Tribù, Donzelli: "Riforma giustizia è per italiani". De Luca: "Processi lunghi". VIDEO

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Il responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia e il leader di Sud chiama Nord - in corsa per le elezioni europee con la lista Libertà - sono stati gli ospiti della nuova puntata di "Tribù", il talk in onda dal lunedì al venerdì in cui i protagonisti della politica italiana si confrontano con giornalisti e commentatori in vista del voto dell’8 e 9 giugno

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Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia, e Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord in corsa per le elezioni europee con la lista Libertà, sono stati gli ospiti della nuova puntata di Tribù, il talk con i protagonisti della politica italiana che torna su Sky TG24 in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Sono intervenuti anche il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli e la direttrice di QN Agnese Pini. 

Donzelli: "Tutti stanno premiando la stabilità politica dell’Italia"

"Non siamo mai preoccupati quando gli italiani si esprimono", dice Donzelli interpellato sul voto. "Dieci anni fa non abbiamo superato la soglia delle europee, cinque anni fa l'abbiamo superata per poco, questa volta vedremo. Ci presentiamo agli italiani chiedendo non solo una verifica per quello che abbiamo fatto ma anche un po' di forza per consentire a Giorgia Meloni di trattare ancora meglio gli interessi dell'Italia in Europa". L'esponente di FdI esclude eventuali scossoni in caso di un sorpasso di Forza Italia sulla Lega: "La legislatura proseguirà serena e tranquilla a prescindere da qualsiasi risultato delle europee. Gli italiani hanno dato un mandato forte a questo governo". Poi aggiunge: "Questa stabilità è già premiata da mercati, tutti stanno premiando la stabilità politica dell’Italia. Più voti prendono gli alleati più siamo felici, più voti prende FRatelli d'Italia più siamo contenti".

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Donzelli: "Superbonus? Spesa enorme per tutti e benefici per pochi"

Donzelli poi risponde a una domanda sulle recenti modifiche al Superbonus, che dall’anno prossimo scenderà al 36%: "Il tema è semplice, quando qualcuno promette che si può ristrutturare casa gratuitamente sta mentendo agli italiani perché il gratuitamente non esiste. Una cosa che è gratuita per qualcuno la paga qualcun altro con le tasse". "In quel caso c’è stata la più grossa ridistribuzione della ricchezza al contrario, una spesa enorme per tutti gli italiani che ha portato benefici per poche persone - prosegue - Poi questa spesa si è gonfiata strada facendo, prima o poi serviva un gesto di responsabilità e il governo Meloni, che è un governo serio, invece di rincorrere e promettere soldi facili ha messo gli italiani davanti a quella che purtroppo è la realtà. È un gesto che forse in campagna elettorale non porta milioni di voti ma noi siamo lì per governare non per raccattare voti. Gli italiani che finalmente vedono un governo serio questo lo apprezzano".

Donzelli: "Contro la povertà non servono bonus a pioggia e sussidi"

Invitato poi a commentare gli ultimi dati Istat sugli italiani in condizione si povertà e le eventuali mosse del governo su questo tema, Donzelli dice: "Molte cose sono già state fatte e altre sono in programma. Mentre è aumentata la soglia degli italiani in povertà assoluta, perché ancora paghiamo le conseguenze dell’inflazione galoppante che c’è stata durante e nel post Covid, coloro che rischiano di finire nella soglia di povertà sono profondamente diminuiti. Questo perché abbiamo fatto aumentare il lavoro: la soluzione non è continuare con bonus a pioggia e sussidi per tutti, la soluzione è dare la possibilità a chi può lavorare di avere un lavoro e a chi non può lavorare un sostegno adeguato. Questo governo ha fatto il possibile, a partire dall’accorpamento delle aliquote più basse a manovre di incentivo per l’occupazione perché le aziende più assumono meno pagano, per aiutare i redditi medio-bassi a uscire dalla povertà".

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Donzelli: "Diamo a Toti la possibilità di chiarire"

Donzelli ha commentato anche l’inchiesta ligure che ha coinvolto il governatore Giovanni Toti: "Intanto vorrei chiarire che in Liguria non si è bloccata la Regione, c’è un facente funzioni e una giunta in pieno svolgimento, continuano a prendere decisioni e a occuparsi dei cittadini liguri, come poche volte in passato qualcuno si era occupato bene dei cittadini liguri. È un governo che ha funzionato bene, i risultati sono arrivati". Poi su Toti aggiunge: "Ha chiarito, ha detto che chiarirà e che è tutto un equivoco e lui non ha nessuna colpa, diamogli la possibilità di chiarire e di dire pubblicamente tutto questo. Poi faremo le considerazioni".

Donzelli: "A Santanchè più accuse dai giornali che dai magistrati"

Sulla vicenda invece dell’inchiesta sul ministro del Turismo Daniela Santanchè e su una ipotetica richiesta di dimissioni in caso di rinvio a giudizio, Donzelli replica: "Daniela Santanchè fino a oggi ha dimostrato in ogni passaggio giudiziario che aveva ragione lei e non le accuse che venivano portate più dai giornali che dai magistrati. Lei stessa chiarisce che se mai dovesse essere rinviata a giudizio - ma lei ritiene di non essere rinviata a giudizio perché ritiene di essere innocente - farà le sue riflessioni. Fare ipotesi su cosa accadrà è prematuro, e in ogni caso se qualsiasi ministro per qualsiasi motivo dovesse dimettersi può essere sostituito o possono essere spostate le deleghe senza bisogno di un rimpasto".

Donzelli: "Con il premierato vogliamo ridare dignità alla politica"

"Siamo pronti a ragionare su tutto ma non a impedire all’Italia di cambiare - dice poi Donzelli parlando della riforma del premierato - Se la sinistra, invece che dire come la Schlein ‘impediremo con il corpo questa riforma’, volesse sedersi a un tavolo e fare proposte migliorative le ascolteremmo seriamente e serenamente perché l’Italia deve essere cambiata. Vogliamo evitare che ci siano ribaltoni che gli italiani votino per una coalizione per poi vedersene realizzare un’altra in Parlamento. Vogliamo ridare dignità alla politica e superare un sistema che ha bloccato la Nazione".

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De Luca: "Siamo lo Stato più indebitato d'Europa e non contiamo nulla"

Dopo Donzelli la puntata è proseguita con l'intervista a Cateno De Luca che, interpellato sulla sua visione dell'Italia e dell'Europa e sulle sue priorità per questa campagna, dice: "La prima cosa è liberare l'Italia da questa posizione tra virgolette  - è un termine forte - 'incaprettata' dentro all'Europa, più tiri la corda e più ti soffochi. Siamo lo Stato più indebitato d'Europa e non contiamo nulla, la nostra sovranità ormai è stata completamente messa da parte". "Seconda questione - prosegue - basta con questo sistema delle quote sulle produzioni, non capisco perché noi siamo diventati ormai un territorio di consumo. E poi è ovvio che non possiamo continuare a subìre il doppio centralismo, quello statale - che sta facendo saltare il sostema Italia - e quello dell'Unione europea. L'Imu europea, avremo questa ulteriore tassa, entro il 2030 dovremo ristrutturare e portare all'autosufficienza energetica le nostre unità abitative, tenendo conto che il nostro patrimonio urbano è totalmente diverso dal resto degli Stati d'Europa. Questa omologazione non fa bene all'Italia".

De Luca: "La nostra sfida è meno Europa più Italia"

Interpellato poi su come si concilino tutte le anime della sua lista, che comprende 19 simboli, De Luca risponde: "È molto semplice, abbiamo lanciato un appello il 2 marzo, comune denominatore ‘meno Europa più Italia’ che poi il buon Salvini ci ha copiato in ‘più Italia meno Europa’. Il tema su questo fronte l’abbiamo declinato con meno Europa più federalismo, meno Europa più sovranità, meno Europa più equità. Questi sono stati i princìpi sui quali abbiamo lanciato la sfida".

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De Luca: "Non vogliamo un’Unione europea dei poteri forti"

Alla domanda su quale sia il suo bacino di voti, De Luca spiega: "Non andiamo a rubare niente a nessuno perché io parto già da un mio elettorato, ho preso oltre 500mila voti in Sicilia il 25 settembre 2022, ricordiamocelo che ho sfidato tutti quanti e sono arrivato secondo, e abbiamo anche eletto due parlamentari vincendo contro tutti i poli. Sono per ora il sindaco di Taormina e sono al quinto Comune che amministro, ho vinto sempre contro tutti che dimostra che con la buona amministrazione il consenso lo conquisti. Noi abbiamo una nostra proposta che è creare un’alternativa a questo sistema che sta indebitando sempre di più l’Italia, continua a dare mancette e fare Leggi di Stabilità allo scoperto e anche quello che è il patto intergenerazionale - rispetto ai giovani che dovevano andare in pensioni nel 2050 - è saltato. E questo lo voglio sottolineare perché il ritorno di Draghi alla presidenza della Commissione europea fa parte di un disegno proprio di un’Italia sotto tutela. Noi non vogliamo Draghi perché non vogliamo un’Unione europea dei poteri forti".

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De Luca: "Il vero problema in Italia è la durata dei processi"

De Luca poi dice di essere contrario a "questa riforma che si vuole fare della forma di Stato perché mi sa di una fase del Ventennio 4.0, come sono anche contrario alla separazione delle carriere. Il vero problema in Italia è la durata dei processi, nessuno si scandalizza che i processi durano 15-20 anni. La mia ricetta è quella di una politica giudiziaria seria, ho visto magistrati che lavoravano nei sottoscala in 10 mq e non è pensabile che anche un processo civile ti dura 15 anni. A distanza di 10-15 anni a cosa serve avere una sentenza?".

De Luca: "Autonomia è autodeterminazione dei territori"

Parlando poi del tema dell’autonomia, De Luca dice: "L’autonomia significa dare la possibilità di autodeterminazione ai territori. Io ho detto chiaramente che taglio i tubi del petrolio che viene raffinato in Sicilia ed estratto in Sicilia e di cui la Sicilia paga le accise al 100% e non ha un euro di sconto: è ovvio che c’è un sistema malato, uno Stato malato che continua a consumare le nostre risorse e a mortificare i territori".

De Luca: "Il Ponte sullo Stretto collega due realtà con zero infrastrutture"

Infine interpellato sul Ponte sullo Stretto, De Luca replica: "Non sono d’accordo a rapinare 2 miliardi e mezzo di Fondo sviluppo e coesione alla Sicilia per realizzare il ponte di Matteo Verdini cioè quello degli affari. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo, alta velocità da Salerno a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento dei porti di Gioia Tauro e di Augusta. Realizzare questo ponte che mette in collegamento due realtà con infrastrutture zero è una visione affaristica che noi non vogliamo".

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"Tribù" e "La scelta 2024"

Tribù è l'approfondimento, in onda in diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Sky TG24, che vede il conduttore Fabio Vitale confrontarsi faccia a faccia con i protagonisti della politica italiana, per raccontare le tante "tribù" della politica: fra europeisti e identitari, liberal e conservatori. Si alternano come ospiti anche giornalisti e commentatori, tra cui l'editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, la giornalista e scrittrice Maria Latella e la Direttrice di QN Agnese Pini. Come nella precedente tornata elettorale europea torna il "momento Erasmus" in cui i politici ospiti del programma saranno trasportati virtualmente nella camera di uno studentato per scegliere con chi vorrebbero condividere, fra quattro possibili opzioni, un periodo di studio all'estero. Tribù fa parte del più ampio progetto La scelta 2024 con cui Sky TG24 si appresta a seguire la campagna elettorale per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno mettendo in campo reportage, strumenti digitali, sondaggi e maratona finale. Tutti i contenuti de La scelta 2024 sono disponibili sui canali 100 e 500 della piattaforma Sky, sul canale 50 del DTT, su Sky On Demand, sul sito skytg24.it e su tutti i canali social di Sky TG24.

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