
Tensione Governo-M5S: cos’è successo tra Conte, Draghi e Grillo e le possibili conseguenze
Il caso è esploso dopo che il sociologo De Masi, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha riferito che Draghi avrebbe chiesto a Grillo di rimuovere Conte dal Movimento perché inadeguato. Circostanza smentita da Palazzo Chigi, mentre il presidente del Consiglio e l’ex premier si sono sentiti con una telefonata definita in ambienti pentastellati "tosta e dura". Poi Draghi ha assicurato: il governo "non rischia" ma "non si fa senza i 5 Stelle". I due si incontreranno a Palazzo Chigi nel pomeriggio del 4 luglio

C’è aria di crisi fra il Governo e il M5S, tanto che ambienti qualificati del Movimento riferiscono di un crescente pressing di iscritti e parlamentari su Giuseppe Conte per uscire dall’esecutivo e mantenere eventualmente l'appoggio esterno
GUARDA IL VIDEO: Draghi: no governo senza M5s. Grillo? vorrei vedere messaggi
Il caso è esploso mercoledì dopo l'intervista al Fatto Quotidiano del sociologo Domenico De Masi, che ha detto: "Grillo mi ha raccontato che Mario Draghi gli ha chiesto di rimuovere Giuseppe Conte dal M5S, perché inadeguato"
Conte contro Draghi: “Grave si intrometta”, e sale al Colle. Premier: “Ci siamo parlati"
Non è mai successo, ha smentito Palazzo Chigi molte ore dopo, quando ormai il caso era deflagrato, contestualmente alla decisione di Draghi di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid per rientrare a Roma in serata e partecipare al Consiglio dei ministri di giovedì
Draghi al Quirinale da Mattarella per fare il punto su G7 e vertice Nato a Madrid
Intanto però la polemica era scoppiata, con Conte che all’ora di pranzo si è presentato in sede, davanti alle telecamere, per assicurare che Grillo gli "aveva riferito di queste telefonate" di Draghi, chiarendo di sentirsi "sotto attacco" e denunciando "un’intromissione grave"
Draghi: “Ottimista, governo non rischia e non si fa senza M5s”
"Noi sin qui abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenerlo con lealtà, correttezza, non nascondendo i passaggi difficili per noi, che ci procurano sofferenza. Sono rimasto sinceramente sconcertato - ha chiarito Conte parlando di Draghi - Abbiamo sempre spinto il governo a essere protagonista in Italia e in Europa e lo spingiamo a essere protagonista in consessi internazionali di telefonate di pace, volte a risolvere i problemi degli italiani, per il caro bollette. Ecco, non immaginavamo che ci fosse anche questo tipo di telefonate"
Governo: oggi telefonata fra Draghi e Conte, lunedì l’incontro
Per Conte tutto ciò è la "conferma che le ultime iniziative, la costituzione di un nuovo gruppo e altri consimili, rispondono a logiche di manovre di palazzo": un chiaro riferimento alla scissione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al suo gruppo "Insieme per il futuro"

Un aggettivo, "grave", usato anche nella tesa telefonata con Draghi, in quel momento impegnato al vertice Nato. "Abbiamo cominciato a chiarirci - ha detto il presidente del Consiglio -, ci risentiamo domani (giovedì, ndr) per vederci al più presto. Il governo non rischia". In serata poi Conte ha avuto un lungo colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui avrebbe riferito la gravità della situazione ma senza parlare dal governo

Inoltre Conte - si spiega sempre in ambienti M5s - avrebbe parlato in modo netto con Draghi ribadendo che quanto accaduto è grave e paventando un problema politico. Una telefonata diretta tra i due, definita "tosta e dura" in ambienti pentastellati e senza un reale chiarimento

Intanto Beppe Grillo nella serata di mercoledì ha lasciato la Capitale, dopo aver cancellato l'ultima riunione con la delegazione pentastellata di governo

"È stanco", "non sta bene", sono le voci che hanno accompagnato le ultime ore a Roma del garante del M5S, che davanti alle telecamere ha lanciato battute criptiche ("Ma cos'è questa cosa di Draghi e Conte", ha detto nel pomeriggio) e lapidarie risposte

Gli alleati hanno assistito a tutto con attenzione ma, per il momento, senza eccessivi timori per la tenuta del Governo. I venti di crisi sono liquidati da vari dem come un "vorrei ma non posso"

Ma non si può dimenticare che sono diversi i punti di vista che separano l'azione dell'esecutivo dalle strategie contiane. Basti pensare alla questione delle armi per l'Ucraina, il tassello finale di un conflitto interno ai 5 stelle che ha portato alla scissione di Luigi Di Maio - ministro degli Esteri e sostenitore a tutto tondo della strategia di politica estera di Draghi - con la nascita di "Insieme per il futuro"

Nella serata del 30 giugno, nella conferenza stampa dopo il Cdm, Draghi si è detto "completamente estraneo" alla vicenda di Conte e ha chiarito di non aver "mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 Stelle": se ci sono "riscontri oggettivi, come mi dicono, vediamoli...", ha affermato, perché "io non li trovo"

Il presidente del Consiglio ha poi assicurato che il governo "non rischia" ma "non si fa senza i 5 Stelle", che sono "fondamentali" e non ci si può "accontentare" di un appoggio esterno né di qualunque altra geometria politica. Il Movimento, ha detto Draghi, "ha dato contributi importanti all'azione di governo", ne ha segnato la "vocazione ambientale" e ne è parte "fondamentale"

L'1 luglio, interpellato sui contatti fra lui e Draghi, sui rapporti nel Governo sulla sua fiducia nel presidente del Consiglio, Conte ha risposto secco: "Un colloquio telefonico oggi e ci incontreremo poi lunedì. Ne parliamo lunedì". I due si vedranno a Palazzo Chigi nel pomeriggio del 4 luglio