Visibilia, indagati compagno e sorella di Santanchè. Governo: "Giudici fanno politica?"
CronacaNel registro degli indagati altre cinque persone che hanno avuto ruoli societari, fra cui la sorella Fiorella Garnero (è stata consigliera) e il compagno di Santanchè Dimitri Kuntz D'Asburgo, il quale è stato presidente di Visibilia Editore. Secondo fonti di Palazzo Chigi, in riferimento anche al caso Delmastro, "è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione". E le opposizoni vanno all'attacco
Ci sono anche la sorella e l'attuale compagno di Daniela Garnero Santanchè tra gli indagati (sei inclusa la ministra del Turismo) della Procura di Milano nell'indagine per bancarotta e falso in bilancio che riguarda Visibilia, il gruppo editoriale ora in dissesto, fondato dalla ministra del Turismo e di cui è rimasta socia di maggioranza e amministratrice fino all'anno scorso. Fiorella Garnero ha ricoperto il ruolo di consigliera e il compagno di Santanchè Dimitri Kuntz D'Asburgo è stato presidente di Visibilia Editore. Secondo fonti di Palazzo Chigi, in riferimento anche al caso Delmastro, "è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione". E le opposizoni attaccano.
Gli altri indagati
La ministra Daniela Santanchè, all'uscita dall'evento sul Pnrr organizzato dall'Anci, aveva sottolinato di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Lo aveva anche precisato nel corso dell'informativa in Aula al Senato. Da quanto si è appreso da fonti qualificate del palazzo di giustizia milanese, il 6 ottobre l'allora procuratore aggiunto facente funzione Roberto Fontana (poi nominato al Csm) e il pm Maria Gravina hanno disposto la secretazione per esigenze investigative. Secretazione che dopo tre mesi è scaduta e che, per legge, non è rinnovabile. Dunque, quando a dicembre la parlamentare ha fatto un accesso agli atti, non le è stato comunicato nulla. Ma se l'accesso fosse stato ripetuto in questi giorni sarebbe emerso che è sotto inchiesta. L'unico ad aver depositato la nomina formale degli avvocati Salvatore Sanzo e Nicolò Pelanda come difensori, è Dimitri Kuntz D'Asburgo. Gli altri indagati nell'inchiesta per bancarotta e falso in bilancio di cui i pm hanno chiesto la proroga (le notifiche sono in corso tramite gli ufficiali giudiziari), risultano essere gli ex consiglieri Massimo Cipriani, Davide Mantegazza e l'ex sindaco Massimo Gabelli. Riguardo al mancato recapito di qualsivoglia atto giudiziario, in attesa dell'avviso di conclusione dell'inchiesta prevista per l'autunno, al momento è in corso di notifica la sola richiesta di proroga delle indagini (stilata in base alle norme pre-riforma Cartabia) inoltrata dai pm al gip e che il gip ha provveduto a inviare agli indagati in vista della decisione. Il problema è che, eccetto Kunz non avendo gli altri nominato un legale, il documento è nelle mani degli ufficiali giudiziari. Cosa che comporta una serie di passaggi e un rallentamento della procedura.
leggi anche
Santanchè è indagata da mesi: perché dice di non saperlo
In attesa dell’Agenzia delle Entrate
Sul fronte fallimentare, invece, una svolta potrebbe arrivare dalla risposta dell'Agenzia delle Entrate sulla proposta di transazione avanzata nell'ambito di un accordo di ristrutturazione del debito e che prevede il versamento di 1 milione e 200 mila euro spalmato in 10 anni. Qualora dovesse essere accolta, la Procura dovrebbe revocare l'istanza di liquidazione, come è già accaduto con Visibilia Editore e Visibilia Holding, e di conseguenza cadrebbe l'accusa di bancarotta. Reato che non rimarrebbe in piedi, salvo colpi di scena, in quanto per Visibilia Concessionaria è in corso una negoziazione assistita. Infine, mentre inquirenti e investigatori stanno lavorando anche sul fondo Negma e su Ky Group, casi che sono legati da un fil rouge con Visibilia e Daniela Santanchè, la senatrice ha ancora aperta l'indagine in cui è rimasta impigliata per aver aiutato, attraverso la compravendita di una barca, l'ex compagno Giovanni Canio Mazzaro accusato di una presunta sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Per lei è stata chiesta l'archiviazione ma il gip non ha ancora provveduto. Il suo ex invece è stato mandato a processo.
leggi anche
Santanchè al Senato: “Mai ricevuto avvisi di garanzia”
Fonti Chigi: “La magistratura nel ruolo di opposizione?”
Intanto, secondo fonti di Palazzo Chigi, in un processo "non è consueto che la parte pubblica, chieda l'archiviazione" e il Gip "imponga che si avvii il giudizio. In un procedimento in cui gli atti sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente" nel giorno dell'informativa in Parlamento, "dopo aver chiesto informazioni all'autorità giudiziaria". Il riferimento non è solo a Daniela Santanché ma anche al caso del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio in relazione al caso Cospito, l'anarchico detenuto al 41 bis. "Quando questo interessa due esponenti del governo" è "lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee". Per il sottosegretario alla Giustizia il Gip di Roma non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e ha disposto oggi l'imputazione coatta. In un processo di parti, sottolineano quindi le fonti di Palazzo Chigi, non è consueto che la parte pubblica chieda l'archiviazione e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio. In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all'autorità giudiziaria. Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee.
leggi anche
Caso Cospito, imputazione coatta per il sottosegretario Delmastro
Schlein: "Inaccettabile in democrazia"
Parole che però hanno sollevato critiche da parte della segretaria Pd Elly Schlein: "Quella del sottosegretario Del Mastro e della Ministra Santanchè stanno ormai diventando due pagine davvero inquietanti della cronaca politica italiana. Ed è assolutamente inaccettabile in un sistema democratico che, anziché rispondere alle gravi accuse nel merito, Palazzo Chigi alimenti un pericoloso scontro tra poteri dello Stato diffondendo una nota con toni intimidatori nei confronti della magistratura. A questo punto è inevitabile che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esca dal suo silenzio e si assuma le sue responsabilità".
Conte: "Da Palazzo Chigi attacco vergognoso alla magistratura"
"Da Palazzo Chigi, senza metterci la faccia, Meloni fa trapelare una nota con un vergognoso attacco alla magistratura - attacca anche il leader del M5S Giuseppe Conte - Un attacco gravissimo e sconclusionato per gridare a complotti, nascondere gli insuccessi di questi nove mesi ed evitare di prendere posizioni politiche a tutela dell'etica pubblica e delle Istituzioni. Il presidente Meloni porti rispetto alle Istituzioni e agli italiani, se non ne ha per la sua coerenza". "Giorgia Meloni - scrive Conte in un post sui social - sul caso Santanché scappa, si nasconde, non parla e anche oggi non ha fatto dimettere la sua Ministra. Così come ha cercato di dribblare fino all'ultimo il caso di un altro 'fratello d'Italia', Delmastro, nei mesi scorsi. Pochi minuti fa però è successo qualcosa di ancor più grave". "Vergognoso", secondo il presidente M5s, "l'attacco alla magistratura" nella nota che "Meloni fa trapelare". "Il suo "patriottismo" - prosegue Conte - vale solo nei confini di partito. Per Meloni l'incapacità e gli errori dei membri del suo governo vanno tollerati anche a costo di calpestare il rispetto che si deve all'azione, autonoma e indipendente, della magistratura e di ignorare il principio costituzionale che impone di adempiere gli incarichi pubblici con disciplina e onore". "Non è bastata nemmeno la triste pagina di ieri in Senato - aggiunge Conte - dove la ministra Santanchè, che apprendiamo essere indagata, non solo non ha fornito i necessari chiarimenti richiesti dopo le inchieste di Report, ma è anche stata platealmente smentita da chi ha lavorato per lei un secondo dopo la sua informativa in Aula".
Tajani: "A qualcuno dà fastidio che si possa fare una riforma della giustizia"
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Controcorrente, ha poi detto che "a qualcuno dà fastidio che si possa fare una riforma della giustizia" e ha difeso “la maggior parte della magistratura", ma allo stesso tempo ha parlato di una "parte di magistratura politicizzata. Per questo vogliamo la separazione carriere, un cittadino tutelato e non vittima di decisioni che limitano la libertà", pur mantenendo intatto l'impegno nella "lotta alla criminalità. Se c'è un'informazione di garanzia, darla a un giornale e non all'interessato vuol dire che c'è mala fede".