Giornata nella capitale per il segretario del Pd: prima l'incontro con la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, poi il confronto con Giorgia Meloni nella sede del Corriere della Sera
Continua con una giornata nella capitale la campagna elettorale di Enrico Letta in vista delle elezioni del 25 settembre. Il segretario del Pd ha partecipato in mattinata a un incontro organizzato dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA). Poi in serata c'è stato il confronto con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nella sede romana del Corriere della Sera (LO SPECIALE DI SKY TG24: VERSO IL VOTO - TUTTI I VIDEO - CASA ITALIA: LE INTERVISTE AI LEADER POLITICI - NUMERI-LA SFIDA AL VOTO - TROVA IL TUO PARTITO: IL QUIZ DI SKY TG24 - TROVA IL TUO COLLEGIO - LE NEWS LIVE).
"Se vincesse centrodestra finirebbe la pacchia per l'Italia"
A margine degli incontri con i leader politici organizzato da Cna, Letta osserva che "Meloni ha detto che finirebbe la pacchia per l'Europa" se vincesse il centrodestra, "io temo che finirebbe la pacchia per l'Italia, sarebbe un grandissimo problema in prospettiva soltanto pensando in termini di rapporto con il Pnrr e i soldi europei da spendere, le grandi scelte fatte insieme all'Europa. Penso che la questione della pacchia vada pensata in altro modo". "Un'Italia governata da noi, in continuità con il lavoro di Draghi - rincara il leader dem - può ottenere risultati certamente molto migliori da quelli di un governo di centrodestra guidato da Meloni che ieri ha spiegato agli europei 'la pacchia è finita'. Una frase difficile da capire, ma per quello che ho capito, inquietante".
"Settimana decisiva per energia, non aspettare ancora"
"Lo scostamento? È la settimana decisiva, nella quale bisogna prendere delle decisioni importanti, il caro-energia va fermato - dice ancora Letta - Noi abbiamo chiesto al governo un intervento su più fronti: da una parte il disaccoppiamento tra energia prodotta da gas e rinnovabili, perché è la causa del disastro che si è creato; il raddoppio del credito di imposta, sia per le attività per energivore sia per le altre attività; e l'introduzione di una bolletta luce sociale. Questi tre interventi secondo noi vanno messi in campo subito per aiutare a pagare le bollette che sono arrivate già per evitare che ce ne siano altre. Al governo abbiamo detto che siamo pronti a fare la nostra parte e in questa settimana le decisioni non vanno dilazionate ulteriormente perché la situazione economica è diventata insostenibile". E aggiunge: "A livello europeo il governo deve avere la forza di far passare delle posizioni su cui ci sono delle opposizioni, come dimostra il rinvio al 7 ottobre. C'è l'opposizione olandese, che ha un riferimento culturale e di politica economica e territoriale. Ma anche dell'Ungheria di Orban: un'opposizione di uno secondo cui ora non si può in questo momento fare qualcosa che metta le dita negli occhi di Putin. Esattamente la linea opposta alla nostra".
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"Ius scholae per integrazione, destra sbaglia"
"Lo Ius scholae non c'entra nulla con l'arrivo di nuovi migranti - osserva poi Letta - Le politiche migratorie si risolvono con una cooperazione rafforzata a livello europeo che deve trovare lì le soluzioni per redistribuire tra i Paesi europei che decidono di farne parte i pesi e gli impegni per riuscire a reggere i flussi migratori. Lo Ius scholae fa parte dell'integrazione in Italia dei figli degli immigrati che sono già qui, e sono italiani a tutti gli effetti. Il fatto di continuare, da parte della destra, di impedire che diventino cittadini è una scelta profondamente ingiusta e sbagliata".
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"Confronto con Meloni utile per la gente"
Letta parla poi del confronto con Giorgia Meloni nella sede romana del Corriere della Sera: "In politica bisogna tentare di avere rapporti umanamente buoni con tutti, cerco di essere più focalizzato possibile sul rapporto umano, che voglio salvaguardare dalla distanza politica. Ho una profonda distanza e lontananza politica da tutto quello che rappresenta Meloni e dall'Italia che vuole rappresentare. Il che non mi impedisce avere rapporto cordiale e positivo, è un fatto di civiltà in un Paese che ha spesso mescolato le cose". "Oggi ognuno dirà la sua su vari temi, un momento utile e importante che affronto con molta tranquillità, non dico serenità… - ha sorriso Letta - Credo sia utile per la gente che ci seguirà, si farà un'idea delle differenti posizioni una accanto all'altra, una opposta all'altra".
“Per noi naturali alleanze con Ue e Nato”
Nel corso del confronto, Letta ha detto: "Per noi non difficile scegliere le alleanze internazionali, da sempre si basano su due cardini, europeo e atlantico e sarà sempre così". Sul Pnrr Letta ha aggiunto che "non va rinegoziato" perché se lo si chiedesse "daremo a chi ci presta quei soldi un messaggio, che l'Italia è inaffidabile”. Il segretario dem ha aggiunto che "dentro il Pnrr ci sono già i meccanismi per rimodularlo sulle necessità dovute alla crisi energetica".
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“Sanzioni funzionano, avanti con esse”
"Noi vogliamo una Italia che conta in Europa, non che protesta. Come Draghi, che è andato a Kiev con Macron e Scholz: quella è la fotografia”, ha detto Letta sulla posizione internazionale del Paese. “Un'Italia che conta non che pone il veto con Polonia e Ungheria, anche perché noi abbiamo l'Euro". Sulla guerra in Ucraina il segretario dem ha aggiunto che le sanzioni contro la Russia "funzionano" per cui occorre andare avanti con esse, anche se hanno "un costo per le imprese e le famiglie" italiane che quindi "vanno aiutate e protette" soprattutto sui costi dell'energia.
“Sì a salario minimo e reddito cittadinanza, ma va cambiato”
"Noi l'unica riduzione fiscale che proponiamo è quella sul cuneo fiscale, per dare a lavoratori una 14ma in più”, ha detto Letta. “Dà ai lavoratori un salario più solido davanti a una inflazione così alta. Aiuta anche il datore di lavoro e combatte il lavoro nero. Nel nostro programma sono indicate tutte le coperture, dalla carbon tax e dalla lotta all'evasione fiscale, come anche nei piani del governo Draghi, e da qui avremo una politica economica credibile. Giovedì alla Camera dirò quello che occorre fare, ma va fatto insieme all'Europa, sapendo che stiamo su una montagna di debito, salvata solo dall'essere parte dell'Ue". Sulle retribuzioni ha poi detto: “Il salario minimo, nella logica contrattata, per evitare che più di 3 milioni di lavoratori guadagnino meno di 9 euro, che è uno scandalo. Va inoltre mantenuto il reddito di cittadinanza perché "ha aiutato a contrastare la povertà". "Secondo noi dovrà continuare per questo ma sulle politiche attive deve cambiare perché non ha funzionato".
“Vicepresidente Csm sia indicato da Quirinale”
"La legislatura si chiude con delle importanti riforme del ministro Cartabia. Nei prossimi anni occorre un completamento con un obiettivo: giustizia per i cittadini. Quindi digitalizzare, depenalizzare, pene alternative. Noi siamo per un'Alta corte sopra il CSM che faccia un controllo superiore con tutti equilibri e compensazioni. Penso che occorra cambiare su questo la Costituzione, e penso che il vicepresidente del Csm sia nominato su indicazione del presidente della Repubblica, e non con scontri tra correnti”, ha aggiunto Letta.
“Il 25 settembre sarà referendum, come Brexit”
"Il 25 settembre ci sono due opzioni radicalmente diverse: su ambiente, diritti, Europa, noi perseguiamo un obiettivo e se vincesse l'altra parte l'Italia andrebbe dall'altra parte. È un bivio, un referendum, come l'Inghilterra con Brexit. I miei toni sono lineari, anzi sono accusato di essere fair, ma dietro la cortesia non c'è nessuna mollezza, anzi". Ha detto il segretario del Pd Enrico Letta. Parlando poi dello slogan di Fdi "Dio, patria e famiglia", ha aggiunto: "Per noi la società deve essere basata sulla diversità e non sull'omologazione, deve basarsi sui diritti delle persone".