Il candidato alla segreteria del Pd in un'intervista al Corriere della Sera parla delle sue due grandi passioni: il calcio e la politica. La Meloni " è una che ha fatto la gavetta", della Schlein " se toccherà a me, la metterò nella segreteria" e sulle primarie del 26 febbraio scommette che verranno in tanti a votare perchè "la Sinistra esiste ancora in Italia"
“Sono stato un comunista emiliano. E non ho nulla di cui vergognarmi; anzi, ne sono orgoglioso”. Così si descrive il candidato alla segreteria del Pd e presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini in un’intervista al Corriere della Sera. Si definisce “ malato di calcio” e da piccolo sognava di fare il calciatore: “volevo giocare centravanti ma a nove anni fui operato” poi a vent’anni ha iniziato a fare politica nel Pci. “Non posso e non voglio dire di non essere mai stato comunista” afferma Bonaccini che ricorda: “Quando Occhetto disse che dovevamo cambiare nome e simbolo, pensai: finalmente. E convinsi i miei genitori”. Padre camionista, madre operaia emigrata in Svizzera " entrambi erano militanti” ammette Bonaccini che dichiara “ il comunismo sovietico ha distrutto la libertà” poi aggiunge “ però bisogna ricordare che i comunisti italiani hanno contribuito a liberare il Paese. E a fare dell’Emilia una Regione tra le più ricche d’Europa, mentre nel ’46 era tra le più povere d’Italia”.
"Meloni un’avversaria, mai una nemica”
Alla domanda di Aldo Cazzullo: Oggi c’è un pericolo fascista in Italia? Bonaccini risponde di no. “Giorgia Meloni non è fascista. Semmai il pericolo è un sovranismo amico di Paesi che hanno torsioni autoritarie, come l’Ungheria”. Sempre nell'intervista al Corriere della Sera il candidato alla segreteria Pd osserva che il presidente del Consiglio è “ una che ha fatto la gavetta. Per lei è stata particolarmente dura, perché è una donna, e la politica italiana è molto maschilista. Se vincerò le primarie, le chiederò un incontro” conferma Bonaccini “ Non certo per discutere del bilancio” spiega l’esponente Dem “ ma per dirle che la considero sempre un'avversaria, mai una nemica”.
approfondimento
Pensioni, le ipotesi di riforma per superare la legge Fornero
"Se c’è da accogliere i migranti, noi ci siamo”
Parlando di migranti Bonaccini ricorda: “A Natale qui in Emilia-Romagna ne sono arrivati 130 salvati in mare, non dimenticherò mai i loro occhi; nessuno deve morire annegato. E se ci sarà da votare un provvedimento del governo che condividiamo, nell’interesse nazionale lo faremo”.
approfondimento
Meloni e Macron, oggi colloquio telefonico su Ucraina e migranti
"La sinistra in Italia esiste ancora”
In questa legislatura staremo dove ci hanno collocati gli elettori: all’opposizione. Al governo andremo solo se vinceremo le prossime elezioni”. E della Schlein cosa pensa? “L’amicizia e l’affetto non verranno mai meno. Se toccherà a me, la coinvolgerò nella segreteria. Se toccherà a lei, mi metterò a sua disposizione”. A proposito delle primarie del 26 febbraio Bonaccini è sicuro che verrà tanta gente a votare. “ Siamo l’unico partito a farle. La sinistra in Italia esiste ancora. Ha voglia di riscatto. E lo dimostrerà”. Il Pd non rischia la scomparsa, peggio rischia l’irrilevanza. “Io sono per tornare alla vocazione maggioritaria. Che non significa non fare alleanze, che sono necessarie. Significa non delegare nulla a nessuno. Non delego i voti di sinistra ai 5 Stelle, né i voti moderati al Terzo polo. Vogliamo andare a prenderceli noi. E anche a prenderli a destra”.