
Covid, clima, lavoro: tutti i discorsi di fine anno di Sergio Mattarella, dal 2015 a oggi
Il presidente della Repubblica ha tenuto il 31 dicembre 2021 il discorso del suo congedo. Molto è successo nei suoi anni al Colle. Le crisi migratorie, il terrorismo in Europa, i femminicidi in Italia. E poi il cambiamento climatico e la pandemia da coronavirus: gli ultimi anni ripercorsi attraverso i messaggi di auguri di Sergio Mattarella
a cura di Giacomo Cadeddu

Non solo un discorso di fine anno. Quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto venerdì 31 dicembre 2021 è stato anche il messaggio del suo congedo: il 3 febbraio 2022 si concluderà il suo mandato. Molto è successo nei suoi anni al Colle. Le crisi migratorie, il terrorismo in Europa, i femminicidi in Italia. E poi il cambiamento climatico e la pandemia da Covid-19: gli ultimi anni ripercorsi attraverso i messaggi di Sergio Mattarella
GUARDA IL VIDEO: Quirinale, il discorso di fine anno di Sergio Mattarella2015 - LAVORO – Era il 2015 quando Mattarella, inquilino del Colle dal 3 febbraio dello stesso anno, ha fatto il suo primo discorso di fine anno. La parte iniziale del messaggio è stata dedicata al tema del lavoro, che sarebbe diventato una costante negli anni successivi. “L’occupazione è tornata a crescere”, sottolineava il capo dello Stato, mettendo però in luce come “l’uscita dalla recessione economica e la ripresa” non fossero riuscite a porre termine “alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie”
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Il lavoro mancava a “troppi giovani” – “preparati, che hanno studiato e vorrebbero contribuire alla crescita” del nostro Paese -, a “quarantenni e cinquantenni” ormai disoccupati e, soprattutto, “al Mezzogiorno”. A mettere in luce la necessità di un cambiamento, le diseguaglianze “che rendono più fragile l’economia” e le discriminazioni che “aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà”. Mattarella citava l’elemento di ostacolo principale per le prospettive di crescita italiane: l’evasione fiscale, che ammontava a “122 miliardi di euro, 7 punti e mezzo del PIL”
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2015 - AMBIENTE - Nel 2015 Mattarella dedicava un passaggio del suo dicorso a un tema che, anno dopo anno, sarebbe diventato sempre più centrale nel dibattito pubblico. “Il problema dell’ambiente, che a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto”, diceva. Citava le “siccità e alluvioni” causate dai mutamenti della natura e la necessità di “avere maggior cura dei territori”. L’appello: non rassegnarsi alla “società dello spreco e del consumo di cibo, di acqua, di energia”. A confortare Mattarella “la formazione di movimenti spontanei” ambientalisti
2015 - TERRORISMO – Il 2015 è stato l’anno degli attacchi terroristici alla redazione della testata satirica francese Charlie Hebdo e al Bataclan, tra le cui vittime c’era anche l'italiana Valeria Solesin. “Il terrorismo fondamentalista cerca di portare la sua violenza nelle città d’Europa, dopo aver insanguinato terre medio-orientali e africane, ci vuole impaurire, ma non glielo permetteremo”, diceva Mattarella. Per fermarlo, necessario “realizzare condizioni di pace e stabilità per i popoli” dei Paesi dove nascevano i movimenti terroristici
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Fondamentale eliminare l’odio verso le comunità straniere, in un’Italia che era già a buon punto: “Il 70% dei bambini stranieri in Italia, lo dice l’Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano”. E quindi lavorare per abbattere “pregiudizi e differenze, prima che divengano recinti o muri”, ricordando che “chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura” del nostro Paese, come fatto da “larghissima parte degli immigrati”

2016 - I MOMENTI DOLOROSI - Grande spazio nel discorso di fine anno del 2016 ai “momenti dolorosi” vissuti dall’Italia: l’assassinio al Cairo del ricercatore italiano Giulio Regeni, l’incidente del pullman in Spagna che provocò la morte di 13 studentesse (di cui sette italiane), la morte di Fabrizia Di Lorenzo nell’attentato terroristico a un mercatino di Natale di Berlino, “le tante, troppe, vittime di infortuni sul lavoro”, i “concittadini colpiti dal terremoto” che il 24 agosto di quell’anno scosse Amatrice e altri territori del Centro Italia

2016 - LAVORO - Mattarella rifletteva ancora sul lavoro, definito “il problema numero uno del Paese”. Il “primo orizzonte del bene comune” negli anni a venire veniva individuato nella lotta alla disoccupazione e nella prevenzione o ricomposizione delle fratture nel tessuto sociale italiano, quelle tra Nord e Sud, tra città e aree interne, tra occupati e disoccupati

2016 - IMMIGRAZIONE - Il capo dello Stato nel 2016 è tornato anche sul tema dell’immigrazione. In Italia si stava diffondendo “un senso di insicurezza, dopo l’esplosione del terrorismo internazionale di matrice islamista”. Bollando come “ingiusta e inaccettabile” l’equazione per cui “immigrato è uguale a terrorista”, Mattarella lanciava un appello a non alimentare correnti d’odio tra i cittadini ma allo stesso tempo non sottovalutare gli stati d’animo di chi si sentiva insicuro

2016 - ODIO E FEMMINICIDI – Il discorso si allargava in generale all’analisi di un “fenomeno in preoccupante ascesa”, quello dell’odio “come strumento di lotta politica”, colpevole dell’intossicazione della società. “Tutti, particolarmente chi ha più responsabilità, devono opporsi a questa deriva”, diceva Mattarella. Un’altra grave “ferita” della società italiana nel 2016 sono state “le 120 donne uccise dal marito o dal compagno”, una ogni tre giorni, “un fenomeno insopportabile che va sradicato, con azioni preventive e di repressione”

2016 - REFERENDUM COSTITUZIONALE - Il 2016 è stato l’anno del referendum costituzionale proposto dal governo Renzi, la cui bocciatura da parte degli elettori ne decretò la caduta. Non ci furono elezioni: Mattarella fu criticato per non aver sciolto le Camere. Il capo dello Stato disse che in Italia mancavano “regole elettorali adeguate”, con una legge “maggioritaria alla Camera” e una “proporzionale per il Senato”. Risolvere la crisi di governo senza il voto era “necessario per consentire al Parlamento di approvare nuove regole elettorali”

2017 – LAVORO - Ancora una volta, per il terzo discorso di fine anno - durato 10 minuti, uno dei più brevi nella storia della Repubblica italiana - Mattarella ha parlato del lavoro come della “prima, e più grave, questione sociale”, innanzitutto “per i giovani, ma non soltanto per loro”

2017 - LA PACE IN EUROPA - Il 4 marzo 2018 si sarebbe votato per eleggere le nuove Camere. Mattarella esprimeva “fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999, per la prima volta al voto”. Ricordava come, cento anni prima, nel 1918, “i diciottenni– i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee”, dove molti morirono. Da qui, l’invito a riflettere: “Rischiamo di dimenticare che viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e in Europa. Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo”

2017 - IL TERREMOTO – Il 2017 è stato di nuovo anno di terremoti in Italia. Molti comuni in provincia de L’Aquila furono distrutti. Mattarella, esprimendo vicinanza ai colpiti dal sisma, esortava ad andare avanti con “gli interventi per la ripresa e la ricostruzione”, che “talvolta presentano difficoltà e lacune”

2018 – SICUREZZA - Più lungo il discorso di fine anno nel 2018. Era il periodo dei "decreti sicurezza" del primo governo Conte e uno dei concetti chiave del messaggio fu proprio quello della “sicurezza”, necessaria “per un’esistenza serena”. Per essere sicuro, un Paese deve avere “lavoro, istruzione, equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro”. E ancora, necessaria la lotta alle mafie e la tutela delle periferie: "Non ammissibili zone franche dove la legge non è osservata"

2018 - LA VIOLENZA NELLO SPORT - Il 26 dicembre 2018, il 39enne Daniele Berardelli moriva davanti allo stadio di San Siro prima della partita Inter-Napoli, investito da un suv guidato dall’ultrà napoletano Fabio Manduca. “Il modello di vita dell'Italia non può essere - e non sarà mai - quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi. Alimentano focolai di odio settario, discriminazione, teppismo. Fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di debellare. Lo sport è un'altra cosa", diceva Mattarella

2018 - ITALIA ED EUROPA - In vista delle elezioni per il Parlamento europeo del 2019, Mattarella dedicò una riflessione al rapporto tra Italia e Europa. "La dimensione europea è quella in cui l'Italia ha scelto di giocare il proprio futuro. Al suo interno dobbiamo essere voce autorevole", aveva detto. Poi, un pensiero ad Antonio Megalizzi, “vittima di un vile attentato terroristico insieme ad altri cittadini europei. Come molti giovani si impegnava per un'Europa con meno confini, l'Europa dei diritti, dei popoli, della convivenza, della lotta all'odio"

2018 - LAVORO E DEBITO PUBBLICO - Il presidente ricordò poi le questioni che l’Italia avrebbe dovuto risolvere in futuro. Ancora una volta, si disse preoccupato per “la mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili”, insieme “all'alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani: la capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta”

2019 – LA FINE DEL DECENNIO E LE SFIDE PER L’ITALIA – Nel 2019 Mattarella dedicò l’inizio del suo discorso all’imminente chiusura del secondo decennio del nuovo millennio. Dieci anni impegnativi, segnati da “una lunga crisi economica” e mutamenti “impetuosi”. Un’occasione per riflettere sulle sfide che l’Italia avrebbe dovuto affrontare nel decennio in arrivo. Ancora una volta, il riferimento fu al “divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud” e al “lavoro che manca per tanti”

2019 – CAMBIAMENTO CLIMATICO – All’alba del nuovo decennio, il capo dello Stato tornò a parlare dei mutamenti climatici, questione “serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte”. Scelte rispettose dell’ambiente negli anni a venire avrebbero dovuto essere accolte come “un’opportunità importante di sviluppo, creazione di posti di lavoro, connessione tra ricerca scientifica e industria”

2019 – I SOCIAL NETWORK – Dopo i brevi richiami, negli anni precedenti, a Internet come a un luogo dove non fomentare venti di odio, nel 2019 un passaggio del discorso di fine anno fu dedicato ai social network, definiti “occasione per ampliare conoscenze, esprimere le proprie idee e ascoltare quelle degli altri”. Dura la critica del presidente a chi “sovente ricorrendo a profili fittizi” se ne serve per “ingenerare allarme”, diffondere notizie false e “denigrare” gli altri

2020 – COVID-19 - Dalla Loggia alla Vetrata del Palazzo del Quirinale, Mattarella ha chiuso il 2020 parlando di un “anno terribile”. Buona parte del suo discorso è stata inevitabilmente un’analisi sulla pandemia da Covid-19, “un’emergenza che ferisce il nostro modo di vivere”. Le strade e le piazze deserte, il numero di contagi che sale insieme a quello dei decessi, il “pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari”. La tregua – effimera – dei mesi estivi e il contagio che riesplode in autunno

Nel primo anno di pandemia l'Italia ha perso "posti di lavoro, con donne e giovani particolarmente penalizzati", insieme "a lavoratori autonomi e precari". Negli ultimi giorni del 2020 si è accesa però una speranza: i vaccini, creati in tempo record "grazie a un'alleanza mondiale della scienza e della ricerca". Mattarella spronò gli italiani a vaccinarsi, rispondendo non solo a una responsabilità, ma anche a "un dovere"

Tra le difficoltà, la pandemia ha fatto riscoprire "quanto siamo legati agli altri". La solidarietà "è tornata a mostrarsi base necessaria della convivenza". Nel 2020, secondo Mattarella, in molti hanno manifestato "una fraternità che si nutre non di parole ma di umanità": è lo spirito autentico della Repubblica

2020 - LE SFIDE ALLA FINE DEL MANDATO - Alla vigilia del suo ultimo anno al Colle, Mattarella si diceva consapevole che il 2021 sarebbe stato segnato da "un lavoro intenso" con al centro "la ripartenza" del Paese. Necessarie "serietà, collaborazione e senso del dovere", anche per mettere a punto il Piano nazionale di ripresa e resilienza con i finanziamenti del Recovery Fund europeo. "Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni", diceva Mattarella

2021 - IL SALUTO - "I sentimenti" di coinvolgimento ed emozione "sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente”, ha esordito Mattarella. “Sono stati sette anni impegnativi, complessi, densi di emozioni: mi tornano in mente i momenti più felici ma anche i giorni drammatici, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze"
Mattarella: "Grazie italiani, anche nei momenti più bui non mi sono mai sentito solo"
2021 - I VACCINI - Bisogna ricordare "i meriti di chi, fidandosi della scienza e delle istituzioni, ha adottato precauzioni raccomandate e ha scelto di vaccinarsi: la quasi totalità degli italiani, che voglio ringraziare per la maturità e per il senso di responsabilità dimostrati”, ha detto il presidente della Repubblica. "La ricerca e la scienza ci hanno consegnato questa opportunità. Sprecarla è un'offesa a chi non l'ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla. I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto la pericolosità della malattia”
Coro unanime dei partiti: "Grazie Presidente". La politica plaude a Mattarella
2021 - I GIOVANI E IL FUTURO - “Il destino dell'Italia dipende anche da ciascuno di noi”, ha detto Mattarella che rivolgendosi ai giovani ha aggiunto: "Sono portatori della loro originalità, della loro libertà. Sono diversi da chi li ha preceduti. E chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani. Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società"