Lo ha detto il segretario dem a “La Stampa”, alla luce della decisione di Carlo Calenda di rompere con l’alleanza di centrosinistra. “Questa logica del centro è residuale rispetto a comportamenti individuali, non c'è una strategia politica. E visto che non vedo folla di elettori leghisti o di Fratelli d'Italia che corrono verso di loro, è un modo per aiutare Meloni e Salvini, non per contrastarli”, ha poi aggiunto
“Calenda può stare, secondo quello che ha detto, solo in un partito che guida lui, in una coalizione di cui è il solo leader, in cui non ci sia nessun altro”. Così Enrico Letta, segretario dem, ha commentato, in un’intervista concessa al quotidiano “La Stampa”, la decisione di Carlo Calenda di rompere con l’alleanza di centrosinistra. “Se un politico, un uomo di Stato, fa saltare gli accordi che ha firmato perché ha cambiato idea non c'è più politica, stiamo su Twitter dove si può cambiare idea ogni minuto. Ecco credo che Calenda abbia scambiato Twitter col mondo reale”, ha proseguito Letta, secondo cui alla base di questa scelta, ci sarebbero ragioni “non facilmente comprensibili” che contribuiscono ad “aiutare Meloni e Salvini, non a contrastarli”.
Letta: “Ognuno fa la sua corsa”
“Le cose che ha detto in questi giorni e nell'intervista con Lucia Annunziata su Raitre denotano che è sufficiente a se stesso, incapace di parlare con chiunque altro”, ha argomentato ancora il segretario del Partito Democratico, definitosi “esterrefatto” dopo la decisione di Calenda, anche perché, ha sottolineato “il principio fondamentale del diritto è pacta sunt servanda”. Preso atto di quanto successo, Letta ha confermato poi che, per quanto concerne il Pd, “le alleanze sono chiuse. E' stato fin troppo complicato ora pensiamo solo alla campagna elettorale a parlare dei nostri temi e incontrare le persone”. Da oggi, “ognuno fa la sua corsa”, ha ribadito, chiudendo anche ad una possibile alleanza con il M5S.
Logica del centro è “residuale”
“Trovo che quanto abbia fatto sia gravissimo nei contenuti e nel metodo” ha incalzato ancora il segretario dem, entrando nei dettagli del mancato accordo. “Calenda ha fatto di Fratoianni e Sinistra Italiana un totem gigantesco, quando evidentemente il nostro accordo, di cui era per perfettamente al corrente, proviene da un rapporto storico e nasce soprattutto per il lavoro che abbiamo fatto a livello europeo con i Verdi”, ha spiegato. “Ha ingigantito una questione inesistente per giustificare il fatto che ha cambiato idea”, ha sottolineato ancora. Su Calenda, oltre che su Matteo Renzi, Letta ha detto che “sono stati eletti entrambi col Pd e Sono loro ad avere un problema, non noi. Devono spiegare all'opinione pubblica quello che mi sembra evidente: non riescono a stare in un gioco di squadra. O comandano o portano via il pallone”, ha detto il leader del Pd. “Questa logica del centro è residuale rispetto a comportamenti individuali, non c'è una strategia politica. E visto che non vedo folla di elettori leghisti o di Fratelli d'Italia che corrono verso di loro, è un modo per aiutare Meloni e Salvini, non per contrastarli”, ha concluso.