Cronaca
Chi è Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto con il 41 bis
Da ottobre 2022 ad aprile 2023 ha portato avanti uno sciopero della fame contro l'applicazione del carcere duro nei suoi confronti. Condannato per aver gambizzato nel 2012 l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver piazzato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo nel 2006, i suoi legali ritengono che non ci siano le condizioni per tenerlo in cella con il regime del carcere duro e dell'ergastolo ostativo
Detenuto da oltre 10 anni, l’anarchico Alfredo Cospito ha portato avanti uno sciopero della fame di sei mesi - da ottobre 2022 ad aprile 2023 - per protestare contro l’applicazione nei suoi confronti dell’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario, quello che prevede il “carcere duro”. Per anni militante tra le file della Fai, Federazione Anarchica Informale, è stato prima nel carcere di Bancali, Sassari, poi in quello di Opera, Milano. Nel giugno 2023 è tornato nell’istituto sardo
LE CONDANNE DI COSPITO – Cospito si trova in carcere perché ritenuto responsabile di due diversi episodi portati a termine e rivendicati dalla Fai. Il primo è l’esplosione, avvenuta il 2 giugno 2006, di due ordigni piazzati davanti all’ex caserma degli allievi dei Carabinieri di Fossano, Cuneo. La magistratura torinese ha condannato a 20 anni Cospito per quei fatti, inizialmente qualificati sotto il reato di tentata strage, anche se non provocarono né morti né feriti. In foto, Cospito nel 2013
Dopo un passaggio in Cassazione, il procedimento è però tornato alla Corte d’Appello di Torino, con l’ipotesi di reato riconfigurata in strage ai danni dello Stato e con richiesta di condanna all’ergastolo con 12 mesi di isolamento diurno. Cospito è stato poi condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato a Genova, il 7 maggio 2012, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. In foto, il comunicato con cui la Fai ha rivendicato l'attentato ad Adinolfi