Assegno unico, quando sarà pagato a ottobre con la rivalutazione. Attese novità in Manovra
Tra un paio di settimane previsto il pagamento della misura pensata per le famiglie, con la maggiorazione antinflazione e per i nuclei vedovili già attiva. In vista della Legge di Bilancio di fine anno, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato: “Così come l’anno scorso interverremo anche quest’anno, soprattutto sul terzo figlio, mentre per il secondo è allo studio un pacchetto di altre misure più articolato”
- Nel corso del mese di ottobre il pagamento dell’assegno unico è previsto in tre distinte date: il 17/10; il 18/10 e il 19/10
- L'erogazione mensile varia in base alla situazione specifica della famiglia. In particolare, il fattore principale da tenere in considerazione è l'Isee, per cui le famiglie devono disporre di una attestazione aggiornata per ricevere il sostegno
- Da segnalare alcune recenti novità: i nuclei vedovili hanno infatti visto una maggiorazione del loro assegno a partire da giugno 2023, mentre dal successivo mese di luglio c’è stata la rivalutazione degli importi per adeguamento all’inflazione
- Le modifiche hanno portato a una spesa che, nei primi 7 mesi del 2023, è arrivata a 10 miliardi di euro e, continuando di questo passo, dovrebbe arrivare a superare i 17 miliardi. Rispetto al 2022, quando la spesa complessiva ha raggiunto i 12,5 miliardi di euro, si tratta di un incremento considerevole, ben 4,6 miliardi (in aumento del 37%)
- Come prevede la legge, il sostegno economico alle famiglie viene attribuito per ogni figlio a carico fino ai 21 anni, in determinate condizioni, e senza limiti di età per i figli disabili. L'importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda, tenuto conto dell'età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità di questi ultimi
- A incidere è l'aumento del numero giovani beneficiari, che è passato da una media di 8,6 milioni del 2022 a 8,9 milioni (+3,8%), e delle famiglie che da 5,3 milioni sono salite a 5,6 milioni (+4,4%), che porta al risultato di 1,6 figli per famiglia beneficiaria dell'assegno
- L' Assegno unico oggi è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino ai 21 anni a patto che frequenti un corso di laurea; svolga un tirocinio e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l'impiego; svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età
- L’intenzione dell’esecutivo è quello di incrementare gli importi nella prossima legge di Bilancio. Oggi interessa 8,9 milioni di figli, beneficiari di un bonus mensile pari a 161 euro. Nella prima finanziaria è stato aumentato per il primo figlio e poi dal terzo figlio in poi fino a tre anni e successivamente anche in modo forfettario e strutturale per le famiglie numerose. "Altrettanto faremo in questa nuova finanziaria", ha annunciato la ministra della Famiglia Roccella
- "In particolare l'intervento sull'assegno unico sarà focalizzato sul terzo figlio, mentre per il secondo è allo studio un pacchetto di altre misure più articolato", ha dichiarato la ministra Roccella
- Per le famiglie si studiano anche una serie di altre misure, dagli aiuti con le famiglie con 3 figli, che potrebbero passare attraverso un azzeramento dell'Irpef per i nuclei più numerosi. Si pensa anche ad agevolazioni per chi assume le mamme