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Elezioni comunali 2023 in Sicilia e Sardegna: date, città, candidati. La guida al voto

Politica
©IPA/Fotogramma

Le due Regioni a Statuto speciale andranno al voto domenica 28 e lunedì 29 maggio. Nei Comuni con più di 15mila abitanti gli eventuali ballottaggi sono fissati per domenica 11 e lunedì 12 giugno. Sono tutti siciliani i centri più grandi coinvolti in questa tornata elettorale: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. Solo due i Comuni sardi che superano i 15mila abitanti, Assemini e Iglesias

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Si avvicinano le elezioni amministrative in Sicilia e Sardegna: i Comuni coinvolti nel voto andranno alle urne domenica 28 e lunedì 29 maggio. Gli eventuali ballottaggi nei centri con più di 15mila abitanti sono fissati, come sempre, a due settimane dal primo turno: si guarda quindi a domenica 11 e lunedì 12 giugno. In tutti i casi, nella prima giornata di voto le operazioni andranno avanti dalle 7 alle 23, nella seconda dalle 7 alle 15. I centri più grandi sono tutti siciliani: Catania, Ragusa, Trapani e Siracusa (LE NEWS SULLE ELEZIONI COMUNALI - I COMUNI AL BALLOTTAGGIO DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO - I SINDACI ELETTI AL PRIMO TURNO)

Le elezioni comunali in Sicilia: i Comuni con più di 15mila abitanti

I Comuni siciliani che dovranno eleggere il loro nuovo sindaco e rinnovare il loro Consiglio comunale sono in tutto 128, di cui 15 con più di 15mila abitanti. Si tratta di:

  • Licata (Agrigento)
  • Aci Sant’Antonio (Catania)
  • Acireale (Catania)
  • Belpasso (Catania)
  • Biancavilla (Catania)
  • Catania
  • Gravina di Catania (Catania)
  • Mascalucia (Catania)
  • Piazza Armerina (Enna)
  • Comiso (Ragusa)
  • Modica (Ragusa)
  • Ragusa
  • Carlentini (Siracusa)
  • Siracusa
  • Trapani

 

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I candidati a Catania

Catania al momento è sotto la guida di Piero Mattei, commissario straordinario facente la funzione di sindaco. Sono sette i candidati che si sfidano per la carica di primo cittadino. Per il centrosinistra è in corsa Maurizio Caserta (Pd, M5s, Verdi-Sinistra, Lista per Catania, Con Bianco per Catania, È l’ora del Popolo), mentre il centrodestra punta su Enrico Tarantino (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Tarantino sindaco, Prima l'Italia, Noi con la Sicilia, Grande Catania, Democrazia cristiana). In corsa per Palazzo degli Elefanti ci sono anche Vincenzo Drago (Socialismo democratico Psdi), Giuseppe Libera (Movimento popolare catanese), Gabriele Savoca (Sud chiama Nord e De Luca per Catania), Giuseppe Giuffrida (Catania risorse) e Lanfranco Zappalà (Lanfranco Zappalà).

I candidati a Ragusa

Sfida a quattro per Ragusa, dove si ripresenta il sindaco uscente Giuseppe Cassì. Questa volta l’ex sportivo non sarà però appoggiato da Fratelli d’Italia, come nel 2018, ma da una coalizione di liste civiche (Peppe CasSÌndaco, De Luca per Cassì, Ragusa Terra Madre, Ragusa Futura e Ragusa Prossima). Il centrodestra punta infatti tutto su Giovanni Cultrera (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Ragusa in Movimento e Insieme). Diviso il centrosinistra: il Pd appoggia Riccardo Schininà – insieme a Generazione Demos, +Ragusa, Patto per Ragusa e Territorio – mentre i pentastellati sostengono Sergio Firrincieli, con il supporto anche della lista Siamo Comunità.

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I candidati a Siracusa

Più affollata la corsa per Palazzo Vermexio: per Siracusa i nomi in lizza sono otto. Prova a ottenere un secondo mandato il primo cittadino uscente, Francesco Italia, appoggiato da diverse liste civiche (Francesco Italia Sindaco, Oltre Movimento per la RigenerAzione, Noi per la Città e Siracusa più verde). Il candidato scelto dal centrodestra è Ferdinando Messina, che corre con l’appoggio di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Prima l’Italia- Siracusa Protagonista con Vinciullo, Insieme, Democrazia Cristiana, Laboratorio Civico e Movimento Popolare Autonomista. Il centrosinistra ci prova con Renata Giunta, che riceve l’endorsement di Pd, M5S, Renata Giunta Sindaca e Lealtà e Condivisione con Verdi e Sinistra. Gli altri contendenti al posto di sindaco sono l’ex primo cittadino Giancarlo Garozzo (Fuori Sistema, Grande Siracusa e SiAmo Siracusa), Michele Mangiafico (Movimento Civico 4), Edy Bandiera (Udc, Salviamo Siracusa e Lista con Edy Sindaco), Roberto Trigilio (Sud chiama Nord De Luca e Trigilio Sindaco Sicilia Vera) e Abdelaaziz Mouddih, detto ‘Aziz', appoggiato da Vespri Siciliani.

I candidati a Trapani

Il sindaco uscente di Trapani, Giacomo Tranchida, guarda alla rielezione, appoggiato da una coalizione di 10 liste civiche di cui fa parte anche il Pd (senza però presentarsi con il proprio simbolo). Per il centrodestra si candida Maurizio Miceli (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Miceli Sindaco, Amo Trapani e Popolari e autonomisti). Il MoVimento Cinque Stelle ci prova affidandosi a Francesco Brillante, che trova anche il sostegno anche di Rinnova Trapani, Trapani con Brillante – Sicilia Vera e Sud chiama Nord. Quarto nome in corsa è quello di Anna Garuccio, candidata civica insieme a La mia Trapani.

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Le elezioni comunali in Sardegna

Più contenuta, rispetto alla Sicilia, la tornata elettorale in Sardegna, dove i Comuni che andranno a votare sono 39. Soltanto due di questi superano i 15mila abitanti. Si tratta di Assemini (Cagliari) e Iglesias (Sud Sardegna). In entrambi i casi si sfidano tre candidati. 

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I candidati ad Assemini

Niside Muscas punta alla carica da sindaco di Assemini e si presenta agli elettori con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Diego Corrias ha invece il sostegno di Cinque Stelle, Pd Verdi, Possibile e del Partito socialista italiano. C’è poi Mario Puddu, il primo a essere eletto insieme ai pentastellati ormai 10 anni fa, che questa volta si presenta in lista civica con l’appoggio di Italia Viva, Udc, Riformatori, Sardegna 20Venti e Fortza Paris e Italia Viva.

I candidati a Iglesias

A differenza di quanto succede nella stragrande maggioranza dei Comuni al voto, a Iglesias il centrodestra non è riuscito a presentarsi compatto. Così, se Fratelli d’Italia va alle urne con Luigi Biggio, ex assessore delle Politiche giovanili nella giunta Perseu e consigliere comunale uscente, le altre forze politiche dell’area di centrodestra appoggiano –senza il loro simbolo - Giuseppe Pes (Beppe Pes Sindaco Insieme, Centro Popolare Beppe Pes Sindaco, Movimento Civico Iglesias Beppe Pes Sindaco, Nuova Iglesias Beppe Pes Sindaco). Per il centrosinistra c’è il sindaco uscente Mauro Usai (Pd, Iglesias Progressista Mauro Usai Sindaco, Uniti per Iglesias, Idea Sardegna, Mauro Usai Sindaco, Progetto per Iglesias, Sinistra Autonomia Socialismo per Iglesias).

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Come si vota nei Comuni con più di 15mila abitanti

I Comuni con più di 15mila abitanti hanno un sistema elettorale maggioritario. Si decide tutto al primo turno soltanto se un candidato riesce a ottenere la maggioranza assoluta dei voti (quindi almeno il 50%+1). Se ci si ferma al di sotto  di questa soglia si deve andare al ballottaggio, a cui partecipano solamente i due candidati che hanno preso più voti degli altri. Al secondo turno si applicano regole diverse: basta ricevere la maggioranza semplice per risultare eletti. Diventa così primo cittadino chi porta a casa anche soltanto un voto in più del suo avversario. Nei Comuni con più di 15mila abitanti si può esercitare il voto disgiunto: è quindi possibile votare un candidato sindaco e insieme una lista a cui non è collegato. Il Consiglio comunale viene rinnovato in occasione dell’elezione del nuovo sindaco. È diverso però il sistema elettorale con cui vengono ripartiti i seggi, che segue le regole del modello proporzionale. Il 60% dei posti disponibili vengono attribuiti alle liste che appoggiano il candidato vincitore. Il 40% che rimane viene suddiviso tra le altre liste, in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna.

Come si vota nei Comuni con meno di 15mila abitanti

Sono diverse le regole valide per i Comuni più piccoli, con una popolazione che non supera i 15mila abitanti. L'elezione segue sempre un sistema maggioritario ma, a differenza dei centri più grandi, tutto si svolge tendenzialmente in un unico turno. Il nome del candidato sindaco che riceve più preferenze - ne basta una in più rispetto ai suoi avversari - è automaticamente eletto. Si va al ballottaggio solamente se due candidati ottengono esattamente lo stesso numero di voti. Non è poi previsto il voto disgiunto. Il Consiglio comunale viene composto così: due terzi dei seggi disponibili vanno alla lista del vincitore, un terzo si spartisce in maniera proporzionale tra le altre liste.

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