Elezioni, Silvio Berlusconi a Sky TG24: "Guardiamo a Bruxelles, non a Budapest"

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Il leader di Forza Italia è stato ospite di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale  e dedicato all’imminente voto per il rinnovo del Parlamento, previsto il 25 settembre. Tanti i temi toccati, dalla collocazione dell'Italia sullo scacchiere internazionale fino al caro energia, passando per l'occupazione giovanile e il reddito di cittadinanza

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“L’Europa di Orban non è e non sarà mai la nostra Europa”. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato l’ospite di questa sera di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale  e dedicato alle elezioni del 25 settembre. (VERSO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI I VIDEO - LE NEWS IN DIRETTA - IL TEST PER CAPIRE CHI VOTARE - TROVA IL TUO COLLEGIO). Presente anche il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. (ELEZIONI: LE IDEE DEI LEADER A CONFRONTO). Tanti i temi affrontati: dal caro energia, per affrontare il quale "può essere necessario ricorrere a provvedimenti economici straordinari" come uno scostamento di bilancio che "va concordato con l'Europa”, al reddito di cittadinanza, che "non va abolito" ma "deve essere ristrutturato". Con lo spazio anche per un ricordo della Regina Elisabetta II, i cui funerali si sono celebrati oggi. (ELISABETTA II: IL FUNERALE - TUTTE LE FOTO - I CAPI DI STATO PRESENTI)

“Ricordo commosso di Elisabetta II”

“Per me queste sono giornate frenetiche, però oggi come miliardi di abitanti del pianeta mi sono voluto  fermare per seguire l'ultimo saluto alla regina Elisabetta. L'ho  fatto nel ricordo commosso degli incontri che ho avuto con lei  in diverse occasioni, in qualità di presidente del Consiglio italiano”, ha detto Berlusconi. “Con lei oggi se n’è andata una pagina importante  della storia non soltanto del Regno Unito, ma del mondo, e in particolare del nostro mondo, dell'occidente, del mondo libero.  Si aveva la percezione chiarissima, conversando con lei, di tutto ciò che rappresentava, dell'autorevolezza di un'istituzione antichissima, della sua storia personale attraverso un secolo di vicende europee". Il leader di Forza Italia ha poi aggiunto: "Al tempo stesso di lei colpiva il garbo, la capacità di mettere a proprio agio ogni interlocutore, la competenza con la quale trattava tanti argomenti. Si era informata e sapeva che condividevamo due passioni, quella per i cani e quella per i giardini, gli alberi, le piante: oltre ai grandi temi della politica mondiale, mi ha intrattenuto a lungo su questi argomenti, in apparenza minori, con autentica passione e sorprendente competenza. Oso dire che pur nel rigoroso rispetto delle forme, al quale la Regina non veniva mai meno, fra lei e me fosse nata una cordiale simpatia”.

“Concordare scostamento con Europa

Sul caro energia, poi, il leader di Forza Italia ha detto: “Siamo di fronte a un rischio molto grave. Come in guerra, può essere necessario ricorrere a provvedimenti economici straordinari. Lo scostamento di bilancio è uno di questi, ma dev'essere davvero l'ultima spiaggia. E ovviamente va concordato con l'Europa”, ha spiegato il leader di Forza Italia. "Poi naturalmente bisogna affrontare i problemi strutturali, le grandi omissioni che ci hanno portato a questa situazione. La politica dei no della sinistra, no ai rigassificatori, no ai termovalorizzatori, no persino alle energie rinnovabili, con la scusa del paesaggio, no naturalmente alla ricerca sul nucleare di quarta generazione, nonostante l'Europa stessa ci dica che è l'energia pulita del futuro. Naturalmente appena saremo al governo opereremo una totale inversione di linea, dando il via a tutte queste infrastrutture per mettere il paese al riparo da analoghe crisi in futuro. Ma sono interventi che richiedono tempo, purtroppo, non possono incidere su un problema che richiede risposte immediate per le famiglie e per le imprese".

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“Su sanzioni allineati all’Occidente”

“Noi siamo nell’Europa, nella Nato, nell’Occidente, dobbiamo avere le stesse politiche degli altri Paesi”, ha detto Berlusconi sulle sanzioni. “Hanno fatto malissimo alla Russia, riducendo di 10 punti il prodotto interno lordo e aumentando la povertà. L’abbandono della Russia da parte delle società occidentali, ha provocato migliaia di disoccupati". Il leader di Forza Italia ha poi aggiunto che, "oltre le sanzioni, la Russia era in rapporti molto cordiali con molti paesi europei tra cui l’Italia, oggi si trova tutti i paesi europei insieme contro di lei. Ha capovolto la situazione che avevo creato nel 2002 a  Pratica di mare con la fine della guerra fredda”.

"L'Europa di Orban non sarà mai la nostra"

Sul piano internazionale ha poi assicurato che "il nostro riferimento in Europa è il Partito popolare europeo. La maggiore famiglia politica in Europa, quella che gestisce i vertici dell'Unione Europea, che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia. La signora von der Leyen, presidente della Commissione Europea, e la signora Metzola, presidente del Parlamento Europeo, sono entrambe espressione del nostro partito". E ha aggiunto: "Noi siamo quell'Europa, siamo la garanzia che l'Italia guarderà a Bruxelles e non a Budapest. Dopo di che aggiungo che Orban è un leader democraticamente eletto e merita rispetto, è anche un mio amico, ma l'Europa di Orban non è e non sarà mai la nostra Europa. Di questo lo stesso Presidente del Ppe, Manfred Weber ci ha chiesto di farci garanti".

“Reddito di cittadinanza non ha abolito povertà”

“Il reddito di cittadinanza oggi lo vedo come la risposta sbagliata a un problema reale. Noi non abbiamo mai pensato di abolirlo”, ha detto Berlusconi. “In certe situazioni deve essere incrementato. Deve però essere ristrutturato per servire davvero a chi ha bisogno. In Italia ci sono 4 milioni e 750mila persone che vivono in povertà assoluta. È una vergogna nazionale, bisogna attraverso la crescita ridurne il numero. Nel frattempo però nessuno deve essere lasciato indietro. Il reddito di cittadinanza però non ha abolito la povertà, ma creato abusi. Non ha creato lavoro ai giovani. La strada da offrire è tutt’altra, è una retribuzione decorosa anche per il lavoro precario. Ma soprattutto è creare posti di lavoro stabili a tempo indeterminato per poter costruirsi un futuro, rendendo vantaggioso per le imprese assumerli”.

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“Meloni pericolo per democrazia? Ridicolo”

Sull’alleata di governo Giorgia Meloni il leader di Forza Italia ha poi detto: “Non è certo un difetto, ma viene da una storia e da una cultura politica che non è la mia. Accusarla per questo di tendenze autoritarie o di essere un pericolo per la democrazia è semplicemente ridicolo. È innegabile invece che abbiamo un linguaggio diverso, riferimenti culturali diversi, ci rivolgiamo ad un elettorato diverso. Noi rappresentiamo nella coalizione i liberali, i cristiani, i riformatori, i garantisti, gli europeisti, agli atlantisti".

“Noi determinanti numericamente e politicamente”

"Io mi occupo delle cose importanti. Dei grandi temi della politica mondiale, del dramma della povertà, del futuro dei giovani. Non ho davvero tempo per seguire le fantasie e le illusioni del signor Calenda”, ha detto Berlusconi riguardo l’eventuale maggioranza Ursula ventilata dal leader di Azione. “Posso solo dire che qualunque risultato ottengano, non cambierà nulla perché, non essendo riusciti a coalizzarsi con nessuno, per effetto della legge elettorale otterranno una ridottissima presenza in Parlamento, confinata all'opposizione e del tutto ininfluente". "Noi, e solo noi, saremo i centristi che governeranno il Paese nei prossimi anni”, ha detto ancora Berlusconi. “Saremo in ogni caso determinanti, numericamente e politicamente. Ma più forte sarà il nostro peso nella coalizione, meglio potremo garantire il profilo liberale ed europeista dell'azione di governo".

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“Non decido io ruolo ma non faremo a meno Draghi”

"Sono stato io a volere Mario Draghi alla guida di Bankitalia, superando l'ostilità di Tremonti, e poi alla presidente Bce, superando le riserve ben più pesanti di Angela Merkel”, ha rivendicato il leader di Forza Italia sul presidente del Consiglio uscente. “Sono stato io il primo ad indicarlo come la persona adatta a guidare il governo di emergenza. Quindi, non sta a me dire quale ruolo vorrà assumere in futuro, ma certo non rinunceremo alla competenza e al prestigio di Mario Draghi".

“Monza in A una sfida”

Spazio, infine, per lo sport: “Sono un milanista, lo ero da bambino, l'ho portato dove tutti sappiamo, lo resterò sempre. Poi c'è il Monza, la squadra della terza città lombarda. Allora ho sentito questa come una sfida: prendere il Monza e portarlo in A, dalla D, un modo per dare una gioia a tutta la Brianza: è una provincia bellissima. Per questo tutte le famiglie nobili milanesi hanno una casa in Brianza". (IL MONZA BATTE LA JUVENTUS)

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