Diritto all'oblio oncologico, dai mutui alle adozioni: come funziona la legge
Dopo l'ok arrivato in Senato, il ddl contro le discriminazioni subite da chi è stato malato di cancro diventa legge. Il testo sbarra la strada alla richiesta di informazioni su una pregressa patologia oncologica in vari ambiti, come i percorsi di adozione. Norme simili sono già in vigore in Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi
- “Una norma di civiltà”. Così la premier Giorgia Meloni ha definito il testo sull’oblio oncologico che ieri, 5 dicembre, è ufficialmente diventato legge. Il Senato lo ha approvato con 139 voti favorevoli, dopo che lo stesso aveva fatto la Camera lo scorso agosto
- La legge sancisce il diritto all'oblio per tutti coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche, con l'obiettivo di prevenire le discriminazioni e tutelare i diritti. Adesso adottare un bambino, chiedere un mutuo in banca o partecipare a un concorso pubblico, per chi ha avuto un cancro ed è guarito, sarà più semplice
- In pratica, la legge sbarra la strada alla richiesta di informazioni su una pregressa patologia oncologica, dopo 10 anni dal termine dei trattamenti - in assenza di recidiva di malattia in questo periodo – e dopo 5 anni per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni
- È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica
- La tutela è in realtà anche rafforzata, perché si prevede che le informazioni non possano essere utilizzate nemmeno da eventuali intermediari o altri operatori (in un processo concorsuale, di adozione, o nel rapporto con banche e assicurazioni)
- Non solo. Il divieto non vale solo per le informazioni da richiedere, ma anche per quelle eventualmente già raccolte e disponibili
- Al momento sono un milione gli italiani interessati dall'oblio oncologico, perché appunto già guariti. Altri 3,6 milioni convivono con un tumore
- Adesso, dice Francesco Cognetti, presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), si auspica una "reale e concreta applicazione dela legge"
- Un traguardo che l'Italia raggiunge dopo Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi
- Nel febbraio 2022, la Commissione Europea - nell'ambito del Piano Oncologico Europeo - ha auspicato che tutti gli Stati Ue arrivino ad avere leggi sul diritto all'oblio oncologico entro il 2025