Caso Cospito, respinta richiesta di archiviazione per Delmastro: udienza a luglio

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Il gip di Roma non ha accolto la richiesta della Procura per il sottosegretario alla Giustizia, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso sull’anarchico detenuto al 41 bis

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La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del procedimento in cui è indagato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, per rivelazione del segreto d'ufficio per la vicenda del caso Cospito, l'anarchico al 41 bis e per mesi in sciopero della fame. Il gip ha fissato udienza dopo la richiesta dei pm coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi. "La richiesta di archiviazione riconosce l'esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo ed era fondata sull'assenza dell'elemento soggettivo del reato, determinata da errore su legge extrapenale", afferma una nota della Procura. Sulla richiesta di archiviazione il gip ha fissato udienza a luglio, tecnicamente non accogliendo la sollecitazione dell'ufficio della procura. In base a quanto si apprende, in quella sede il giudice entrerà nel merito del procedimento: verranno ascoltate le parti, che non comprendono i denuncianti, per poi arrivare ad una decisione.  

Serracchiani: "La procura ci dà ragione su Delmastro"

A stretto giro è arrivato il commento di Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd. "Apprendiamo - spiega l'esponente dem - che, nel chiedere l'archiviazione nei confronti del sottosegretario Delmastro delle Vedove, la Procura di Roma 'riconosce l'esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo' e 'l'assenza dell'elemento soggettivo del reato, determinata da errore su legge extrapenale'. Quindi: avevamo ragione noi quando dicevamo che le informazioni date da Delmastro all'onorevole Donzelli erano coperte da segreto ed erano riservate e torto il ministro Nordio che ha sostenuto invece non esserlo". Serracchiani ha specificato che "Delmastro però, laureato in legge, avvocato penalista e sottosegretario alla Giustizia con deleghe al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, non conosce la legge, oppure la conosce ma non è consapevole dell'uso che può farne. Apprendiamo altresì che il sottosegretario rifarebbe tutto e non ritiene di scusarsi con il Pd per le gravi e intollerabili accuse che ci ha rivolto. Forse è il caso che il sottosegretario, e con lui il ministro riflettano, visto che oggi la Procura di Roma conferma la totale inadeguatezza del sottosegretario allo svolgimento dei compiti affidatigli". 

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