Il segretario, a Che tempo che fa, parla del futuro del Pd: entro fine febbraio o inizio marzo "avremo un nuovo Partito democratico". Sarà previsto un cambio di nome? "Discuteremo anche di questo", afferma. Intanto, nei prossimi giorni, sarà presentata l'agenda dei dem in Parlamento
"Dobbiamo essere pronti a fare quello che gli italiani ci hanno chiesto: fare la prima opposizione a questo governo in modo intransigente e costruttivo. Fare un'opposizione sia in Parlamento sia nel Paese, di piazza quando necessario". A dirlo, a Che tempo che fa su Rai 3, è il segretario del Pd, Enrico Letta. La speranza è che l’opposizione sia "il più unitaria possibile". E sul M5s, Letta spiega: "Ha svolto un ruolo importante, noi governiamo con loro" in alcune regioni come il Lazio, dove si tornerà al voto (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - DOPO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24).
"Un nuovo Pd entro l'inverno"
Poi un passaggio sul futuro del Partito democratico: "Tutti coloro che vogliono costruire un alternativa" partecipino al "processo costituente del nuovo Pd", è l’invito di Letta. "È un campo in cui non è deciso nulla e sarà appassionante. Vengano e partecipino e entro l'inverno", ovvero fine febbraio o inizio marzo, "avremo un nuovo Pd". Sarà previsto un cambio di nome? "Discuteremo anche di questo. Saremo liberi di discutere di tutto", spiega il segretario che esclude invece "lo scioglimento del partito". E a questo proposito ricorda: "Abbiamo 5 milioni di italiani che ci hanno votato e chiesto di fare opposizione".
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Intanto, nei prossimi giorni, sarà presentata l'agenda dei dem in Parlamento: una proposta che spazierà dal disallineamento, anche solo a livello nazionale, del prezzo del gas da quello dell'energia elettrica, al salario minimo, fino allo ius scholae su cui si erano fatti "passi avanti", ricorda Letta. Bonacchini e Schlein? "Grandi risorse e ricchezze per il futuro del centrosinistra, così come altri. Molti hanno ironizzato sul fatto delle troppe candidature, io penso sia un bene", ha poi sottolineato il segretario, precisando di avere una sua idea sulla futura leadership, ma di volere accompagnare il processo con "neutralità" sul fronte delle candidature.