Manovra, caccia alle risorse: incerte molte coperture

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il deficit da quasi 16 miliardi non basta per tutte le misure di una legge di bilancio che viaggia intorno ai 25 miliardi. Diverse fonti per reperire denari appaiono poco solide. Il governo vuole confermare il taglio dei contributi a carico dei dipendenti, riordinare l'Irpef e dare nuovi aiuti alle famiglie con redditi medio-bassi

ascolta articolo

Non si arresta la ricerca dei quattrini necessari per la prossima manovra. All’appello mancherebbero 9-10 miliardi, se il valore finora ipotizzato della legge di Bilancio fosse intorno ai 25 miliardi.

Il deficit non basta

La maggior spesa che ha intenzione di fare il governo, cioè il deficit, sfiora i 16 miliardi, soldi che – ricordiamo - si dovrebbero chiedere in prestito ai mercati vendendo titoli di Stato. Questo tesoretto verrebbe utilizzato per lo più per aiutare chi ha redditi medio-bassi.

Proroga del taglio dei contributi

Ecco, quindi, che una decina di miliardi servirebbe per confermare il taglio dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti con guadagni fino a 35mila euro lordi l’anno (senza proroga le buste paga diventerebbero un po’ più leggere). Quattro-cinque miliardi, invece, verrebbero utilizzati per riordinare i livelli di prelievo dell’Irpef, l’imposta sui redditi, favorendo soprattutto il ceto medio. Conferma, poi, per la flat tax per le Partite Iva che non superano gli 85mila euro di ricavi annui.

Stipendi più alti nel pubblico impiego

Allo studio anche sostegni fiscali alle famiglie con almeno tre figli e con difficoltà a far quadrare i conti e la volontà di alzare gli stipendi nel pubblico impiego, soprattutto nella Sanità, che costerebbe almeno tre miliardi.

Pensioni, verso conferma Quota 103

A conti fatti, così il deficit è tutto ipotecato e per gli altri interventi, a partire dalle pensioni con la conferma di Quota 103 e gli altri sistemi di anticipo per lavoratori disagiati e le donne, bisogna trovare i denari.

Dove trovare gli altri denari 

Un aiuto dovrebbero darlo i risparmi dell’Assegno per i figli, il maggior gettito dei carburanti ma anche il taglio delle spese dei ministeri (si ipotizza fino a due miliardi), quello dei bonus fiscali (circa un miliardo), la tassa sulle multinazionali. Fonti in buona parte incerte, così come il balzello sugli extraprofitti delle banche, le privatizzazioni ed eventuali sanatorie. 

Economia: I più letti