Casi Delmastro e Santanchè, P. Chigi contro i giudici: magistratura non faccia politica

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Dopo giorni di silenzio sulle vicende legate a Daniela Santanchè, quando è arrivata la notizia dell'imputazione coatta per Delmastro, l'esecutivo ha deciso di reagire e di lanciare un messaggio: i magistrati non pensino di fare politica. Si tratta di "toni intimidatori", attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein, "inaccettabili" in democrazia. Reagisce anche il leader del M5s, Giuseppe Conte: questo è "un attacco vergognoso"

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Un attacco frontale alla magistratura. Almeno a quella parte che sembra fare "opposizione" in vista delle elezioni "europee". Dopo giorni di silenzio sul caso di Daniela Santanchè, quando è arrivata la notizia dell'imputazione coatta per Andrea Delmastro, palazzo Chigi ha deciso di reagire. È la premier Giorgia Meloni a vestire di ufficialità, seppure sotto forma di "fonti", il messaggio che il governo invia ai magistrati: non pensino di fare politica, l'esecutivo non si farà intimidire e andrà avanti forte dei numeri. Per tutta la legislatura. Si tratta di "toni intimidatori", attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein, "inaccettabili" in democrazia. Reagisce anche il leader del M5s, Giuseppe Conte: questo è "un attacco vergognoso". Altre "fonti", questa volta del Ministero della Giustizia, definiscono "irragionevole" l'imputazione "coatta" di Delmastro, così come lo sarebbe "nei confronti di qualsiasi altro indagato", e indicano come questo dimostri "l'irrazionalità del nostro sistema". Per questo, aggiungono, "è necessaria una riforma radicale che attui pienamente il sistema accusatorio".

Il caso Delmastro

La reazione dell’esecutivo è arrivata dopo che, il 6 luglio, il gip di Roma ha disposto l'imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio in relazione al caso Cospito, l'anarchico detenuto al 41 bis. Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura che, ora, dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia.

La posizione del Ministero della Giustizia su Delmastro

Secondo le fonti di via Arenula, l'imputazione coatta di Delmastro sarebbe paradossale: "L'accusa non farà altro che insistere nella richiesta di proscioglimento in coerenza con la richiesta di archiviazione". E aggiungono che "laddove, al contrario, chiederà una condanna non farà altro che contraddire se stesso". Nel processo accusatorio, continuano, "il Pubblico ministero, che non è nè deve essere soggetto al potere esecutivo ed è assolutamente indipendente, è il monopolista dell'azione penale e quindi razionalmente non può essere smentito da un giudice sulla base di elementi cui l'accusatore stesso non crede". Il Ministero precisa come la maggioranza dei casi di imputazione coatta finisce con una sentenza di assoluzione "dopo processi lunghi e dolorosi quanto inutili, con grande spreco di risorse umane ed economiche anche per le necessarie attività difensive". Per questo, sottolineano ancora una volta, "è necessaria una riforma radicale che attui pienamente il sistema accusatorio".

Andrea Delmastro Delle Vedove during a ceremony of the 206th anniversary of the Foundation of the Penitentiary Police Corps, Rome 22 March 2023.
ANSA/FABIO FRUSTACI

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La posizione di Palazzo Chigi

La prima osservazione che muove Palazzo Chigi è che non è "consueto" che "la parte pubblica chieda l'archiviazione e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio".  Tutto ruota intorno al caso Delmastro, con la premier che lo blinda, dopo averlo già difeso quando era scoppiato il caso Cospito. Poi, includendo anche il caso Santanché nel discorso, il pensiero di Palazzo Chigi è il seguente: quando due episodi come l'imputazione coatta e informazioni finite sui giornali "fuori legge" interessano "due esponenti di governo, è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee".

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