Sondaggio, intenzioni di voto: Fdi in calo ma sempre in testa. Crescono M5S, Fi e Lega
Il M5S torna sopra la soglia del 10%, mentre nel cdx c’è una flessione di FdI e una crescita di Lega e Fi. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. Conte è l’unico leader a non avere cali in termini di fiducia. Il giudizio sul governo scende ma resta più alto rispetto al pre-Europee. Il 38% degli intervistati è favorevole al bis di von der Leyen: sanità, economia, ambiente le priorità dell’Ue. Per il 73% lo scontro politico in Italia è diventato più violento
- Il M5S torna sopra la soglia 10%: è al 10,5%, +0,9%. Nel centrodestra si assiste a riequilibri all’interno della coalizione: c’è una flessione di FdI (28,5%, -0,7%), che comunque resta il primo partito nelle intenzioni di voto, e una crescita di Lega (+0,5%, 8,6%) e FI (+0,3%, 9,3%), che si conferma secondo partito della coalizione e quarta forza del Paese. Seconda forza, in calo rispetto alla rilevazione del 1° luglio, è il Pd (23,8%, -0,2%). È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum / YouTrend per Sky TG24
- Guardando ancora alle intenzioni di voto e al confronto con la rilevazione del 1° luglio, Avs è in calo dello 0,4% e si assesta al 6,4%. Azione scende sotto il 3%: 2,9%, - 0,8%. Gli altri due partiti del Terzo polo si attestano attorno al 2%: +Europa 2,1% (+0,1%), Italia Viva 1,9% (-0,2%). Pace, Terra e Dignità è all’1,3% (-1,2%)
- Ancora: Sud Chiama Nord è all’1,2% (+0,6%), altri partiti al 3,5% (+1,1%). Gli astenuti e gli indecisi sono al 35,2% (-4,6%)
- Per quanto riguarda la fiducia nei leader politici, l’unico a non avere una flessione in termini di fiducia rispetto all’ultima rilevazione è Giuseppe Conte: vede una crescita del 3% che lo riavvicina ai livelli di fiducia di cui ha goduto per molto tempo. Rispetto al 1° luglio, i leader in cui gli italiani ripongono maggiore fiducia sono Giorgia Meloni, stabile al 35%, Giuseppe Conte (29%, +3%) e Antonio Tajani 27% (-2%). Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riscuote, anche se in calo, il consenso di un’ampia maggioranza con il 58% (-9%)
- Spazio anche alle elezioni Usa. Secondo il 71% degli intervistati, l’attentato subito da Trump lo scorso 13 luglio 2024 - quando è stato colpito all’orecchio da un proiettile durante un comizio in Pennsylvania - ha portato al candidato repubblicano benefici politici. Secondo il 9%, invece, ha portato danni. Mentre per il 10% non ci saranno effetti
- La causa dell’attentato a Trump, secondo il 17% degli intervistati, è lo scontro ideologico. Per il 12%, invece, la causa è il linguaggio di Trump, per un altro 12% è la società impoverita, per il 10% la crisi delle istituzioni, per il 9% la colpa è dei media
- La preoccupazione che eventi come quello accaduto a Donald Trump possano replicarsi in Italia è ancora minoritaria: il 41% si dice molto o abbastanza preoccupato che un attentato del genere possa accadere anche nel nostro Paese, mentre il 53% si dice poco o per nulla preoccupato. I timori sono più alti tra gli elettori dei partiti di centrodestra (in particolare Lega, 54%, e Forza Italia, 58%)
- Per il 73% degli intervistati, comunque, anche in Italia negli ultimi anni lo scontro politico è diventato più violento: rispondono, infatti, che la violenza fisica e verbale nello scontro politico italiano è aumentata molto o abbastanza. Il 19%, invece, risponde che è aumentata poco o per nulla
- Il fattore che per primo viene individuato come catalizzatore del peggioramento del clima politico sono i social media: sono indicati dal 73% degli intervistati. A pensarla così sono gli elettori del Pd (86%) e gli anziani (80%). Ma anche per le altre fasce d’età i social media sono l’elemento più problematico rispetto agli altri indicati
- Gli attivisti, invece, per il 66% degli intervistati contribuiscono “molto o abbastanza” all’aumento della violenza nel dibattito politico
- Passiamo all’Europa. Il 38% degli intervistati si è detto favorevole alla rielezione di Ursula von der Leyen in Ue
- Ad ogni modo, i tre temi di cui dovrà occuparsi l’Ue in modo prioritario sono quelli che hanno dominato nello scorso quinquennio: sanità (scelto dal 42%), economia (40%) e ambiente (37%)
- Infine: innovazione tecnologica (12%). Altro e non so sono entrambi al 2%
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 17 e il 18 giugno 2024 su un campione di 1.202 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 2,8% con un intervallo di confidenza del 95%