
Morto Ciriaco De Mita, da premier a sindaco di Nusco: la storia politica
L'ex presidente del Consiglio aveva 94 anni. Dopo essere stato legale dell'Eni, negli anni '50 si avvicina alla politica con la corrente Sinistra Di Base. Poi, decine di anni tra le file della Democrazia Cristiana, sette alla guida del partito. Con la Dc tra il 1988 e il 1989 è a Palazzo Chigi. Dal 2014 era primo cittadino della sua città natale

È morto l’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc Ciriaco De Mita. Aveva 94 anni
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De Mita si è spento nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione dopo la frattura del femore per la caduta dello scorso febbraio. Ad aprile era stato ricoverato per un’ischemia. De Mita era attualmente sindaco della sua cittadina natale in Irpinia, Nusco
Morto Ciriaco De Mita, l'ex premier e segretario Dc aveva 94 anni
De Mita è nato il 2 febbraio 1928, a Nusco. Dopo gli studi classici, la laurea in Giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano. Prima di entrare in politica lavora come legale per Eni
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Nel 1953 aderisce alla corrente Sinistra di Base. Nel 1956 diventa consigliere nazionale di Democrazia Cristiana, eletto al congresso di Trento. Entra in Parlamento come deputato per la prima volta nel 1963 (in foto, De Mita con Amintore Fanfani)
Morto Ciriaco De Mita, da premier a sindaco di Nusco. VIDEO
La prima esperienza a Palazzo Chigi è invece nel 1968, quando De Mita diventa sottosegretario del ministero dell’Interno. Dopo essere diventato vicesegretario della Dc, durante gli anni ’70 ricopre varie cariche ministeriali
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Dal '73 al '74 è ministro dell'Industria, dal '74 al '76 del Commercio con l'estero, dal '76 al '79 degli Interventi straordinari per il Mezzogiorno

Nel 1982 è segretario nazionale della Dc. Tre anni dopo, per Il Mondo è uno dei tre uomini più potenti d'Italia, insieme a Bettino Craxi e Gianni Agnelli

A De Mita è spesso stata attribuito l'impegno politico nella Dc di nomi come Sergio Mattarella e Romano Prodi, che avrebbe spinto a scendere in campo

Nel 1988 anni dopo, dopo la caduta del secondo esecutivo guidato da Craxi, diventa presidente del Consiglio dei ministri, alla guida di un governo sostenuto dal Pentapartito. Rimane a Palazzo Chigi fino al luglio 1989, anno in cui passa alla presidenza della Democrazia Cristiana, fino al 1992. Lo stesso anno è a capo della commissione bicamerale per le riforme istituzionali

L’anno successivo entra nel Partito Popolare Italiano. Sosterrà poi la nascita dell’Ulivo e della Margherita, per poi aderire al Partito Democratico. Nel 2009, tra le fila dell'UdC, è eletto al Parlamento europeo. Nel 2014 diventa sindaco di Nusco

Cinque anni dopo gli elettori confermano un secondo mandato. Nel 2016 De Mita fu tra i politici più critici contro la proposta di riforma costituzionale dell'allora premier Matteo Renzi. Nel 2017, insieme al nipote Giuseppe De Mita, fonda il movimento L'Italia è Popolare

Il premier Mario Draghi, alla notizia della scomparsa di De Mita, ha espresso le condoglianze alla famiglia, definendolo "protagonista della vita parlamentare e politica italiana nella sinistra democristiana, fino all'ultimo è stato impegnato nelle istituzioni locali"

Sono poi arrivate le condoglianze del capo dello Stato Sergio Mattarella. "La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro”, scrive in una notta il presidente della Repubblica

L’impegno politico di De Mita, continua Mattarella, aveva al centro “l'idea della democrazia possibile”, da cui nasceva “l'attenzione per il rinnovamento e l'adeguamento delle nostre istituzioni”. Non a caso, dice il capo dello Stato, la politica di De Mita “fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell'insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita”

Di De Mita, Mattarella ricorda “l'impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore”, “la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica”. Non da ultimo, Mattarella sottolinea “l'attenzione alle nuove generazioni” di De Mita, portata avanti favorendo “un profondo ricambio di classe dirigente” del suo partito