Salvini: revocare patente a vita a chi guida in stato di ebbrezza o sotto effetto droghe

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Il ministro delle Infrastrutture e trasporti alla presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale: ''Dobbiamo intervenire sulle sanzioni, non tanto economiche e penali, ma in termini temporali. Diverse associazioni di vittime della strada chiedono la revoca a vita della patente nei casi più gravi. Chi si mette alla guida ubriaco marcio o drogato deve sapere che è un potenziale assassino"

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"Ritengo che nei casi più gravi" di infrazioni stradali "la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata". Lo ha sottolineato il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, osservando che chi guida "ubriaco marcio o drogato è un potenziale assassino". Il leader della Lega, che ha detto di voler convocare un tavolo sul codice della strada prima della fine dell'anno, ha affermato che è necessario "intervenire sulle sanzioni non tanto economiche e penali ma sulle sanzioni in termini temporali".

Il ministro: "Chi si mette alla guida ubriaco o drogato è un potenziale assassino"

Salvini ha sottolineato che "se ci si mette consapevolmente alla guida drogato, ubriaco provocando incidenti con morti e feriti, la sospensione della patente per uno o due anni non è sufficiente. Ci sono diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada che chiedono la revoca vita". Il ministro ha quindi osservato: "Io penso che se qualcuno si mette alla guida imbottito di cocaina, ubriaco marcio è una bomba e un potenziale assassino e quindi se non la revoca a vita però almeno la sospensione per 10 anni del diritto di guidare penso che sia sacrosanto". 

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"Dobbiamo intervenire sui punti patente"

Salvini ha sottolineato che "è giusto sanzionare gli automobilisti irresponsabili, e le cronache di questo fine settimana lo dimostrano. È chiaro che non sali in auto in sette. Su questo puoi fare tutta l'educazione stradale che vuoi, puoi mettere la prevenzione che vuoi, mi sembra oggettivo", facendo un chiaro riferimento all'incidente avvenuto ad Alessandria domenica scorsa dove sono morti tre giovani, anche se l'auto dove viaggiavano era omologata per proprio per sette persone. Poi ha spiegato: "Dobbiamo intervenire sui punti patente, perché stando alle statistiche di qualche anno fa gli italiani erano corretti alla guida, perché il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono 'solo' lo 0,24%, che sono 100 mila persone. Questo ci deve far riflettere'".

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