Elezioni politiche 2022, il centrodestra, Orban e l'Europa

Politica

Massimo Leoni

La nuova puntata de "La Guida" di Massimo Leoni. Che ci aiuta, in questi giorni, a orientarci nel cammino verso le prossime elezioni

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La verità di cui parlavamo nell’ultima guida è arrivata. Ed è, come sembrava importante, istituzionale. L’ha enunciata Gabrielli al Copasir, l’ha confermata il presidente del consiglio in conferenza stampa. La Russia non ha finanziato illegalmente nessun candidato e nessun partito politico che compete nelle ormai imminenti elezioni italiane. Il tempo è giusto. La notizia ottima. E ci permette di parlare di politica.

Un fatto molto importante è accaduto al parlamento europeo, riunito per decidere su un tema cruciale e inedito. Se cioè uno degli stati membri, l’Ungheria di Viktor Orban sia una democrazia. A larghissima maggioranza ha deciso che no, non lo è. Che a Budapest c’è piuttosto – la formula adottata da Strasburgo – un regime ibrido di autocrazia elettorale. In sostanza, se si gratta sotto la copertura formale delle elezioni, in Ungheria di democratico c’è poco o niente. Un po’ come in Russia, insomma. Anche i moderati del Ppe, a lungo compagni di viaggio di Orban, sono d’accordo. Non così il gruppo dei conservatori e riformisti; e quello di identità e democrazia. Cioè, per l’Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord. È un fatto di grande rilievo politico, sotto molti punti di vista. Il primo: certifica che rispetto all’idea di Europa, la coalizione di centrodestra ha idee molto diverse. Berlusconi è stato, subito, insolitamente duro: da un governo che esce dai binari dell’europeismo e della democrazia liberale - quelli dai quali ha deviato Orban, per intenderci - Forza Italia uscirebbe subito. Tradurre punti di vista così diversi in indirizzo politico, se e quando al governo, non è problema banale.

Un altro punto di vista è la necessità di trasparenza, anche in campagna elettorale: se si consideri o no il governo ungherese democratico e, soprattutto, se lo si consideri o meno un modello verso cui tendere, bisognerà dirlo con chiarezza prima del 25. Magari porta altri voti, ma certo è tema rilevante assai. Un’ultima cosa: a chi pensa che il presidenzialismo porti dritto verso una democrazia autoritaria, va ricordato che l’Ungheria è una democrazia parlamentare (ELEZIONI- TUTTE LE NEWS IN DIRETTA) - (ELEZIONI POLITICHE - LA SFIDA DEL VOTO).

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