Riforma catasto, Draghi avverte la Lega: "Il governo va avanti"

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a cura della Redazione Politica

Nuova tensione fra il Premier e Salvini sulla delega fiscale. Alle obiezioni del Carroccio sulla delega per la riforma del catasto, il Presidente del Consiglio replica: "Non c'è una patrimoniale nascosta, è un'operazione trasparenza". Poi sull'ipotesi di una crisi aggiunge: "Il governo non segue le elezioni, con Salvini ci vedremo nei prossimi giorni"

Non è il primo strappo, non sarà probabilmente l'ultimo. Dopo ore di tensione Matteo Salvini chiarisce che la Lega al governo c'è e ci resta anche se la delega fiscale così com'è non va. Quel che non è chiaro è come intenda il leader del Carroccio uscire dall'angolo in cui si trova. Stretto tra il fronte interno “filo governativo” di Giorgetti e dei governatori e il fronte esterno di Giorgia Meloni, che,  stando all’opposizione, ha guadagnato voti e spazio come aspirante leader del Centrodestra a discapito della Lega.

Il leader leghista dice no ma prende tempo

La frattura era nata dopo il Consiglio dei ministri che aveva approvato senza la Lega la riforma fiscale. Salvini insiste ma non mette in discussione l'appoggio al governo. “La Lega è dentro, escano semmai Conte e Letta”, dice alle telecamere convocate per mostrare la bozza di delega fiscale, con gli articoli incriminati della revisione del catasto. "Non firmiamo un assegno in bianco, questa è una patrimoniale mi aspetto che il Parlamento cambi il testo”. Un modo per buttare la palla più in là e prendere tempo.

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Draghi: non seguiamo il calendario elettorale

Cosa intenda fare Mario Draghi invece è ben chiaro. Il Ggoverno va avanti, la sua azione non può seguire il calendario elettorale. Da Lubiana il Presidente del Consiglio chiarisce che la riforma del catasto è un'operazione di trasparenza, ribadisce che l'Esecutivo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse come ha dimostrato fino ad oggi, e aggiunge: "Il governo non segue le elezioni. Con Salvini ci vedremo nei prossimi giorni". 

Quale Lega per il futuro?

Ma al di là della delega fiscale restano i nodi di fondo da sciogliere. Lega di governo o di lotta? Partito nazionale, come vuole Salvini, o più vicino alle origini e al Nord produttivo come lo vorrebbero Giorgetti e i governatori? E con quale futuro in Europa? Questioni che fino a poco tempo fa potevano restare sullo sfondo. Ma che ora presentano tutta la loro urgenza.

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