Tajani a Sky TG24: "A Gaza ci sono 14 italiani, più i loro familiari"

Politica

Il vicepremier e ministro degli Esteri, ospite a Start, ha parlato della situazione politica attuale e dei conflitti in corso in Ucraina e, in particolare, in Israele

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"Gli italiani che sono nella striscia di Gaza sono 7 con passaporto italiano, 7 con quello italo-palestinese, e altri 4-5 familiari, bambini o mogli, che sono palestinesi. Noi contiamo di farli uscire non appena ci sarà la possibilità. Purtroppo tre italiani sono stati trovati morti. Una ferita profonda per noi, ho incontrato i familiari a lungo e avevamo promesso il massimo impegno, che c'è stato, poi abbiamo scoperto che erano deceduti". Queste le parole del il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Start su Sky TG24 (CONFLITTO ISRAELE-HAMAS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

"Rigidità controlli a Rafah rende difficile passaggio palestinesi con passaporto italiano"

''L'ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare questi 19 per riportarli a casa'' non appena sarà possibile, ha prosegito Tajani, che ha specificato: "La priorità è seguire gli italiani'' e ''garantire la sicurezza degli italiani a Gaza''. Il ministro ha spiegato che "la rigidità dei controlli la valico di Rafah rende difficile far uscire i palestinesi con passaporto italiano. L''Egitto teme che tra quelli con doppia nazionalità si insinuino anche miliziani di Hamas. Stiamo lavorando in tutti i modi possibili per garantire la sicurezza" di queste procedure. Il ministro ha poi sconsigliato ''viaggi in Libano, anche se nella zona maggiormente a rischio ci sono solo militari'', affermando che ''stiamo seguendo minuto per minuto gli italiani in Libano''. Tajani ha affermato anche che ''gli italo-israeliani che vivono al nord di Israele dovrebbero lasciare volontariamente le loro case, come consigliato dal governo di Israele''. 

 

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"Hamas non è popolo palestinese, è giusto che Israele colpisca"

Riguardo la crisi in Medioriente, Tajani ha detto che "non sarà un conflitto brevissimo, c'é bisogno fare di tutto affinchè il Libano e l'Iran siano tenuti fuori, la situazione è complessa e può cambiare da un momento all'altro, di minuto in minuto", sottolineando che "Hamas non è il popolo palestinese, è giusto che Hamas sia colpita da Israele perchè attacca Israele e usa come scudo i suoi stessi civili". Il ministro ha affermato: ''Due popoli e due stati è un obiettivo al quale lavorare e al quale non dobbiamo mai rinunciare, altrimenti cediamo alla logica della guerra''. Poi, sui morti causati dall'esplosione di un missile "in un parcheggio" di un ospedale di Gaza, il vicepremier si è detto convinto che le vittime sono state "50 e non 500 e la strage è responsabilità di Hamas e non di Israele". Tajani ha lanciato un monito a"impedire che la propaganda giochi un ruolo deleterio".

"Da Iran e Libano per ora minacce politiche, non guerra"

Le minacce che arrivano dall'Iran ''mi preoccupano, ma penso che siano politiche'' come quelli che arrivano ''dal Libano sono attacchi per tenere occupate le truppe israeliane ed è un segnale di solidarietà di Hezbollah'' nei confronti di Hamas. Si tratta di ''attacchi e reazioni proporzionate'', ha affermato Tajani, parlando di contesto ''politico anche se si usano le armi''. Ma ''ci vuole poco per passare dalle scaramucce a una guerra che provoca la morte di moltissime persone''. Il ministro si è auspicato "che la situazione non degeneri, c'è molta preoccupazione ma al momento siamo nella fase politica e non propriamente militare, anche se il lancio di razzi dal Libano provoca feriti e morti".

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"La ripresa dei controlli con la Slovenia non ècontro Schengen"

Per il ministro, la ripresa dei controlli al confine con la Slovenia non è un'azione contro il trattato Schengen, ma una scelta di responsabilità in un momento in cui ci sono delle minacce che potrebbero arrivare dalla regione balcanica. "Non abbiamo segnali di possibili attentati" ha ribadito il capo della Farneisna, "ma forze dell'ordine e intelligence tengono la guardia alta, attente e non creare panico nella popolazione. Bisogna faro anche al confine con la Slovenia, perché sappiamo che nei Balcani insieme ai trafficanti di migranti ci sono trafficanti di armi che potrebbero accompagnare commando armati. Non vogliamo che questo accada e vigiliamo. Non è una scelta contro Schengen ma a protezione di alcuni Paesi, perche' ci sono dei rischi veri. Saremmo irresponsabili se non intervenissimo".

 Controlli al confine Italia Slovenia Trieste 11 Marzo 2020 ANSA Mauro Zocchi

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'Nessuna iniziativa famiglia Berlusconi e Fi per indebolire Meloni'

Tajani si è poi soffermato sulla politica interna, in particolare dopo il caso dei fuorionda di Mediaset di Andrea Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni. ''Il governo può dormire sonni tranquilli'' e ''non c'è nessuna iniziativa per indebolire il presidente del Consiglio'', ha dichiarato, specificando: "Non c'è nessuna iniziativa da parte della famiglia Berlusconi, non c'è alcun intendimento di creare danni al governo, come non c'è da parte di Forza Italia, che è un partito leale e fedele". Il vicepremier ha rivelato: "La famiglia Berlusconi è rimasta sorpresa e anche dispiaciuta per ciò che è accaduto dopo il servizio andato in onda in una trasmissione su Mediaset, ma l'autore è autonomo".

 

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