Festa Repubblica, celebrazioni a Roma. Mattarella: “Valori Carta continuano a guidarci”

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Ad aprire le celebrazioni, l'alzabandiera solenne presso l'Altare della Patria e l'omaggio al Milite Ignoto da parte del capo dello Stato. Poi il sorvolo delle Frecce tricolori. A seguire c'è stata la tradizionale parata ai Fori Imperiali, dove hanno sfilato in 5.500 tra militari e civili. Presente anche la premier Meloni: "La patria è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme"

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Oggi, 2 giugno, si celebra la Festa della Repubblica. Le celebrazioni ufficiali a Roma si sono aperte alle 9.15 con l'alzabandiera solenne presso l'Altare della Patria e l'omaggio al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il capo di Stato, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, ha passato in rassegna i reparti prima dell'Inno di Mameli. Poi c'è stata la deposizione della corona d'alloro e il primo passaggio delle Frecce tricolori. A seguire, la tradizionale parata ai Fori Imperiali: hanno sfilato in 5.500 tra militari e civili. A chiudere la parata, un altro passaggio della Pattuglia acrobatica nazionale. Presente anche Giorgia Meloni. “La patria alla fine è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme”, ha detto la premier. “I valori della Costituzione continuano a guidarci”, ha scritto invece il presidente Mattarella in un messaggio (LE FOTO DELLE CELEBRAZIONI - I LOOK).

L’omaggio al Milite Ignoto

Le celebrazioni per il 77° anniversario della Repubblica, quindi, si sono aperte con la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria da parte del capo dello Stato. Oltre a Sergio Mattarella, presenti le più alte cariche: la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto, i vertici militari e delle forze di polizia. Sul Vittoriano c’è stato poi il consueto sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale, che ha disegnato un enorme Tricolore sul cielo della capitale. Il presidente della Repubblica ha poi passato in rassegna i reparti schierati per la rivista, prima di assistere alla parata militare ai Fori Imperiali. Tanta la gente in piazza Venezia, accorsa per seguire la manifestazione.

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La parata del 2 giugno

La parata militare ai Fori Imperiali è iniziata alle 10. Anche in questa edizione sono stati i sindaci ad aprire la manifestazione, sfilando in 300 con la fascia tricolore: tra di loro anche quelli di alcuni dei comuni romagnoli colpiti dall'alluvione. A seguire, la soprano Eleonora Buratto ha intonato l'Inno d'Italia accompagnata dalla Banda Interforze. Nel settore di apertura presenti, tra gli altri, le bandiere delle forze armate e della Guardia di finanza, i Gonfaloni di Regioni, Province e Comuni italiani, i labari delle Associazioni combattentistiche e d'Arma e le bandiere Onu, Nato, Ue e quelle degli organismi multinazionali in cui operano le forze armate. La rassegna era strutturata in 10 settori che hanno visto la partecipazione di tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, Corpi armati e non armati dello Stato, Bandiere e Stendardi, Bande e Fanfare militari. Oltre ad altri sorvoli della Pattuglia acrobatica nazionale, c'è stato anche il passaggio di elicotteri, velivoli e mezzi pesanti.

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Mattarella: “Valori Carta continuano a guidarci”

“I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un'Italia autorevole protagonista in quell'Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale", ha scritto Mattarella in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. "Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l'azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo. La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell'ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo", ha aggiunto. E ancora: "L'orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate. I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l'affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune". Un passaggio anche sull’Ucraina: “Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l'aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L'Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi". In un'altra parte del messaggio di Mattarella, poi, si legge: "Oggi, lavorare all'estero non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di una libera scelta. Si tratta di passare dalla 'fuga' dei cervelli, alla circolazione dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze".

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Meloni: “Non c'è nessuno che da solo può risolvere i problemi”

A margine della parata ha parlato anche Giorgia Meloni. "La comunità nazionale, la patria, alla fine è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l'ha fatta prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri", ha detto. E ancora: "Non è una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto che o noi capiamo che, se ci sia difficoltà o che le cose vadano bene, ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c'è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Capire che siamo tutti legati è l'elemento culturale che serve per capire che dobbiamo remare tutti verso la stessa direzione". Riguardo alla situazione in Ucraina, ha aggiunto: "Niente che si chiami pace può essere scambiata per invasione. C'è una nazione aggredita e un aggressore".

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