L'incidente è avvenuto domenica 16 marzo nella zona di Forcella Giau. Una donna, Elisa De Nardi, è morta all'ospedale di Treviso, mentre l'uomo, Abel Ayala Anchundia, è deceduto all'ospedale di Mestre intorno alla mezzanotte. Ancora ricoverato un 51enne. Un'altra valanga in Trentino, una in Valle d'Aosta e due in Val di Susa
È salito a due il bilancio delle vittime della valanga staccatasi ieri da Forcella Giau, lato ovest nel territorio di San Vito di Cadore a quota 2.300 metri. Tre scialpinisti sono stati travolti: una 40enne di Conegliano (Treviso) e un 38enne di Vittorio Veneto (Treviso) non ce l'hanno fatta e sono deceduti nella notte (CHI ERANO LE VITTIME). Un 51enne, anch'egli di Conegliano, è ancora ricoverato a Pieve di Cadore (Belluno). A dare l'allarme il quarto scialpinista del gruppo, che ha subito iniziato la ricerca dei compagni travolti e sepolti. Sul posto è riuscito ad atterrare l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Tutti e tre gli sciatori sono stati estratti dalla neve e trasportati in diversi ospedali: uno cosciente, gli altri due già in gravi condizioni.
Le vittime
Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia, arrivati in ospedale già in condizioni critiche, non ce l'hanno fatta. La donna, 38 anni, è morta all'ospedale di Treviso, mentre l'uomo, 40enne originario dell'Ecuador, è deceduto all'ospedale di Mestre (Venezia) intorno alla mezzanotte. Il terzo componente del gruppo, Andrea De Nardi, è invece ricoverato a Pieve di Cadore (Belluno) con vari traumi ed un principio di ipotermia. I tre, tutti scialpinisti, avevano raggiunto la località dolomitica per un'escursione.

Valanga su pista da sci anche a Pampeago
Un'altra valanga è finita invece sulla pista Tresca a quota 2150 m, a Pampeago nel comprensorio sciistico Latemar-Obereggen, in Trentino, fortunatamente senza travolgere sciatori. La chiamata al 112 è arrivata poco dopo le 10.30 da parte degli impiantisti, i quali chiedevano supporto alla bonifica. La slavina era di piccole dimensioni e pare sia stata provocata da degli sciatori, nonostante vigesse il divieto di fare sci fuoripista. La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l'intervento dell'elicottero con a bordo l'unità cinofila del Soccorso Alpino e Speleologico, che tuttavia non ha potuto recarsi sul posto a causa delle mancanza di visibilità. È stata allertata la stazione del Soccorso Alpino e Spelelogico di Fiemme che ha raggiunto il posto con due unità cinofile, allertati anche la stazione di Moena e la Polizia di Stato di Moena con un'altra unità cinofila, coinvolti nelle operazioni di soccorso personale degli impianti, personale del soccorso piste della Polizia di Stato, componenti dei Vigili del fuoco volontari di Tesero e i Carabinieri. La bonifica è stata eseguita con ricerca Recco, ricerca Artva, il supporto dei cinofili e il sondaggio spalla spalla di tutta l'area coinvolta e ha infine dato esito negativo. Nonostante i bassi spessori di neve il Soccorso Alpino raccomanda attenzione e di attenersi scrupolosamente alla segnaletica presente sulle piste da sci.

Approfondimento
Trasquera, chi sono le tre vittime della valanga
L'intervento del Soccorso alpino anche a Gressoney
Nel primo pomeriggio di oggi anche il Soccorso Alpino Valdostano è intervenuto su valanga nella zona del Passo dei Salati (Gressoney) per un gruppo di 4 persone di nazionalità straniera. Il distacco ha coinvolto solo uno dei free rider, che è stato trascinato su un salto di rocce. L’elicottero a causa delle condizioni meteo avverse ha lasciato l’equipaggio completo anche di unità cinofila al Gabiet e da lì grazie a un mezzo battipista messo a disposizione da Monterosaski la squadra è stata trasportata più in alto di circa trecento metri di quota, luogo da dove la squadra ha proseguito con tecnica scialpinistica. In rinforzo è giunta una seconda squadra con un cinofilo, un tecnico specializzato e due Pisteur secouriste. La persona coinvolta è stata raggiunta e barellata per poi essere condotta più in basso, dove è stato possibile il trasporto con un gatto delle nevi rimasto ad attenderli. Da lì con il battipista, è stato trasportato fino al Gabiet e poi in ovovia a Staffal.
Intanto, l’equipaggio di Sa1 è stato rimpiazzato con un secondo equipaggio completo per garantire eventuali altre chiamate sul territorio regionale. Il paziente è ora in pronto in fase diagnostica.
Due valanghe anche il Val di Susa
Paura anche in Piemonte, con due valanghe in Val di Susa: uno scialpinista semisepolto con traumi gravi agli arti inferiori, tre in una seconda valanga e tutti e tre illesi. Sia l'eliambulanza di Torino che quella di Cuneo sono in zona, ma al momento a causa delle condizioni meteorologiche stanno operando via terra i tecnici del Soccorso Alpino. Anche su questi interventi seguirà un aggiornamento puntuale.