Inchiesta Liguria, interrogatorio show di Spinelli. Il figlio: "Mio padre ingestibile"

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L'imprenditore è stato sentito nei giorni scorsi e ha spiegato che Toti, ai domiciliari dal 7 maggio per corruzione, "si è mosso, ma non ha fatto nulla". Intanto il governatore, attraverso il suo legale, ha assicurato che dimostrerà la correttezza del suo operato. Il suo interrogatorio è previsto non pirma del 27 maggio

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Giovanni Toti, il governatore della Liguria ai domiciliari dal 7 maggio per corruzione, ha parlato, ieri, per la prima volta, attraverso il suo legale e ha assicurato: "Non ho commesso alcun reato. Ora penso ad arrivare all'interrogatorio - che si terrà non prima di due settimane, ndr - preparato per dimostrare la correttezza del mio operato". Toti avrebbe preferito tempi più rapidi per il faccia a faccia con i magistrati, ma "aspetta". Ha invece già parlato al Gip l'imprenditore Aldo Spinelli: "Il governatore si è mosso, ma non ha fatto nulla", ha detto. Come riporta Il Corriere della Sera, l'interrogatorio del re della logistica portuale genovese è stato uno 'show', con Spinelli che si sarebbe rivolto alla Gip Paola Faggioli chiamandola "signorina".

La strategia difensiva

Toti, con il suo avvocato, Stefano Savi, sta mettendo a punto la strategia difensiva, per dire che non c'entra nulla con quanto gli viene contestato dai magistrati, secondo i quali avrebbe ricevuto finanziamenti per oltre 74 mila euro versati al suo Comitato dagli imprenditori Spinelli in cambio di pratiche e soluzioni che potessero agevolare la loro attività. Chiuso nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia, Toti sta trascorrendo il tempo a leggere gli atti e a lavorare in vista del faccia a faccia con i pm guidati dal Procuratore Nicola Piacente. 

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Le dichiarazioni di Spinelli

Spinelli, figura chiave nell'inchiesta (anche lui ai domiciliari), invece, ha già parlato con i giudici e, riferendosi a Toti, ha detto: "Le cose elettorali le ho sempre date a lui, abbiamo fatto il Festival della Scienza, abbiamo fatto il Festival dei Fiori, abbiamo alle chiese dato i contributi, ho fatto il Palazzo di San Lorenzo... la chiesa di San Lorenzo". Spinelli ha ribadito di aver fatto finanziamenti "solo tutti ufficiali" e che Toti "non ha fatto niente" per la concessione del Terminal Rinfuse, "perché la pratica era già passata in comitato" e "doveva solo essere ratificata". 

Il figlio di Spinelli: "Mio padre era ingestibile"

Ma sempre su Spinelli, arrivano anche le affermazioni del figlio, Roberto, davanti al giudice per le indagini preliminari. Parlando del padre, lo descrive come una persona "ingestibile" per la quale più volte si era pensato a "mettergli un amministratore di sostegno". "Dopo la scomparsa di mia madre era impossibile gestirlo", le sue parole, rilanciate da alcuni quotidiani. Sui rapporti con il governatore Toti, "mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare", e comunque era "Toti che lo chiamava" quando c'erano "situazioni elettorali o delle cene". "Toti ci faceva le sceneggiate per chiedere i finanziamenti", racconta Spinelli jr al giudice parlando di una situazione da "far west", con il padre che continuava a disattendere i suoi consigli. Al giudice, Roberto Spinelli ha raccontato anche i rapporti tra il padre e il presidente dell'Autorità portuale Paolo Signorini. "Lui ha trovato in questo Signorini un supporto - racconta -. Non c'era più mia madre, mio padre ha la quinta elementare ed è un uomo di 84 anni, ma Signorini è una persona laureata, scolarizzata, nella sua vita penso volesse fare il funzionario pubblico e poi è andato in Iren, uno di questo livello può fare queste cose?". Per quanto riguarda i bonifici ai partiti "io ho intimato a mio padre di non far più finanziamenti a soci da anni. Io non ho mai dato finanziamenti illeciti in cambio di favori".

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante la cerimonia della posa della prima pietra per il nuovo porto commerciale di Fiumicino (Roma), 14 maggio 2024.   ANSA / Telenews

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A breve copia dei pc e dei telefoni sequestrati

Intanto, con una consulenza tecnica irripetibile, verrà effettuata la copia del contenuto, per essere poi esaminato, dei telefoni e dei dispositivi elettronici sequestrati a Toti. L'accertamento tecnico, al quale parteciperanno le difese, potrebbe essere disposto già domani. I legali degli indagati potranno nominare  loro esperti i quali parteciperanno alle operazioni. Anche per questo passaggio tecnico i tempi per l'interrogatorio del governatore si potrebbero allungare. La copia forense di smartphone, pc e tablet, serve agli inquirenti per cercare eventuali altri elementi utili per corroborare l'ipotesi accusatoria.

Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, durante il punto stampa sulla sanita' della Liguria. Genova, 25 gennaio 2024.
ANSA/LUCA ZENNARO

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Il Mit invia ispettori al Porto di Genova

Intanto c’è apprensione per i lavori sulle grandi infrastrutture legate al porto di Genova – come la diga foranea – che potrebbero rimanere bloccati per la maxi-inchiesta. Per questo il Ministero delle Infrastrutture ha deciso di inviare una commissione ispettiva all'authority portuale, come annunciato da viceministro del Mit, Edoardo Rixi. "La preoccupazione da me espressa subito dopo l'inizio dell'inchiesta è una preoccupazione meramente tecnica: se ci sono degli atti in autorità portuale non legittimi, il rischio vero è che questo comprometta alcune cantierizzazioni e questa cosa va verificata subito. Siamo in una situazione non semplice, ma dobbiamo andare avanti", ha detto. C’è poi il nodo della nomina del presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, oggi retta dal commissario straordinario Paolo Piacenza, indagato per abuso d'ufficio. Il tema "l'abbiamo affrontato ieri al ministero - ha detto sempre Rixi -"e il problema che abbiamo oggi è che con l'arresto del governatore noi l'intesa” (sul nome, prevista dalla legge) non sappiamo a chi chiederla”. 

Giovanni Toti presidente della regione Liguria, in una foto d'archivio. Genova, 07 maggio 2024.
ANSA/LUCA ZENNARO

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