Santanchè, l’informativa in Senato su società: "Nessun procedimento nei miei confronti”

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La ministra del Turismo a Palazzo Madama in merito all’inchiesta giornalistica di Report sulle sue società: "Contro di me solo odio. Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia". Visibilia, il gruppo che ha fondato e di cui è rimasta come socia di maggioranza e amministratrice fino al 2022, è al centro di una indagine della Procura di Milano per bancarotta e falso in bilancio. I Cinque Stelle intanto hanno depositato una mozione di sfiducia contro la ministra. Schlein: "La voteremo, si dimetta"

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"Ho preferito non fare pesare al governo le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti, prendete atto della mia disponibilità a riferire. Non sono indagata in nessun procedimento, come hanno riferito alcune testate": così la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha parlato al Senato per l’informativa relativa alle accuse mosse nei suoi confronti dopo l'inchiesta giornalistica di Report sulle sue società. Poi ha aggiunto: "Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi".  Santanchè ha detto di voler "bloccare la strumentalizzazione politica che da settimane si sta facendo contro di me" e - parlando di "pratiche sporche e schifose" della stampa - ha attaccato il quotidiano Domani, che oggi ha scritto che la ministra sarebbe sotto indagine. "Pubblica cose senza citare le fonti. Bene, delle due l'una: o questo giornale mente sapendo di mentire oppure sceglie questo giorno, quello del mio intervento per una classica imboscata per colpire un ministro del governo contro cui si scaglia ogni giorno", ha detto la ministra. Dopo l’informativa è partito un dibattito - 5 minuti di intervento per gruppo - ma nessun voto. Intanto, il MoVimento Cinque Stelle ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Santanchè. La leader Pd Elly Schlein: "Certamente la voteremo. Alla ministra non resta che dimettersi". Tutti i gruppi parlamentari di opposizione hanno poi chiesto nell'Aula della Camera che Santanchè riferisca anche a Montecitorio. 

"Fiera della mia attività imprenditoriale. Mai appropriata di nulla che non mi appartiene"

“È normale che un ministro mentre sta per parlare in Senato legga che è indagata? È normale che un giornalista può scrivere cose secretate ignote all'interessato ed ai suoi avvocati? Immagino il giornale abbia venduto qualche cosa in più", ha detto Santanchè riferendosi sempre all’articolo di oggi pubblicato su Domani. Fonti della Procura di Milano precisano però che l'iscrizione nel registro degli indagati di Santanchè non sarebbe comunque secretata: la normativa prevede che il segreto sulle iscrizioni si possa mantenere soltanto "per un periodo non superiore a tre mesi" e che non è "rinnovabile". Dopo aver precisato di essersi presentata all’informativa “per difendere il mio onore e quello di mio figlio” e “per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo”, si è detta “fiera” del suo lavoro da imprenditrice: “Faccio impresa da quando ho 25 anni, sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolta importanti successi imprenditoriali, sono fiera di aver dato lavoro a tante persone. Ho investito nella pubblicità nell'intrattenimento e poi nell'editoria. Ho potuto scrivere pagine di successo". E ha aggiunto: "Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario".

"Ho fatto ricorso alle leggi vigenti, nessun favoritismo ma nemmeno penalizzazioni"

Santanchè è poi entrata nel merito di quanto emerso dal servizio di Report, secondo cui avrebbe "usufruito in maniera fraudolenta" della Cassa integrazione Covid: “Ho fatto ricorso a strumenti messi a disposizione di tutte le imprese dalle leggi ancora vigenti. Il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni. Essere un imprenditore e anche un politico non significa che gli sia proibito fare ricorso alle leggi vigenti, non ho avuto favoritismi ma nemmeno ci deve essere un'indebita penalizzazione ad personam".

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"Da Ki Group mai preso compensi stratosferici"

Riguardo a Ki Group, l’azienda di cibo biologico legata al suo ex marito Canio Giovanni Mazzaro, Santanchè ha detto di “non aver mai avuto potere”, nonostante abbia detenuto la maggioranza fino alla fine del 2022. Sul punto, si era parlato di "compensi stratosferici" ottenuti dalla ministra nel mezzo delle difficoltà finanziarie della società, per cui è stata avanzata al Tribunale di Milano una proposta di concordato semplificato. Non solo: si è parlato di un prestito di 2,7 milioni da parte del Fondo Patrimonio Pmi, con somme che avrebbero dovuto essere usate per pagare fornitori e dipendenti. “Da Ki group srl ho incassato 27mila euro lordi in tre anni, una media di 9mila euro l'anno per gli anni precedenti, tra 2014 e 2018 in cui la società ha fatto margini operativi positivi, ho percepito dalla capogruppo un valore lordo annuo di circa 100mila euro", ha detto Santanchè. Che ha rimarcato più volte di non aver mai "avuto nessun controllo nel settore dell'alimentare bioligico come molti media hanno raccontato", ma di aver soltanto "svolto attività di impresa nel mondo della pubblicità, editoria, e intrattenimento e non ho mai superato il 5% della mia partecipazione".

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L’indagine per bancarotta e falso in bilancio

Poi c'è Visibilia, il gruppo che Santanchè ha fondato e di cui è rimasta come socia di maggioranza e amministratrice fino all'anno scorso, al centro di una indagine della Procura di Milano per bancarotta e falso in bilancio che non si dovrebbe concludere prima della fine dell'estate. Un eventuale rinvio a giudizio complicherebbe la situazione della senatrice, che a maggio scorso ha vincolato la sua villa di Milano (circa 6 milioni di euro) per garantire i creditori di Visibilia srl, come emerso dal piano di ristrutturazione presentato in Tribunale. Nell'atto notarile, riportato dal quotidiano Domani, si legge che il vincolo "è finalizzato a garantire solo tre debiti della ristrutturazione, ossia il debito verso Prelios credit servicing spa, quale mandatario di Kerdos Spv srl, quello verso Visibilia Editrice srl; e infine il debito nei confronti dell'Agenzia delle entrate".

"Per risanare Visibilia ho usato il mio patrimonio"

Per il risanamento delle quattro società Visibilia, Santanchè ha detto di aver "messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso e sfido chiuqnue a indicarmi un numero cospicuo di persone che impegnano tutto il patrimonio per salvare le aziende".

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La mozione di sfiducia dei Cinque Stelle

Mentre la maggioranza si schiera per fare quadrato intorno alla ministra, le opposizioni non hanno una visione unitaria. Il capogruppo del Movimento cinque stelle al Senato Stefano Patuanelli ha fatto sapere che il suo partito ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Santanchè: "Ostentare lusso e ricchezza - ha detto in un passaggio del suo intervento - e una vita agiata e dorata non è un reato" ma ciò che non va è che "il titolare di una carica pubblica ostenti in modo plateale un lusso avendolo costruito anche sulle spalle degli altri. Ministra, non ha convinto quest'aula e noi abbiamo da pochi minuti presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti". I senatori pentastellati hanno accompagnato l'intervento di Patuanelli gridando più volte "Dimissioni, dimissioni".

Anche il Pd chiede le dimissioni

Anche il Pd continua a chiedere a Santanchè di dimettersi. "Non è stata chiarita dalla ministra una galleria di ombre e di brutture. La nostra interrogazione non ha avuto risposta: il prestito da 2,7 milioni non è stato chiarito. È un grave problema di opportunità politica: può una ministra avere un debito nei confronti dello Stato? Secondo noi no, non può rimanere al suo posto. Ministra Santanchè oggi in quest'Aula le chiediamo di essere coerente e di rassegnare le dimissioni", ha dichiarato il senatore Pd Antonio Misiani.

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