Migranti, Meloni scrive a Paesi Euromed per piano in 4 punti: cosa prevede

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L’obiettivo di Palazzo Chigi è quello di far firmare ai nove leader del quadrante Sud un nuovo documento, con soltanto alcuni dei punti elencati dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen a Lampedusa 

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L'Italia punta a mettere la questione migratoria in cima all'agenda del vertice e "avere una posizione comune e coesa" per ottenere dei risultati ai prossimi appuntamenti europei. In vista dell’incontro di domani a Malta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato una lettera ai leader degli otto paesi che parteciperanno al vertice EuroMed. 

La lettera

 Nella lettera inviata ai capi di governo di Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna, Meloni chiede di lavorare a una posizione comune e coesa sul tema migrazione per arrivare a soluzioni "rapide e efficaci" e andare avanti con l'approccio comune deciso al Consiglio europeo di febbraio.  “Non si può immaginare di realizzare soluzioni dall’oggi al domani, ma dobbiamo lavorare senza sosta per ottenere progressi operativi al più presto” questa la premessa della missiva del premier che tenta di raccogliere consenso attorno ad almeno 4 dei 10 punti inseriti nel piano per l’Africa annunciato a Lampedusa da Ursula von der Leyen.

Migrants wait Cala Pisana to be transferred to other places from the island of Lampedusa, southern Italy, 15 September 2023. A record number of migrants and refugees have arrived on the Italian island of Lampedusa in recent days. Lampedusa's city council declared a state of emergency on 13 September evening after a 48-hour continuous influx of migrants. In the morning of September 14, nearly 7,000 migrants were on the island. ANSA/CIRO FUSCO

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I 4 punti

Quattro le misure su cui i Nove paesi del bacino del Mediterraneo potrebbero concordare. La prima: partenariati europei con i Paesi di origine. La seconda: rafforzamento dei controlli in mare. La terza: hotspot nelle aree di sbarco in cui effettuare uno screening per smistare i migranti. Chi ha lo status di rifugiato verrebbe redistribuito tra i Paesi dell’Unione, secondo un meccanismo volontario. Gli altri verrebbero rimpatriati. Infine la quarta: collaborazione tra Paesi Ue per fornire addestratori e mezzi alla Tunisia e, forse, alla Libia.

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