
Senato, arriva il nuovo Codice di comportamento: basta risse e regali costosi
Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha approvato un nuovo regolamento composto da otto articoli che riguardano, fra l’altro, anche l’uso delle mail. Introdotto un registro per i lobbisti. Ai parlamentari viene chiesto di agire “con disciplina e onore, nel rispetto dei principi di trasparenza, integrità e responsabilità” e di ricordare che “in nessun modo la carica può essere utilizzata per ottenere vantaggi finanziari diretti o indiretti o altri benefici”

Basta risse e occupazione dei banchi del governo e stop ai regali inappropriati. Ma anche un registro per i lobbisti e la raccomandazione di evitare mail “fuori contesto”. Sono queste alcune delle regole del Codice di comportamento approvato dal Consiglio di presidenza del Senato
GUARDA IL VIDEO: Il nuovo codice di condotta dei senatori
Composto di otto articoli, il codice prevede, tra l'altro, che "in nessun modo la carica di senatore può esser utilizzata per ottenere vantaggi finanziari diretti o indiretti o altri benefici la cui accettazione potrebbe determinare una alterazione della libertà di mandato così come previsto dall'articolo 67 della Costituzione""
Caso Open, il Senato vota a favore di Renzi
All'art. 2 è previsto che i senatori esercitino "senza vincolo di mandato la funzione rappresentativa, agendo con disciplina e onore, nel rispetto dei principi di trasparenza, integrità e responsabilità, al fine di prevenire qualsiasi azione o comportamento che possa compromettere il prestigio del Senato"
Vittorio Sgarbi espulso dall’Aula, portato fuori di peso dai commessi. FOTO
Una “stretta” a quei comportamenti che più volte si sono verificati nell’emiciclo, con provocazioni a base di mortadella come quelle viste nel 2008 alla caduta del governo Prodi, fino agli scontri fisici

Il Codice poi, nell’articolo 5, stabilisce che “i senatori della Repubblica verificano che il valore dei doni accettati sia conforme alle consuetudini di cortesia"

Nessun riferimento però alle somme di denaro, cosa che invece il M5s avrebbe voluto inserire con un emendamento che recitava: "I senatori si astengono dall'accettare doni o benefici analoghi, salvo quelli di valore inferiore a 250 euro, offerti conformemente alle consuetudini di cortesia, o quelli ricevuti conformemente alle medesime consuetudini qualora rappresentino il Senato della Repubblica in veste ufficiale"

No anche alle mail “fuori contesto”: l'utilizzo della posta elettronica durante la funzione di senatore deve essere circoscritto al mandato degli eletti e deve essere soggetto al rispetto della disciplina già deliberata nel 2008

Altra norma prevista dal Codice è un registro per i lobbisti che intendono rappresentare al Senato interessi di categoria

Sostanzialmente ricognitivo delle norme già in essere, come quelle relative all'anagrafe tributaria dei senatori, il Codice di condotta introduce la possibilità di sanzioni disciplinari (come quella della sospensione delle sedute) per i membri del Senato che violino le previsioni del codice

Un testo che però non piace al M5S, in particolare a Laura Bottici (in foto), questore del Senato i cui emendamenti sono stati tutti bocciati: "Cosa chiedeva il Movimento? Che nessun interesse privato dovesse influenzare indebitamente l'esercizio delle funzioni istituzionali; che fosse obbligatorio dichiarare tutte le attività patrimoniali, finanziarie e gli eventuali altri incarichi nel settore pubblico o privato; una dichiarazione dei finanziamenti eventualmente ricevuti oltre il tetto dei 3mila euro annui, il rifiuto di regali eccedenti il valore di 250 euro"

"Invece - prosegue Bottici - dietro al Codice di comportamento che è stato votato e approvato oggi, potranno continuare a nascondersi tutti quei comportamenti molto discutibili che purtroppo abbiamo imparato a conoscere fino ad ora"