Naufragio di Cutro, perché il ministro Matteo Salvini è sotto attacco: cosa è successo

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“Pensare che il ministro dei Trasporti che è papà abbia non solo detto ma anche solo pensato di non intervenire è un oltraggio: chi vuole fare polemiche, far politica su questo, lasci in pace lo Stato, la Guardia costiera” ha detto il vicepremier

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"Solo pensare che il ministro dei Trasporti che è papà abbia non solo detto ma anche solo pensato di non intervenire è un oltraggio: chi vuole fare polemiche, far politica su questo, lasci in pace lo Stato, la Guardia costiera. Se uno non è avvisato non interviene, se è avvisato a cose avvenute fa il possibile. Prima della strage nessuno è stato avvisato". Così il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, durante una iniziativa della Fondazione Luigi Einaudi. Il leader della Lega è stato bersaglio di diversi attacchi perché sarebbero emersi ritardi nei soccorsi nella strage di Cutro da parte della Guardia Costiera, che dipende dal ministero delle Infrastrutture. Salvini ha ribadito che sulla tragedia in cui hanno perso la vita più di 60 persone, tra cui tanti minori, lui non ha alcuna responsabilità.

 

La polemica sui soccorsi

Sabato scorso alle 23.03 un velivolo Frontex ha segnalato la presenza del barcone a 40 miglia dalla costa calabrese, alle 4 di domenica mattina è avvenuto il tragico impatto del barcone contro la secca. Durante quelle 5 ore dalla barca non è partito nessun Sos. Inoltre la procedura Sar di ricerca e salvataggio non è stata richiesta prima di domenica mattina. Secondo l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex "le termocamere a bordo dell'aereo hanno rilevato una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua e altri segni che avrebbero potuto esserci persone sotto il ponte. Ciò ha sollevato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex che ha poi informato le autorità". Per il ministro dell'Interno Piantedosi l'agenzia Frontex non aveva segnalato situazioni problematiche a bordo, anzi aveva sottolineato una "buona galleggiabilità dell'imbarcazione". Dopo lo schianto I primi soccorsi sono arrivati alle 4.30, solo dopo sono intervenute le altre forze dell'ordine e la Guardia costiera, intorno alle 5.30.

L'operazione Sar

La prima pattuglia di terra della Guardia costiera aveva riferito di cadaveri e di numerose persone in stato di ipotermia in spiaggia: in quel momento è stata dichiarata l'operazione Sar, ma era già troppo tardi. Col termine ricerca e soccorso, abbreviato con l'acronimo Sar (dall'inglese search and rescue), si indicano un insieme di operazioni di salvataggio condotte da personale addestrato a tale scopo e all'impiego di specifici mezzi navali, aerei o terrestri volti alla salvaguardia della vita umana in particolari situazioni di pericolo e ambienti ostili come montagna, terra o mare. Ogni Paese ha assegnate delle zone di competenza nelle quali è tenuto a fornire una simile operatività.

STECCATO DI CUTRO, CROTONE, CALABRIA, ITALY - 2023/02/28: The remains of the boat and one life jacket. In Steccato di Cutro, near Crotone, in Calabria, southern Italy, a tragedy occurred at sea, 63 migrants died of drowning, including some children, due to the storm that broke the boat on which they were arriving in Calabria . It would appear that there were around 250 on the boat. 81 survived by swimming to the beach. (Photo by Alfonso Di Vincenzo/KONTROLAB/LightRocket via Getty Images)

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