impermeabile alle influenze dei partiti sovranisti.

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