Figli coppie gay, la ministra Roccella: "Utile sanatoria per i bimbi nati finora"

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La ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità pensa a "una soluzione legale" per risolvere il problema dei bambini nati da maternità surrogata all'estero e portati in Italia prima che entri in vigore la nuova legge che vieta l'utero in affitto anche se fatto oltre i confini nazionali

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"Dovremo pensare a una soluzione legale per i bambini nati fin qui", queste le parole della ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella riferendosi alla maternità surrogata durante la registrazione de "La Confessione" di Peter Gomez. "Dovremo pensare a una sorta di sanatoria - ha spiegato - una volta che ci sarà la nuova legge per la perseguibilità dell'utero in affitto, anche per chi lo fa all'estero, visto che in Italia è già vietato per fortuna. Io penso che sia utile introdurre una soluzione legale che non sia un modo di aggirare le leggi per i bambini nati fin qui".

Il commento alle sentenza della Corte di Strasburgo

Su Facebook, invece, Roccella ha pubblicato un post riguardante la bocciatura della Corte di Strasburgo dei ricorsi di coppie italiane che hanno chiesto di condannare l'Italia perché non permette di trascrivere all'anagrafe gli atti di nascita, legalmente riconosciuti all'estero, per i bambini nati usando la maternità surrogata. "Secondo la corte di Strasburgo, il rapporto dei bambini con il partner del genitore biologico - ha scritto la ministra - avrebbe potuto essere pienamente garantito dalle regole italiane sull'adozione, ed è responsabilità delle coppie non avervi fatto ricorso. È quello che diciamo da tempo, soprattutto dopo le recenti sentenze della Cassazione e della Corte costituzionale in materia, eppure abbiamo dovuto subire molti attacchi e soprattutto ascoltare tante bugie sulla pelle dei bambini. Tutti i bambini in Italia hanno tutti i diritti, come sanno bene le mamme single e come oggi ancora una volta è stato riconosciuto in Europa. Dopo la sentenza di oggi le bugie avranno fine?". 

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La proposta della stepchild adoption

In un'intervista al Corriere della Sera, Roccella ha affermato che "le coppie omogenitoriali possono "seguire la procedura adottiva. Stiamo parlando della stepchild adoption, che qualche anno fa veniva richiesta a gran voce. Perché adesso non va bene più? Non è una procedura discriminatoria". L'alternativa è la stessa di cui ha parlato il Procuratore Valeria Sanzari al centro della vicenda di Padova. Dal 14 novembre le mamme gay saranno chiamate a sfilare come parti in causa nel provvedimento della Procura, che chiede ai giudici di pronunciarsi sulla richiesta di "cancellazione" e "rettifica" dei certificati anagrafici, nell'indicazione del nome del "genitore' intenzionale", e del doppio cognome attribuito ai bambini. Nell'impugnativa il magistrato ha scritto: "Le aspettative del secondo genitore ben potrebbero trovare un legittimo riconoscimento nell'istituto dell'adozione". La risposta della mamma che, per prima a Padova, sarà chiamata per questo davanti al Tribunale, è stata però netta: "L'adozione - ha affermato - si fa per avere un figlio quando non ne hai uno. Noi abbiamo avuto la fortuna di averli, concepirli, partorire, accudirli. Sono nati all'interno di un matrimonio, un rapporto che dura da 14 anni".

Il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Roma, 7 giugno 2023.
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La vicenda di Padova

Per la madre che per prima dovrà comparire al Tribunale di Padova la stepchild adoption "è una scorciatoia, non è la soluzione intrapresa dal Comune di Padova" con l'iscrizione all'anagrafe della mamma non biologica come "secondo genitore". Tra i primi problemi che le due mamme gay potrebbero incontrare se il Tribunale decidesse di stravolgere l'atto di nascita, cancellando la madre intenzionale, vi sarebbe quello di non poter più accedere normalmente a luoghi come la scuola, l'ambulatorio del pediatra, dove la mamma non biologica potrebbe essere respinta. Ma dall'asilo frequentato dai due figli della coppia, le maestre spianano la strada: "Noi siamo e saremo sempre dalla parte di questi bambini. Quello che possiamo ribadire - ha affermato una insegnante - è che la scuola continuerà a guardare tutti i bambini che la frequentano con gli stessi occhi di sempre, senza pregiudizi, a fianco delle loro famiglie". 

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Le polemiche politiche

Sul delicato tema si divide anche la politica. "Non esiste un vuoto legislativo. La Procura di Padova semplicemente ha applicato la legge. La Cassazione è ritornata con un pronunciamento esplicito, dicendo che, in caso, le coppie omogenitoriali possono riferirsi all'adozione semplificata", ha detto Federico Mollicone, parlamentare di Fratelli d'Italia. Di tutt'altra opinione Mara Carfagna, presidente di Azione: "La decisione della Procura di Padova di impugnare la registrazione degli atti di nascita di 33 bambini figli di due mamme, chiedendone la rettifica con l'annullamento del riconoscimento di una delle due madri, non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia contro la maternità surrogata". Intanto, mentre la sindaca di Sarmato (Piacenza), Claudia Ferrari, avrebbe registrato all'anagrafe entrambe le mamme (una sola delle quali biologica) di Ginevra, una bimba nata 5 giorni fa, a Padova cresce l'attesa per la manifestazione contro le impugnazioni della Procura che si terrà venerdì mattina davanti al Tribunale cittadino. Si tratta di un flash mob, una manifestazione statica e silenziosa, guidata dallo slogan "Non ci fermeremo".

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