"Sono felice che le nostre strade tornino a incrociarsi oggi. Il progetto riformista cresce", ha detto sui social l'ex premier sull'ingresso dell'ex senatore del Pd nel gurppo di Iv-Azione di Palazzo Madama. Boccia: "Ora deve lasciare il Copasir"
"Conosco e stimo Enrico Borghi da tanti anni. Sono felice che le nostre strade tornino a incrociarsi oggi. Il progetto riformista cresce. Ed è un progetto che serve all'Italia". Matteo Renzi ha accolto così l'ingresso del senatore nel gruppo di Iv-Azione di Palazzo Madama dopo il suo addio al Pd annunciato oggi su Repubblica. Borghi ha spiegato di aver lasciato il partito guidato da Elly Schlein perché "è diventato la casa di una sinistra massimalista figlia della cancel culture americana che non fa sintesi e non dialoga". Poi ha sottolineato che il suo passaggio a Italia Viva di Matteo Renzi è stato motivato dal "nuovo progetto riformista alternativo alla destra e distinto da questo Pd".
Enrico Borghi: "Elettorato moderato ha bisogno di una casa"
Borghi si è detto convinto che ci sia "un elettorato moderato che ha bisogno di una casa. Dobbiamo impedire che vada in porto il progetto di Giorgia Meloni di lanciare una opa sui moderati italiani". Poi ha affermato: "Ho fatto diverse interviste dopo l'elezione di Schlein e ho posto i temi della sicurezza e della difesa, dei cattolici e dei democratici, di una necessità di una sintesi tra culture. Su questi argomenti non ho ricevuto alcuna risposta e come sappiamo in politica i silenzi contano più delle parole pronunciate. Invece ho sentito parole chiare su un altro versante, e cioè sull'utero in affitto: la segretaria del Pd si è detta favorevole contando, bontà sua, di parlarne con il partito che guida".
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Rischio che Meloni si prenda "un pezzo di mondo riflessivo e cattolico"
Il neo senatore di Italia Viva, sempre su Repubblica, ha detto che c'è "un percorso di omologazione culturale, dettata da poteri esterni, che parla di deboli e poi agevola lo sfruttamento proprio dei più deboli". Borghi si riferisce a "una cultura che arriva dagli Stati Uniti. Una spinta fortissima a parlare di diritti sganciata dai doveri". Poi ha ribadito che la sua "è una scelta individuale. Non provoco scissioni e non faccio proselitismo". Per il senatore "se non si organizza uno spazio politico arriveremo a una Meloni che si prenderà un pezzo di mondo riflessivo e cattolico". Borghi ha specificato che ritiene che Renzi "possa insieme ad altre figure contribuire alla nascita di un nuovo soggetto".
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Boccia: "Ora Borghi lasci il Copasir"
Borghi era stato indicato dal Pd componente del Copasir. "Se fossi stato presidente" della Commissione "mi sarei dimesso", ha commentato, "ma permanendo nella mia condizione di parlamentare di opposizione rispetto la prassi parlamentare e anche il ruolo per il quale sono stato indicato". Sul tema in serata è intervenuto anche il presidente dei senatori dem Francesco Boccia. "Sono amareggiato sul piano personale e deluso sul piano politico. Ho appreso della decisione di Enrico Borghi leggendo la prima rassegna stampa stanotte. Ovviamente oggi gli ho parlato e chiesto formalmente di lasciare il Copasir, perché in organismi come quello ci si sta in rappresentanza di un partito e non a titolo personale". Poi Boccia ha proseguito: "Mi sembra che il miglior commento lo abbia fatto il gruppo dirigente del Pd del suo territorio. Personalmente penso che non siamo in Parlamento a rappresentare solo noi stessi. E sinceramente non vedo le ragioni che motivino la sua scelta, nè nel merito, nè nel metodo. Si discute, ci si confronta, ci sono sensibilità diverse, ma il Pd è una grande comunità. Come con tutte le senatrici e i senatori del gruppo avevo avuto un colloquio personale con lui, per ragionare del suo lavoro nel Copasir e per capire quali altri impegni potessero esserci per lui".