
Riforma catasto, si parte dall’aggiornamento mappe e dalla caccia agli evasori
La riforma non è stata ancora strutturata in modo specifico, ma il governo vuole porre le basi con una modernizzazione della mappatura degli immobili. Fra gli obiettivi anche la ricerca di edifici e terreni non censiti o abusivi, con l’uso di droni e sistemi informatici. "Per ora è un esercizio per capire lo stato del nostro sistema immobiliare", ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco

La strada verso una riforma del Catasto - che nella delega presentata dal governo non è ancora delineata in modo specifico - inizia dall’aggiornamento dei dati contenuti nell'immenso archivio informatico
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L’obiettivo è inserire - come già avviene quando si fa una compravendita - il valore di mercato di un immobile accanto a quello degli estimi catastali, senza effetti sulla tassazione
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Ma anche aggiornare le mappe catastali con l'intento dichiarato di scoprire immobili e terreni non censiti o abusivi, che magari hanno cambiato destinazione d'uso
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Partirà quindi la ricerca degli immobili fantasma a 9 anni dagli ultimi dati resi noti, quando tra il 2010 e il 2012 si scoprirono 1,2 milioni di case non accatastate e vennero recuperati 537 milioni di euro
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Una ricerca che userà armi nuove - dall'informatica ai droni - incentivando i Comuni a questa operazione di “rinnovo”

L'Agenzia delle Entrate, che ha assorbito la vecchia agenzia del Territorio, insieme ai Comuni andrà a caccia degli immobili “fantasma”, ma anche di quelli che non rispettano la reale consistenza, la destinazione d'uso o la categoria catastale attribuita, ovvero chi ha una casa di lusso e la dichiara come se fosse di valore inferiore

Si parte quindi da una modernizzazione della mappatura degli immobili che porrà anche le basi di una riforma del Catasto, ancora non del tutto delineata

È noto che le Finanze avevano studiato il superamento dei vani catastali in favore dei metri quadri, ma a questo nel testo della delega non si accenna. Così come non c’è la possibile novità di riforma del “classamento” - le cosiddette categorie A1, A2, A3 ecc. - di cui si era parlato. E non c'è neanche l'indicazione di un riequilibrio degli estimi tra centro e periferia delle città

Inoltre i tempi sono lunghi: l'integrazione dei dati degli estimi con quelli di mercato partirà solo dal 2026. "Per ora è un esercizio per capire lo stato del nostro sistema immobiliare", ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco

Ma certo l'arricchimento del catasto con i dati di mercato sarà la base di una riforma. I valori di mercato - viene anche stabilito - dovranno essere costantemente aggiornati. Saranno invece calmierati per immobili storici, che i quali si dovrà tener conto - nei prezzi di mercato - che in alcuni casi la loro gestione è molto onerosa