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Festival delle Regioni, Giorgia Meloni a Torino: "Sento peso delle responsabilità"

Politica
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Giornata conclusiva dell’evento che ha l’obiettivo di elaborare proposte utili al potenziamento del ruolo delle Regioni e delle Province autonome. Tra gli ospiti di oggi diversi ministri oltre alla premier. Ricordando i precedenti presidenti del Consiglio, Meloni ha spiegato di capire la delicatezza del ruolo: "Esserne all'altezza è difficilissimo, non consente leggerezza, superficialità o personalismi"

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È la giornata conclusiva del Festival delle Regioni e delle Province Autonome a Torino. Tanti gli ospiti: oltre alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche i ministri dell'Economia Giorgetti, delle Regioni Calderoli, dell'Ambiente Pichetto Fratin, dell'Agricoltura Lollobrigida, delle Imprese Urso, della Salute Schillaci e il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga. L’obiettivo dell’iniziativa, che vede riuniti i governatori italiani, è quello di elaborare proposte utili al potenziamento del ruolo delle Regioni e delle Province autonome. La premier ha ricordato che "l'Italia è parte di una grande comunità" e "il nostro obiettivo è l'autonomia strategica". Poi ha aggiunto: "Sento il peso della responsabilità che si porta sulla spalle nel guidare una nazione come Italia" (L'INTERVENTO INTEGRALE).

Meloni: "Regioni sono il nucleo del senso di appartenenza"

La presidente del Consiglio a Torino ha ricordato come "l'Italia sia un mosaico di territori dalle potenzialità straordinarie, ogni territorio può contare su energie e risorse estremamente importanti che meritano di essere conosciute, valorizzate e messe in rete. Questo patrimonio è il nucleo della nostra forza ed è fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza alla nazione". "Anche nelle tante divisioni, che questa nazione ama sempre mettere in luce, tutti ricordiamo che si vince e si perde tutti insieme", ha aggiunto.

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La premier, nello spiegare di sentire "il peso della responsabilità", ha sottolineato che "si è eredi di una storia straordinaria. Esserne all'altezza è difficilissimo, non consente leggerezza, superficialità o personalismi". Poi è tornata a parlare del piano Mattei per l'Africa, "un progetto strategico italiano - ha detto - su cui puntiamo a coinvolgere Europa soprattutto, che stiamo elaborando, che porteremo in Parlamento" e sul quale "chiederemo il coinvolgimento di tutti". Un altro dei messaggi dati da Meloni al Festival delle Regioni è quello di cogliere le opportunità dalle crisi che si stanno affrontando. La premier ha parlato dell'obiettivo di "lavorare per restituire al Mediterraneo la sua centralità", una "scelta di strategia" perché "se il futuro è il tema delle materie prime allora l'Africa non è un continente povero, potenzialmente è un grande produttore di energia", ha detto. "Lavoriamo a reti di collegamento", come il "cavo sottomarino con la Tunisia". "L'Europa si trova a dover fare i conti con questa realtà", ha aggiunto.

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"Meloni: "Spendere tutte le risorse e correre sul Pnrr"

Riguardo alle proposte che arrivano dalle Regioni, soprattutto sul Pnrr, Meloni ha chiarito che "devono saper rientrare in una strategia di sviluppo". "Gli accordi prevedono un meccanismo automatico di definanziamento per le risorse non usate. C'è un lavoro per superare inerzie e inadempienze - ha affermato - ma noi dobbiamo riuscire a spendere al meglio tutte le risorse perché non ne abbiamo molte e ci sono tante cose da fare". L'obiettivo è avere "una nazione più competitiva in un arco di tempo breve". Poi ha aggiunto che sul Pnrr bisogna "correre correre correre". "È importante la collaborazione tra Stato e Regioni - ha aggiunto ancora - penso che la leale collaborazione tra diversi livelli sia presupposto irrinunciabile per dare risposte concrete, che poi è quello che tutti abbiamo responsabilità di fare". "Penso che la leale collaborazione debba riguardare la strategia complessiva e non solo" l'assegnazione delle risorse, "funziona se tutti andiamo nella stessa direzione, se riusciamo a capire il ruolo della nostra nazione nel mondo", domanda cui "non sempre l'Italia" ha saputo rispondere. 

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Meloni: "Avanti sulle autonomie"

Riguardo ai prossimi impegni, la presidente del Consiglio ha evidenziato che abbiamo davanti "l'anno delle riforme con cui intendiamo cambiare l'architettura" istituzionale, permettere ai cittadini "di decidere da chi farsi governare, che impedisca i ribaltoni, i giochi di palazzo" e garantisca "stabilità dei governi" (IL VIDEO). Per la premier la stagione delle riforme deve andare avanti con "determinazione" e "l'autonomia differenziata proseguirà senza stop". Questa è "l'occasione per un'Italia più unita coesa e forte", per "garantire a tutti i cittadini lo stesso livello dei servizi", per dare "più poteri alle Regioni garantendo sempre coesione nazionale". Poi Meloni ha detto che "l'impegno sulle liste di attesa per abbatterle lo ribadiamo anche oggi, e bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura".

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Nel suo intervento al Festival, la premier ha toccato numerosi temi: come il lavoro per la manovra, specificando che le risorse saranno "concentrate a sostenere il potere di acquisto, confermare il taglio del cuneo contributivo e cercare se possibile di fare passi avanti". Riguardo alla salute, per Meloni "un sistema sanitario efficace è l'obiettivo di tutti", ma è "miope" una discussione concentrata tutta sulle risorse, serve "un approccio più profondo", con una riflessione "anche su come le risorse vengono spese. Non basta necessariamente spendere di più" se poi le risorse vengono spese in modo inefficiente. Infine la presidente del Consiglio ha spiegato che "sulla natalità e sulla demografia vanno dati segnali" perché "non è tema ideologico: il nostro sistema di welfare non può reggere se abbiamo una popolazione che continua a invecchiare da mantenere e sempre meno persone a lavorare per mantenerle". Sulla magistratura: "non c'è nessuno scontro. Dico quello che penso, è un tema che riguarda una sentenza specifica".

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Gli interventi dei ministri

A margine del  Festival delle Regioni il ministro della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha commentato la richiesta delle associazioni dei consumatori di una proroga del mercato tutelato delle utenze energetiche: "Sto valutando in questi giorni, in queste ore, una gradualità rispetto ai 10 milioni di utenti domestici: anche valutando una separazione tra gli utenti domestici vulnerabili e gli altri. La conclusione ci sarà nelle prossime settimane". Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha invece ricordato, nel suo intervento, che "veniamo da un periodo difficile, da una congiuntura economica difficile, ma il nostro servizio sanitario nazionale è un patrimonio che va difeso nell'interesse di tutti e per questo stiamo operando". "I problemi ci sono - ha aggiunto - per prima cosa dobbiamo rimettere al centro del dibattito i malati, i pazienti e i cittadini che chiedono sanità e ai quali dobbiamo dare delle risposte e su questo il target più importante è rappresentato dal problema annoso ed odioso delle liste di attesa".

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Il programma della seconda giornata

Oggi, dopo l’apertura dei lavori di ieri, al Teatro Carignano è stata la giornata conclusiva del Festival. Nel programma due tavole rotonde con ministri e presidenti di Regione: la prima è intitolata “Le Regioni per lo sviluppo economico e per i territori” e la seconda “PNRR e welfare nuove sfide per le Regioni”. Le proposte delle Regioni per l’ammodernamento del Paese è il tema dell’intervento conclusivo di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. Si celebra anche il 40esimo anniversario della Conferenza Stato-Regioni, con una seduta straordinaria nel Parlamento Subalpino di Palazzo Carignano (riaperto per l'occasione dopo più di un secolo). E, alla fine della giornata, il simbolico passaggio di consegne tra il Piemonte e la Puglia, che ospiterà nel 2024 la terza edizione dell’evento.

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Ieri l’intervento di Mattarella

Ieri al Festival delle Regioni è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Il servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso, da difendere e adeguare. E in questo la riflessione delle Regioni, in dialogo con il Paese e con la società, è particolarmente importante", ha sottolineato il capo dello Stato. Il presidente ha sfiorato anche un altro tema caldissimo nel dibattito politico: quello delle Autonomie. Mattarella ha sottolineato che la "Costituzione si ispira al principio e al valore dell'Autonomia", ribadendo che "la Repubblica è una e indivisibile". Poi ha esortato a non confondere l'unità del Paese con superate rappresentazioni di nazionalismo: bisogna sempre, ha spiegato Mattarella, "bilanciare questo messaggio di unità con l'Unione europea, ambito sempre più fondamentale per il futuro del nostro Paese". Poi ha evidenziato l’importanza della "collaborazione", esortando la platea riunita a Torino a muoversi con "il senso di servizio alle istituzioni" e invitando i governatori a "fare squadra, a collaborare secondo quello spirito che è poi un canone costituzionale della leale collaborazione". Alla fine, ha ricordato che "le regioni sono la colonna vertebrale del nostro Paese".

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