Elezioni europee, Mario Monti: "All'Italia per avere influenza serve una Ue forte". VIDEO

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Il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio è stato ospite della nuova puntata di "Tribù", il talk in onda dal lunedì al venerdì in cui i protagonisti della politica italiana si confrontano con giornalisti e commentatori in vista del voto dell’8 e 9 giugno

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"È sempre più fittizio contrapporre una sovranità italiana a una sovranità europea. Per avere nei fatti un minimo di influenza sulla realtà l’Italia e il suo governo hanno bisogno di un’Europa piuttosto forte perché determinate cose si possono fare ed esercitare solo congiuntamente". A dirlo è il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Mario Monti, che è stato ospite della nuova puntata di Tribù, il talk con i protagonisti della politica italiana in onda su Sky TG24 in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Insieme all’ex commissario Ue per il Mercato unico e per la Concorrenza è intervenuto l'editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli.

"La distanza tra la politica e i cittadini si dilata sempre di più"

Rispondendo a una domanda sul titolo del suo ultimo libro, Demagonia, a indicare un’agonia delle democrazie e poi popoli, Monti osserva: "È un problema che riguarda l’Italia, quasi tutti gli altri Paesi europei e gli Stati Uniti. La distanza tra la politica e i cittadini si dilata sempre di più, l’affluenza alle urne tende a essere sempre più bassa, il grado di rispetto e fiducia dei cittadini nei confronti della politica sta diminuendo. E cosa fa la politica? Cerca di far riavvicinare i cittadini non facendo svolgere al Paese le funzioni essenziali, chiedendo anche ai cittadini di contribuire, ma cercando di dare una serie di bonus perché in questo modo la politica spera che gli elettori si riavvicinino. Sono bonus dati alle diverse categorie e ciascuna di esse intasca il bonus ma difficilmente è portata a dare più rispetto ai politici".

"Le forze di maggioranza sono meno sovraniste che nel 2019"

La famiglia dei Popolari sembra guardare a quella più a destra dei Conservatori, questo cambio - se dovesse poi concretizzarsi alle urne - potrà cambiare gli equilibri complessivi della nuova Europa? "Sì, del resto anche gli Stati Uniti stando ai sondaggi si spostano sempre di più verso destra - dice Monti - Però c’è un aspetto abbastanza positivo: se torniamo indietro alle ultime europee del 2019, dall’Italia si alzavano voci e voti prevalentemente sovranisti. Tanto è vero che l’Italia è stato l’unico Paese che ha mandato al parlamento europeo una delegazione di deputati in prevalenza sovranisti che erano allora Lega e M5S. Questa volta mi sembra che tutte e tre le componenti della maggioranza siano, per convinzione o per convenienza, meno sovraniste di allora".

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"Il premierato non darà governi più stabili"

Interpellato poi sul premierato, Monti replica: "Non condivido questa riforma ma non per l’aspetto della non creazione di nuovi senatori a vita, che mi sembra secondario. La mia critica alla riforma è che non credo conseguirà gli obiettivi che si propone, dare all’Italia governi più stabili e più efficaci. Ne uscirà secondo me, al contrario, un’Italia più conflittuale e meno governabile".

"Berlusconi mi chiese di giudare il centrodestra"

Parlando poi del suo governo e dell’ipotesi che l’avversione ai governi tecnici sia aumentata da quel momento, l’ex presidente del Consiglio dice: "Non amo i governi tecnici. Quando sono stato incaricato ho cercato di avere un governo con vari politici, i capi dei partiti non hanno voluto perché vedevano l’impopolarità in arrivo data la situazione finanziaria. E invece protestano oggi contro i governi tecnici coloro che specificamente in quel caso l’hanno voluto. La stessa onorevole Meloni ha votato per il governo tecnico allora, Berlusconi è stato il socio di maggioranza di quel governo tecnico, a un certo punto ha anche rivendicato di avere proposto lui al presidente Napolitano il mio nome". Poi racconta: "Nell’ottobre del 2012, dopo 10 mesi di mio governo appoggiato in primis dal partito di Berlusconi, lui mi chiese se sarei stato disposto a guidare il centrodestra alla campagna elettorale del 2013".

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"Le Banche centrali sono schiave dei mercati"

Alla domanda se siano necessari dei tagli per mantenere in piedi i conti pubblici, Monti risponde affermativamente: "Si era diffusa, anche tra i migliori economisti del mondo, la convinzione che i tassi d’interesse sarebbero stati permanentemente bassi o negativi. Naturalmente i politici non aspettavano di meglio e quindi hanno commisurato le politiche economiche sulla base di una larghezza che adesso comincia a dimostrarsi non più tanto realistica". Poi interpellato sul possibile taglio dei tassi da parte della Bce il prossimo 6 giugno dopo una lunga scia di rialzi, in merito alle scelte della Bce l’ex premier osserva: "Giudico meno negativamente questo comportamento dell’ultimo paio d’anni di quanto non abbia giudicato il periodo troppo prolungato precedente di quantitative easing. Adesso la Bce forse dichiara troppo, io non credo che le Banche centrali debbano aiutare i mercati dichiarando in anticipo le loro mosse, ora sono schiave dei mercati finanziari, hanno il terrore che accada qualcosa là".

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"Trump governa spaccando"

Guardando alle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti, secondo Monti il Paese è "un’altra repubblica presidenziale che abbiamo nella nostra gioventù ammirato e invidiato che si dimostra spaccata in due, certo per la particolare personalità di Trump ma anche perché il sistema rende difficile l’unità. Oggi non si governa comandando, dappertutto si governa, anche se si è decisionisti, creando le condizioni per il consenso. Trump, l’ha fatto e credo che lo rifarà, governa spaccando".

"Una difesa europea è indispensabile"

Si è parlato molto negli ultimi anni del senso di stanchezza dell’opinione pubblica nei confronti di un Paese aggredito che prova a difendersi e lo fa anche grazie al sostegno economico e militare di chi lo sta sostenendo. Cambierà qualcosa nel fronte europeo sul sostegno a Kiev? "Le condizioni sono già in atto, è vero che i Paesi sono stanchi ed è anche poco diffusa la consapevolezza che quello è l’argine di una diga che se Putin riesce a sopraffare potrà dilagare verso l’Europa occidentale. Non si vedono però emergere discorsi concreti su come attrezzare una difesa europea che secondo me è indispensabile".

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"Tribù" e "La scelta 2024"

Tribù è l'approfondimento, in onda in diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Sky TG24, che vede il conduttore Fabio Vitale confrontarsi faccia a faccia con i protagonisti della politica italiana, per raccontare le tante "tribù" della politica: fra europeisti e identitari, liberal e conservatori. Si alternano come ospiti anche giornalisti e commentatori, tra cui l'editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, la giornalista e scrittrice Maria Latella e la Direttrice di QN Agnese Pini. Come nella precedente tornata elettorale europea torna il “momento Erasmus” in cui i politici ospiti del programma saranno trasportati virtualmente nella camera di uno studentato per scegliere con chi vorrebbero condividere, fra quattro possibili opzioni, un periodo di studio all'estero. Tribù fa parte del più ampio progetto La scelta 2024 con cui Sky TG24 si appresta a seguire la campagna elettorale per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno mettendo in campo reportage, strumenti digitali, sondaggi e maratona finale. Tutti i contenuti de La scelta 2024 sono disponibili sui canali 100 e 500 della piattaforma Sky, sul canale 50 del DTT, su Sky On Demand, sul sito skytg24.it e su tutti i canali social di Sky TG24.

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