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Meeting di Rimini, Mattarella: "Con il Covid noi più fragili. Il vaccino è un dovere"

Politica
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Il presidente della Repubblica, collegato dal Quirinale, ha tenuto l'intervento di apertura del Meeting dell'Amicizia tra i popoli 2021 organizzato da CL: "Abbiamo compreso con maggiore chiarezza di aver bisogno del sostegno degli altri. Abbiamo fatto esperienza del dolore, della paura, della solitudine. La pandemia ci ha dimostrato quanto ci sia bisogno di responsabilità, anche nei comportamenti di ciascuno di noi". Sull'Afghanistan: la mancanza di libertà “in altri luoghi del mondo colpisce la nostra coscienza” 

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A causa del Covid "ci siamo scoperti più fragili di quanto credevamo. Vaccinarsi è un dovere". A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, collegato in video dal Quirinale, nell'intervento di apertura del Meeting dell'Amicizia tra i popoli 2021 organizzato da CL. Accolto da un lungo applauso, il capo dello Stato osserva: "Abbiamo compreso con maggiore chiarezza di aver bisogno del sostegno degli altri. Abbiamo fatto esperienza del dolore, della paura, della solitudine. Ma nella comunità abbiamo trovato risorse preziose, decisive per far sì che le nostre speranze, le nostre aspirazioni non venissero sradicate e potessero ancora trovare conferma e sviluppo". 

"Vaccinarsi è un dovere"

Mattarella sostiene, quindi, che "la pandemia ci ha dimostrato quanto ci sia bisogno di responsabilità. Nell'opera dei medici e del personale sanitario. Nel lavoro di chi svolge mansioni sociali. Nell'impegno di chi opera nel tessuto economico. Nell'azione dei governi e degli organismi internazionali. Ma anche nei comportamenti di ciascuno di noi". Poi il presidente cita Papa Francesco e rivolge un appello per la vaccinazione: "La responsabilità comincia da noi. Vaccinarsi - tra i tanti esempi - è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli. Un atto di amore nei loro confronti, come ha detto pochi giorni fa Papa Francesco".

"Basta con mortificanti ottusità sull'Ue"

"L'Unione Europea si fa motore di un nuovo sviluppo dei nostri Paesi, uno sviluppo più equilibrato e sostenibile - dice ancora Mattarella - È un'occasione storica che dobbiamo saper cogliere e trasformare in un nuovo, migliore e stabile equilibrio". Poi sottolinea che "c'è un io, un tu e un noi anche per l'Europa e per le sue responsabilità, contro ogni grettezza, contro mortificanti ottusità miste a ipocrisia, che si manifestano anche in questi giorni che sono frutto di arroccamenti antistorici e, in realtà, autolesionisti". Nel mondo globale, sottolinea Mattarella, "si vince insieme, si perde insieme. La crisi del virus lo conferma. Dovremo ancora combattere la pandemia. Ma nostra responsabilità è immaginare il domani. Sentiamo che cresce la voglia di ripartire: il motore è la fiducia che sapremo migliorarci, che riusciremo a condurre in avanti il nostro Paese".

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"I giovani abbiano capacità ascolto e dialogo"

"Il Meeting di Rimini è luogo di incontro, di amicizia, di riflessione, di cultura per tanti; per i giovani in particolare. È innanzitutto a loro che desidero rivolgere il saluto più caloroso e l'incoraggiamento a trarre da questa esperienza una spinta a raccogliere e a trasmettere passione, solidarietà, capacità di ascolto e di dialogo; valori fondamentali in tutti gli ambiti della vita quotidiana", dice il presidente. "Ringrazio la comunità degli organizzatori per aver portato ancor più avanti, per un nuovo tratto di strada, il testimone che hanno ricevuto: credo che aver realizzata l'edizione di quest'anno non sia stato semplice, a fronte delle necessarie limitazioni legate alla pandemia. È, dunque, motivo di soddisfazione aver riaffermato la tradizione del Meeting ed essere riusciti a offrire questa rinnovata occasione di incontro", conclude.

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"La libertà di ciascuno si realizza insieme a quella degli altri"

"Il coraggio dell'io ci rende liberi. Parliamo della libertà autentica, capace di piantare solide radici, soltanto se coltiva la vocazione all'incontro e al rispetto e che è iscritta nell'animo di ogni persona - prosegue Mattarella - La libertà, per essere tale, deve misurarsi con la libertà degli altri. Non perché la libertà degli altri rappresenti un limite alla nostra ma perché - al contrario - la libertà di ciascuno si accresce e si consolida con quella degli altri, si realizza insieme a quella degli altri". "La libertà cresce - sottolinea Mattarella - nella coscienza personale di ciascuno e vive insieme a quella di chi ci sta vicino, nella costruzione della coscienza comune. L'io responsabile e solidale, l'io che riconosce il comune destino degli esseri umani, si fa pietra angolare della convivenza. E, nella società civile, della società democratica".

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