Stipendi, trattamenti accessori in base a costo della vita. Lega presenta disegno di legge
Il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo leghista a Palazzo Madama, ha annunciato il ddl "per dare la possibilità alla contrattazione di secondo livello di utilizzare il parametro del costo della vita nell'attribuzione dei trattamenti economici accessori ai dipendenti pubblici e privati. Il principio della parità retributiva non viene meno”
- La Lega ha presentato un disegno di legge "per dare la possibilità alla contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale, di utilizzare il parametro del costo della vita, oltre a quelli già previsti per legge, nell'attribuzione dei trattamenti economici accessori ai dipendenti pubblici e privati"
- Ad annunciarlo il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama. "Chiaramente, il principio della parità retributiva non viene meno”
- “Parliamo infatti di trattamenti economici accessori, che possono essere così riconosciuti ai dipendenti valutando anche il diverso impatto che l'incremento dei costi dei beni essenziali ha sui cittadini, così come si evince dagli indici Istat", spiega il leghista Romeo
- "Si pensi alle grandi città - dice ancora il senatore della Lega - dove l'inflazione ha degli effetti differenti rispetto ad altre zone del nostro Paese”
- “Introduciamo con questa norma un elemento nuovo, attribuendo ai lavoratori una somma differenziata in base al luogo in cui ha sede l'azienda, prevedendo per i datori di lavoro privati un credito d'imposta per coprire le spese sostenute. Riteniamo sia una proposta di buonsenso”, conclude Romeo
- Romeo ha chiarito che nel ddl si parla "non degli stipendi ma dei trattamenti economici accessori. Oggi il Testo Unico prevede che siano collegati alla performance individuale, a quella organizzativa e all'effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate, ovvero pericolose o dannose per la salute. Noi a questi principi aggiungiamo anche il fatto che possano essere collegati al costo della vita sui beni essenziali"
- Il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino commenta: "Dopo l'autonomia differenziata ecco l'ennesimo atto per continuare a spaccare l'Italia e aumentarne i divari. Tutto nel silenzio degli autoproclamati 'patrioti'. Il Pd non lo consentirà, perché una proposta del genere mette realmente in discussione il principio di uguaglianza e la coesione del nostro Paese"