Science, Please: dalla ricerca genica una speranza contro il cancro

Scienze
Roberto Palladino

Roberto Palladino

Al Nasdaq, il mercato più importante al mondo per i titoli tecnologici, c'è una sola azienda italiana. Si chiama Genenta, è nata nel 2014 da uno spin-off dell'Ospedale San Raffaele di Milano e basa tutto il suo business sulla ricerca genica contro il cancro, uno dei filoni più recenti e promettenti nella lotta contro i tumori. L'amministratore delegato di Genenta, Pierluigi Paracchi, è l'ospite della nuova puntata di Science, Please il podcast di scienza e medicina di Sky TG24

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"Nasciamo da un ambiente competitivo e strutturato come il San Raffaele che è uno dei cofondatori di Genenta. Un ospedale che ha una grande tradizione nella lotta alle malattie genetiche rare dei bambini: siamo partiti da quell'esperienza verso una cosa purtroppo non rara come i tumori".  Pierluigi Paracchi racconta così a Science, Please la nascita nel 2014 di Genenta, l'azienda che ha fondato assieme al Prof. Luigi Naldini,  docente di biologia cellulare e di terapia genica e cellulare e direttore dell'Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica di Milano. Una ricerca che si è sviluppata essenzialmente a un farmaco, il Temferon, di cui Paracchi sintetizza così il funzionamento: "Usiamo un monocita assieme all'interferone alfa evitando che provochi tossicità sugli altri organi. Tutto questo grazie a un vettore virale scoperto dal Prof. Naldini che ha cambiato la storia della terapia genica". Il farmaco è ancora in un fase di sperimentazione e ci vorranno comunque anni prima dell'immissione in commercio. "Abbiamo dimostrato a livello preclinico che questa piattaforma cellulare funziona contro alcuni tipi di tumore" - prosegue Paracchi - "Abbiamo deciso di iniziare contro un tumore cerebrale molto aggressivo come il glioblastoma multiforme per cui attualmente non esiste cura." 

Pierluigi Paracchi, cofondatore di Genenta
Pierluigi Paracchi, cofondatore di Genenta - Pierluigi Paracchi, cofondatore di Genenta

Gli unici italiani al Nasdaq

 

"Quando siamo nati come startup nel luglio del 2014, avevamo la necessità di avere capitali per portare la terapia dal bancone al paziente, ci siamo quindi rivolti ai grandi imprenditori, italiani e internazionali"  così Paracchi, racconta l'altra storia legata a Genenta: la quotazione al Nasdaq, unica fra le aziende italiane attualmente presenti sul più importante mercato tech al mondo.  "Siamo andati lì per avere più capitali e investitori preparati, la differenza fra italiani e Stati Uniti è che in America sanno valutare meglio compagnie come le nostre".  Ma come si conciliano i temi di salute, finanza ed etica? "Il capitalismo ha tutti i suoi difetti ma anche dei pregi ma con la pandemia avere un'industria farmaceutica muscolosa ci ha consentito di trovare subito una soluzone" risponde il CEO di Genenta " se risvegli l'animal spirit dell'imprenditore, gli consenti magari di accumulare ricchezze, ma poi la ricaduta è globale". 

 

Ascolta qui la nuova puntata di Science, Please 

   

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